lunedì 12 ottobre 2009

DOSSIER DISNEY-MARVEL / 1: LA STORIA

Di Diego Del Pozzo

(Mega n.° 148 - Ottobre 2009)

In questo e in un successivo articolo di Raffaele De Fazio torniamo a parlare, con più calma e in modo più approfondito, dello storico accordo in seguito al quale la Walt Disney Company ha annunciato l'acquisto del quaranta per cento di Marvel Entertainment, diventandone principale azionista e, di fatto, proprietaria.
Sulla base dell'accordo, gli azionisti Marvel riceveranno un totale di 30 dollari per azione in cash, più lo 0,745 delle azioni Disney per ogni azione Marvel posseduta. E, alla fine della complessa operazione di passaggio dei vari pacchetti azionari, il valore totale di cash e azioni permetterà alla casa fondata da Walt Disney di possedere, appunto, non meno del quaranta per cento della multinazionale diventata famosa in tutto il mondo grazie ai suoi "supereroi con superproblemi". In definitiva, insomma, il valore della clamorosa transazione, basato sui prezzi di borsa del primo settembre (giorno dell'annuncio e della contestuale conclusione dell'operazione), si aggira intorno ai cinquanta dollari per ogni azione Marvel, per un affare complessivo da quattro miliardi di dollari, senz'altro il più significativo dell'intero 2009 (anno, va ricordato, di profonda crisi economico-finanziaria). "Questa transazione – ha sottolineato Robert A. Iger, presidente e capo esecutivo di Walt Disney Company – combina la forza globale del marchio Marvel, con i suoi personaggi universalmente riconosciuti come Iron Man, Spiderman, I Fantastici Quattro e Thor, con i talenti creativi di Disney. Perciò, crediamo che l'aggiunta del marchio Marvel al portfolio Disney costituisca una significativa opportunità di crescita su lungo termine e la creazione di valore, dal punto di vista artistico ed economico".
Tutti i giornali del mondo, di fronte a una notizia tanto eclatante, non hanno potuto fare a meno di titolare "Topolino si mangia l'Uomo Ragno" e cose simili. In realtà, al termine dell'operazione, la Disney acquisisce i diritti degli oltre cinquemila personaggi facenti parte del Marvel Universe (nell'immagine qui sopra), con possibilità di sfruttamento artistico ed economico che, con i potenti mezzi a disposizione della multinazionale di Burbank, appaiono assolutamente illimitate.
Tra l'altro, va ricordato che la stessa Disney - proprietaria anche dei marchi Buena Vista, Touchstone, Abc e Pixar (anche se, in quest'ultimo caso, non è ben chiaro capire chi abbia comprato chi) - ha come azionista di riferimento il geniale e potentissimo Steve Jobs (qui sotto, a sinistra, nella foto), che dunque si propone con ancora maggiore forza come autentico dominatore e gestore dell'immaginario collettivo mondiale, grazie alla potenza incomparabile dei marchi Apple e Disney-Marvel combinati tra loro.
A rendere estremamente appetibile la Marvel per la Disney è stata, senz'altro, la svolta cinematografica che si è concretizzata nel Duemila, quando Hollywood si è impadronita dei supereroi per proporli in una serie di film dal successo clamoroso e sempre crescente. Così, nel 2008 la Marvel - che, durante gli anni Novanta, aveva conosciuto persino l'onta della bancarotta controllata - ha ottenuto un utile aziendale di ben duecentosei milioni di dollari (con una crescita del quarantasette per cento rispetto all'anno prima) e un fatturato di seicentosettantasei milioni. E sono state proprio queste cifre a spingere la Disney all'acquisto, col dichiarato obiettivo di esaltare ulteriormente popolarità e ricchezza dei personaggi, producendo direttamente i kolossal cinematografici oggi concessi, di volta in volta, a Sony, Twentieth Century Fox, Paramount; ma anche con la prospettiva - che potrebbe essere rivoluzionaria - di riscrivere le coordinate dell'universo del cinema e delle serie di animazione, tradizionale e digitale, abbinando le qualità dei propri artisti con il fascino dei supereroi marvelliani: basti pensare, in tal senso, a quali possibili capolavori potrebbero uscire dagli Studi Pixar, tenuto conto anche di come, finora, non siano mai stati realizzati lungometraggi cinematografici in animazione con l'Uomo Ragno, gli X-Men e gli altri personaggi Marvel.
Questa clamorosa acquisizione crea, adesso, due grandi schieramenti nel panorama dello spettacolo e della comunicazione a stelle e strisce: da un lato, la Disney (con i marchi Buena Vista, Touchstone, Abc, Pixar e Marvel; e interessi in cinema, televisione, fumetti, giochi tradizionali ed elettronici, parchi tematici); dall'altro, il gruppo Time-Warner, che possiede la DC Comics, la casa editrice di Superman e Batman.
E proprio la Warner Bros., appena una settimana dopo l'annuncio dell'operazione Disney-Marvel, è passata al contrattacco deciso, trasformando la sua sussidiaria DC Comics in una vera e propria divisione interna, ribattezzata DC Entertainment e meglio integrata nelle strategie complessive della Warner (a dirigerla è stata chiamata la veterana Diane Nelson, già responsabile del successo planetario dei film di Harry Potter). "L'obiettivo della mossa - ha confermato Barry Meyer, amministratore delegato Warner - è di valorizzare pienamente la forza e il valore del brand DC attraverso tutti i media e le piattaforme a disposizione del gruppo Warner. Così, DC Entertainment avrà il compito di integrarsi ancor più in profondità con l'offerta Warner, dando il suo contributo all'esperienza, già consolidata, dei Warner Studios nel costruire e portare avanti i marchi e stabilire quali siano i titoli chiave nell'ambito delle proprietà DC da rendere fattori di crescita per tutta l'azienda, comprendendo ogni tipo di prodotto, dai lungometraggi alla televisione, da prodotti interattivi alle piattaforme che si rivolgono in maniera diretta al consumatore".
Insomma, nei prossimi anni gli appassionati ne vedranno delle belle. E tra i due colossi si preannuncia una "battaglia", che sarà combattuta sui "terreni" dei comics, del cinema, della televisione, dei videogames e di Internet.