Di Diego Del Pozzo
Quando il Napoli vinse per l'ultima volta sul campo della Juventus io avevo diciassette anni e frequentavo ancora il liceo. Era il 1988. Il mondo era molto diverso: Berlino era divisa dal Muro e sullo skyline di Manhattan dominavano le Twin Towers.
Gli azzurri ebbero la meglio addirittura per 5-3, con tripletta di Careca. Da allora - mentre io mi affacciavo alla vita adulta, all'università e poi al mondo del lavoro - il Napoli iniziò a inanellare soltanto delusioni calcistiche in serie nei confronti della "Vecchia Signora", tra rabbia, impotenza e qualche occasione persa. Tutto ciò fino a poco più di mezz'ora fa.
Ebbene sì, il nuovo Napoli guidato da Walter Mazzarri ha appena espugnato l'Olimpico di Torino per 3-2, rimontando addirittura da un apparentemente disperato 0-2. Ancora una volta, proprio come nelle ultime tre gare, gli Uomini - sì, stavolta ci vuole proprio la maiuscola - in maglietta azzurra hanno avuto la meglio credendo unicamente nella forza del gioco, senza scomporsi per nulla nemmeno dopo il doppio svantaggio, peraltro frutto di due errori difensivi clamorosi che avrebbero potuto spezzare le gambe e il morale a una squadra che, fino a quel momento, se la stava giocando "alla grande".
Un gruppo meno saldo e meno sicuro delle sue potenzialità avrebbe ceduto di schianto. Il Napoli, invece, non ha fatto una piega: ha abbassato la testa e continuato semplicemente a giocare. Mazzarri, da parte sua, ha rovesciato tatticamente la partita grazie all'azzeccatissimo ingresso di Datolo (stavolta decisivo, al pari di un immenso Hamsik - nella foto sopra, esultante dopo il suo secondo gol - e di un Lavezzi generoso come sempre: qui sotto, assieme a Datolo), facendo un sol boccone del sopravvalutato neo-allenatore juventino Ciro Ferrara.
Al fischio finale, quindi, i giocatori del Napoli hanno potuto esultare per una vittoria strameritata e voluta davvero con tutte le forze. E si tratta della quarta rimonta in quattro partite disputate con Mazzarri in panchina. Non un caso, non un indizio, più di una prova.
Bene: direi che il campionato del Napoli, adesso, può finalmente cominciare...
Gli azzurri ebbero la meglio addirittura per 5-3, con tripletta di Careca. Da allora - mentre io mi affacciavo alla vita adulta, all'università e poi al mondo del lavoro - il Napoli iniziò a inanellare soltanto delusioni calcistiche in serie nei confronti della "Vecchia Signora", tra rabbia, impotenza e qualche occasione persa. Tutto ciò fino a poco più di mezz'ora fa.
Ebbene sì, il nuovo Napoli guidato da Walter Mazzarri ha appena espugnato l'Olimpico di Torino per 3-2, rimontando addirittura da un apparentemente disperato 0-2. Ancora una volta, proprio come nelle ultime tre gare, gli Uomini - sì, stavolta ci vuole proprio la maiuscola - in maglietta azzurra hanno avuto la meglio credendo unicamente nella forza del gioco, senza scomporsi per nulla nemmeno dopo il doppio svantaggio, peraltro frutto di due errori difensivi clamorosi che avrebbero potuto spezzare le gambe e il morale a una squadra che, fino a quel momento, se la stava giocando "alla grande".Un gruppo meno saldo e meno sicuro delle sue potenzialità avrebbe ceduto di schianto. Il Napoli, invece, non ha fatto una piega: ha abbassato la testa e continuato semplicemente a giocare. Mazzarri, da parte sua, ha rovesciato tatticamente la partita grazie all'azzeccatissimo ingresso di Datolo (stavolta decisivo, al pari di un immenso Hamsik - nella foto sopra, esultante dopo il suo secondo gol - e di un Lavezzi generoso come sempre: qui sotto, assieme a Datolo), facendo un sol boccone del sopravvalutato neo-allenatore juventino Ciro Ferrara.
Al fischio finale, quindi, i giocatori del Napoli hanno potuto esultare per una vittoria strameritata e voluta davvero con tutte le forze. E si tratta della quarta rimonta in quattro partite disputate con Mazzarri in panchina. Non un caso, non un indizio, più di una prova.Bene: direi che il campionato del Napoli, adesso, può finalmente cominciare...















Rispetto alla scorsa edizione, la principale novità è costituita dalla giornata di anteprima del Galà vero e proprio: oggi, infatti, gli studenti dell'Università Suor Orsola Benincasa saranno protagonisti di veri e propri pitching - i colloqui di pochi minuti per spiegare l'idea del proprio film a un produttore - nel corso dei quali proporranno idee e trattamenti per sceneggiature televisive e cinematografiche a una giuria di addetti ai lavori: il vincitore potrà frequentare per un anno le riunioni dell'associazione italiana sceneggiatori. "Durante il Galà - spiega Marco Spagnoli - saranno in città diversi nomi importanti dell'industria cinematografica, come il produttore Carlo Bixio di Tutti pazzi per amore o la rappresentante italiana della Disney Francesca Toriello: per i ragazzi dell'università, il confronto con loro sarà senz'altro un'esperienza stimolante e altamente formativa". Sempre oggi, al termine dei pitching, il Suor Orsola Benincasa ospiterà, alle 18, la proiezione del film di montaggio dello stesso Spagnoli Hollywood sul Tevere, prodotto da Cinecittà Luce e Studio Universal e già presentato a settembre alla Mostra di Venezia: "Con questo documentario - aggiunge Spagnoli - ho voluto rievocare un periodo nel quale in Italia si faceva davvero industria cinematografica".
Davide Ferrario 




