domenica 11 ottobre 2009

BISIO E SIANI IN UNA COMMEDIA SU NORD-SUD

Di Diego Del Pozzo


Una commedia sul contrasto tra Nord e Sud, ma anche sulla riscoperta di valori condivisi capaci di avere la meglio sui pregiudizi: la sta finendo di girare in questi giorni il regista Luca Miniero nello scenario naturale di Castellabate, in pieno Parco nazionale del Cilento. Si tratta di Benvenuti al Sud, remake italiano del campione d'incassi francese di Dany Boon Giù al Nord (140 milioni di euro totalizzati ai botteghini d'Oltralpe), "trapiantato - racconta Miniero - nella realtà italiana di oggi, dove il conflitto tra Nord e Sud è ancora troppo presente. Noi raccontiamo un Sud che non è solo Gomorra e dà voce all'accoglienza". Il film, costato quattro milioni e mezzo di euro, è prodotto da Cattleya e sarà distribuito tra un anno da Medusa (qui sotto, i due protagonisti Alessandro Siani e Claudio Bisio in una foto sul set).
A incarnare il contrasto Nord-Sud sono i quattro personaggi principali: i "nordisti" Alberto e Silvia, interpretati da Claudio Bisio e Angela Finocchiaro; e i "sudisti" Mattia e Maria, che sono rispettivamente Alessandro Siani e Valentina Lodovini (nel cast ci sono anche, tra gli altri, Nando Paone e Giacomo Rizzo). Il milanese Alberto è il responsabile dell'ufficio postale di una cittadina della Brianza che, per punizione, viene spedito a dirigere le Poste di un paesino meridionale. Qui, l'uomo - che lo stesso Bisio definisce "un proto-leghista gretto, schiavo dei peggiori pregiudizi" - arriva convinto di essere all'inferno: gira indossando un giubbotto antiproiettile e credendo che tutto intorno vi siano soltanto camorra, rifiuti e terroni scansafatiche. Naturalmente, come in ogni commedia che si rispetti, scoprirà ben presto un mondo per lui inimmaginabile: una terra civile, operosa, piena di persone gentili e ospitali.
L'approccio scelto dal regista Paolo Miniero (qui sopra, sul set assieme ai due protagonisti) e dallo sceneggiatore Massimo Gaudioso è alquanto originale, come ci si aspetta dall'autore che, in coppia con Paolo Genovese, esordì nel lungometraggio con il surreale Incantesimo napoletano. E Alessandro Siani si sofferma proprio su questo aspetto: "Finalmente, ho potuto dire qualcosa di diverso sul Mezzogiorno. I luoghi comuni mi hanno sempre incuriosito e a volte, da napoletano, mi piacerebbe vedere la mia città con gli occhi di un milanese. Certo che, comunque, un po' di rabbia l'ho provata, pensando che per trovare un Sud che funziona mi sono dovuto spostare da Napoli a Castellabate".
Da parte sua, Claudio Bisio considera Benvenuti al Sud "soprattutto un film sulla non conoscenza reciproca e sulla mancanza di curiosità". E aggiunge: "Una risposta al film Barbarossa? Diciamo che mentre lì viene veicolato un messaggio di chiusura e localismo, con il nostro lavoro abbiamo cercato di comunicare un'idea di apertura e disponibilità verso le espressioni culturali altrui, pur senza voler essere buonisti o concilianti a tutti i costi". D'altra parte, il buonismo va bandito da una commedia, "che - sottolinea Valentina Lodovini - deve mostrare sempre un po' di crudeltà: qui, ad esempio, all'inizio è crudele il modo in cui i pregiudizi e i luoghi comuni ottenebrano la mente e i sentimenti degli uomini". Con i cliché della contrapposizione tra Nord e Sud giocano, in particolare, i due mattatori Bisio e Siani (qui sotto, in una foto di scena assieme a Valentina Lodovini e Nando Paone), in una maniera che già sul set si intuisce esilarante: "Non avrei mai immaginato - spiega il primo - che con Alessandro mi sarei divertito tanto. Anzi, vista la grande intesa che s'è sviluppata tra di noi, potrei azzardare che, forse, con questo film è nata una nuova coppia comica".
L'altro protagonista di Benvenuti al Sud è il borgo antico di Castellabate, patrimonio mondiale dell'Unesco, con i suoi vicoli e palazzi nobiliari come quello che ospitò Gioacchino Murat (Palazzo Perrotti, casa di Bisio nel film). Ma scene significative sono state girate anche nella riserva naturale di Punta Licosa e sul resto del litorale: location di rara suggestione, individuate grazie alla Film Commission Regione Campania e alle insistenze del suo direttore Maurizio Gemma. "Quando abbiamo saputo del remake italiano di Giù al Nord - racconta - ci siamo subito attivati per portare qui questa produzione, anche perché avevamo la possibilità di svelare il territorio attraverso la naturale evoluzione della trama e dei personaggi. Ci piacerebbe che anche Benvenuti al Sud potesse seguire le orme dell'originale francese: in Francia, infatti, le presenze nella zona delle riprese sono aumentate del venti per cento".