lunedì 30 novembre 2009

FA PIU' MALE LA TV O LA MAFIA?

Di Diego Del Pozzo

Sull'interessante sito del programma culturale radiofonico Rai Fahrenheit ho trovato questa breve ma densa riflessione sulla più recente assurdità regalataci da colui che ci governa. Eccola, con qualche minima modifica, per meglio contestualizzarla: "L'ultima esternazione del presidente del Consiglio italiano - "Se trovo chi ha fatto le nove serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura lo strozzo" - non contiene solo un'aggressione virtuale ai vari Damiano Damiani ed Ennio De Concini (regista e soggettista della serie tv), ma implicitamente anche un riconoscimento enorme al ruolo della fiction. Davvero la nostra immagine nel mondo dipende più dalla loro più o meno immaginifica elaborazione narrativa che dalla concreta realtà delle cose? A leggere in controluce le dichiarazioni del premier, infatti, sembra che il problema più grave non siano Totò Riina o Provenzano, ma le serie televisive su di loro. Detto da un imprenditore della televisione e dell'editoria è un paradosso sul quale riflettere" (in alto a sinistra, Michele Placido nel ruolo del commissario Cattani, protagonista della storica serie televisiva La Piovra).

SORRENTO: IL CINEMA ITALIANO SI PREMIA...

Di Diego Del Pozzo

Saranno davvero tantissimi gli attori e i registi italiani che, domani sera, parteciperanno alla consegna dei Biglietti d'Oro, in programma al cinema Armida di Sorrento nell'ambito della trentaduesima edizione delle Giornate Professionali di Cinema, l'evento specializzato in programma da oggi a venerdì e che riporta il grande cinema italiano nell'incantevole scenario della Costiera sorrentina. I Biglietti d'Oro sono assegnati dall'Anec, l'Associazione nazionale degli esercenti cinematografici, ai film che, nelle sale monitorate da Cinetel, hanno venduto più biglietti durante la stagione cinematografica 2008-2009 (nel periodo compreso tra il 1 dicembre 2008 e il 30 novembre 2009).
Vincono il Biglietto d'Oro 2009, dunque, L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri (qui sopra, una scena), Madagascar 2 e Natale a Rio, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto nella classifica generale dei film più visti in Italia. Tra i film italiani più visti, invece, primo è Natale a Rio, secondo Il cosmo sul comò e terzo Italians. Ai registi, sceneggiatori e interpreti principali dei primi tre film italiani in classifica vengono assegnate le Chiavi d'Oro del Successo: tra i premiati, saranno presenti a Sorrento Christian De Sica, Carlo Verdone, Neri Parenti, Giovanni Veronesi, Massimo Ghini, Fabio De Luigi, Paolo Conticini, Aurelio e Luigi De Laurentiis. Alle società Universal, Medusa Film e Warner Bros Italia, poi, va il Biglietto d'Oro per le Case di distribuzione classificate rispettivamente al primo, secondo e terzo posto per numero complessivo di spettatori. Mentre la targa Anec "Claudio Zanchi" per i giovani artisti va agli attori Isabella Ragonese (nella foto qui sotto, in una scena del film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì) e Michele Riondino e al regista Umberto Carteni, col Premio Agiscuola assegnato al film La siciliana ribelle. Durante le Giornate, saranno inoltre premiate le sale cinematografiche che hanno conseguito il maggior numero di spettatori.
A Sorrento, oltre ai premiati, si vedranno molti altri artisti. Sono già confermate, infatti, le presenze di Raoul Bova, Stefano Dionisi, Claudia Pandolfi, Vincenzo Salemme, Micaela Ramazzotti, Enrico Brignano, Nancy Brilli, Luisa Ranieri, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Laura Chiatti, Gabriele Salvatores, Elio Germano, Paolo Virzì, Alessandro Gassman, Gabriele Muccino, Leonardo Pieraccioni, Claudio Amendola, Carlo Mazzacurati, Silvio Orlando, Kasia Smutniak, Federico Moccia, Pupi Avati, Enrico Vanzina, Fausto Brizzi, Silvio Soldini, Alessandro D'Alatri, Rocco Papaleo, Dario Bandiera, Max Gazzè.
Le Giornate Professionali di Cinema, organizzate dall'Anec assieme all'Anem e ai distributori dell'Anica, si svolgono all'Hilton Sorrento Palace, dove, attraverso trailer, anteprime e incontri con gli operatori professionali e gli artisti, vengono presentati i film che usciranno in sala fino a Natale del prossimo anno e oltre.

sabato 28 novembre 2009

GRANDE SUCCESSO PER SCOPPETTA ALL'ALASTOR

Di Diego Del Pozzo

Grande successo, ieri pomeriggio al megastore del fumetto Alastor di Napoli, per la presentazione del volume a fumetti Sereno su gran parte del Paese, scritto e disegnato da Andrea Scoppetta per la casa editrice BeccoGiallo e dedicato al grande e compianto cantautore Rino Gaetano.
Numerosi appassionati, infatti, non hanno voluto mancare all'incontro con Scoppetta, pronto a firmare copie del libro, ma anche a raccontare come sia riuscito a calarsi così bene nell'originalissimo universo poetico e artistico dell'autore di brani che hanno fatto epoca come Gianna, Nuntereggae più e Mio fratello è figlio unico.
Venerdì prossimo, sempre all'Alastor di Napoli, lo stesso Scoppetta presenterà - assieme agli altri otto autori coinvolti - il primo catalogo autoprodotto del nuovo collettivo artistico Wild Bunch, costituito da sceneggiatori, disegnatori, coloristi della scena campana dell'ultima generazione.
Chi volesse leggere un mio articolo sul volume di Andrea Scoppetta, pubblicato ieri sul quotidiano Il Mattino, deve cliccare qui.

venerdì 27 novembre 2009

CINEMA ITALIANO: IL PUNTO SULL'INDUSTRIA

Di Diego Del Pozzo

Un paio di giorni fa, presso la Casa del Cinema di Roma, i principali rappresentanti dell'industria cinematografica italiana hanno fatto il punto della situazione sull'attuale stagione, in occasione della presentazione della trentaduesima edizione delle Giornate Professionali di Cinema in programma la settimana prossima, da lunedì 30 a venerdì 4 dicembre, a Sorrento.
Ciò che è emerso dall'incontro romano è decisamente interessante: sono quasi 82 milioni gli spettatori entrati nelle sale cinematografiche italiane tra il 1 gennaio e il 22 novembre di quest'anno, contro i circa 83 milioni del 2008. Con un calo di appena lo 0,42 per cento, dunque, è possibile affermare che l'esercizio cinematografico italiano "tiene", nonostante la crisi economica. E, a conferma di questo primo dato, è stato evidenziato come gli incassi in sala siano sensibilmente aumentati, superando i 517 milioni di euro, a fronte dei 493 milioni dello scorso anno (+4,85 per cento).
Un dato che, invece, preoccupa giustamente produttori, distributori ed esercenti è quello riguardante la consistente flessione che ha registrato quest'anno il prodotto italiano, sceso, tenendo conto anche delle co-produzioni, addirittura al 20,76 per cento della quota di mercato, pari a 17 milioni e 300 mila spettatori, contro il 27,46 per cento e i quasi 23 milioni di spettatori dello scorso anno.
E, da parte mia, ritengo che le maggiori riflessioni debbano riguardare proprio questo dato scoraggiante, se davvero si vuol continuare a dare un futuro all'industria cinematografica italiana.

giovedì 26 novembre 2009

DOMANI, A NAPOLI, RINO GAETANO A FUMETTI

Di Diego Del Pozzo

Domani pomeriggio, alle 17, la fumetteria Alastor di Napoli ospiterà la presentazione del bellissimo volume Sereno su gran parte del Paese, scritto e disegnato da Andrea Scoppetta per la casa editrice BeccoGiallo e dedicato al grande e compianto cantautore Rino Gaetano. Naturalmente, sarà presente l'autore. Ecco, qui sotto, la locandina dell'evento.

martedì 24 novembre 2009

TEATRI DELLA LEGALITA' CONTRO IL RAZZISMO

Di Diego Del Pozzo

Prosegue in Campania, all'insegna dell'impegno civile, la bella rassegna dei Teatri della Legalità. Domani e dopodomani mattina, infatti, andrà in scena Kalifoo Ground, una storia scritta e diretta da Erminia Sticchi, ispirata alla strage di Castelvolturno che, nel settembre 2008, costò la vita a sei immigrati. Lo spettacolo musicale, prodotto dalla Skaramacay Art Factory, debutta alle 11 di domattina, al teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (Caserta); e, in replica, giovedì al teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei (Napoli).
Kalifoo Ground propone un riuscito mix di "docu-danza", realizzato attraverso la fusione di musica, teatro e videoarte per rappresentare in scena le storie e i sogni, troppo spesso infranti, di migliaia di persone, immigrate clandestinamente nel nostro Paese. "Sul palco - sottolinea l'autrice e regista Erminia Sticchi - ci sono lo sgomento, la frustrazione, la rabbia di popoli che fuggono dal purgatorio della propria terra per ritrovarsi nell'inferno dell'ignoranza di chi giudica un uomo solo dal colore della pelle".
Lo spettacolo, dall'impianto assolutamente corale, è affidato all'interpretazione degli attori Ernesto Mahieux, Giuseppe Gaudino, Gennaro Di Biase, Mariapia Verona e Alassane Doulougou; e a quella dei musicisti e danzatori del gruppo Les Folies du Burkina Faso, i quali dividono la scena con i cantanti Vincenzo Crisai e Nestor Fabian Aiello e con i ballerini della compagnia Skaramacay, su coreografie originali di Erminia Sticchi, musiche di Pierluigi Esposito e sequenze video di Nestor Fabian Aiello.

lunedì 23 novembre 2009

ANNI '80: C'ERANO UNA VOLTA I LITFIBA...

Di Diego Del Pozzo

Oggi ho visto in libreria un interessante volume che ricostruisce "dall'interno" l'irripetibile esperienza artistica della scena pop-rock alternativa fiorentina dei primi anni Ottanta.
Il libro, intitolato In viaggio con i Litfiba (Zona editrice), è scritto da Bruno Casini, che fu anche manager della storica band che, proprio partendo da Firenze, rivoluzionò totalmente il rock italiano, aprendolo a un'estetica assolutamente inedita e a sonorità mitteleuropee, sintetiche, "contaminate" e post-moderne.
Per rievocare meglio quei tempi, ecco un paio di chicche dal passato della gloriosa "macchina da rock" all'epoca capitanata da Piero Pelù e Ghigo Renzulli.
Si tratta di una storica prova-video de La preda risalente al 1984 e del video di Eroi nel vento, i due brani di apertura - in ordine inverso - dell'album d'esordio della band, Desaparecido (1984).



domenica 22 novembre 2009

LA BOXE E LA VITA IN "CORDE" DI SANNINO

Di Diego Del Pozzo

"I campioni non si fanno nelle palestre. Si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione": in questa frase del grande Muhammad Alì è racchiuso il senso di un film come Corde, il delicato documentario sulla storia del pugile napoletano Ciro Pariso scritto, diretto e fotografato da Marcello Sannino (qui sotto e più in basso, alcune immagini dal film).Ieri pomeriggio, al Torino Film Festival, Corde e il suo autore si sono visti attribuire il Premio speciale della giuria (ex-aequo con Cambodian Room) nell'ambito della sezione Italiana.Doc, "per la tenacia e la perseveranza nell'inseguire la realtà e per la capacità di emozionare grazie alla forza del rapporto con il suo protagonista". Sannino, inoltre, ha conquistato anche il Premio "Avanti" (Agenzia valorizzazione autori nuovi tutti italiani) e una menzione speciale del Premio "Ucca - Venti città", entrambi importanti perché consentiranno la distribuzione del film nelle sale cinematografiche più attente alle produzioni italiane indipendenti. "E sono ancora più soddisfatto - spiega proprio l'autore - perché la sezione dei documentari italiani quest'anno era particolarmente competitiva. Tra l'altro, mi è piaciuto molto come la platea del festival ha recepito il film, sfuggendo al rischio dell'effetto-acquario, con Napoli vista da lontano, ma entrandovi letteralmente dentro, grazie al calore umano di un protagonista straordinario come Ciro". Corde di Marcello Sannino, prodotto dalla Parallelo41 di Antonella Di Nocera, col montaggio di Aurelia Longo e le musiche di Riccardo Veno, ricostruisce la storia di Ciro Pariso, ventiseienne pugile professionista napoletano, nato e cresciuto nel popolare quartiere Avvocata, alle spalle della piazza di Montesanto, dietro il parco dei Ventaglieri; e formatosi nella palestra NapoliBoxe di Lino Silvestri, figlio di Geppino, il maestro di tanti campioni del passato. "La boxe e il grande amore per la madre - racconta Sannino - gli hanno permesso di resistere a tutto e di emergere dal difficile contesto ambientale circostante, inseguendo il desiderio di avere, semplicemente, una vita normale e serena. Quello che mi ha colpito di Ciro è la sua tenerezza. Contrariamente all'idea del pugile spavaldo e rissoso, infatti, Ciro era sofferente e taciturno, con quella sua postura un po' curva".
Marcello Sannino sviluppa l'idea del film già nel 2000, per iniziarne la realizzazione poco dopo: "Dal nostro primo incontro, ho seguito Ciro per quasi quattro anni, girando più di settanta ore di materiale. Come incipit, poi, ho potuto inserire la sequenza di un suo incontro ancora diciassettenne contro Vincenzo Picardi, regalatami da un maestro del documentario italiano come Leonardo Di Costanzo: il caso, infatti, ha voluto che anche lui avesse ripreso Pariso per un suo lavoro poi non più realizzato". In Corde, dunque, la parabola esistenziale e agonistica di Ciro Pariso è ripercorsa lungo un arco di tempo molto ampio, che passa dai primi match come dilettante all'esordio da professionista di pochi mesi fa, ma che comprende anche eventi intimi come il matrimonio, la morte del maestro Geppino, la nascita del figlio. Il tutto sullo sfondo di una Napoli che si erge ad autentica co-protagonista.
In attesa di altri appuntamenti ancora da confermare, Corde di Marcello Sannino si vedrà a Napoli il 22 gennaio al cinema Academy Astra di via Mezzocannone, nell'ambito della rassegna AstraDoc2009 - Viaggio nel cinema del reale.

giovedì 19 novembre 2009

TUTTE LE SUPERSTIZIONI IN UN LIBRO

Di Diego Del Pozzo

Nell'edizione odierna del quotidiano Il Mattino c'è una mia recensione di un libro divertente e interessante.
Ecco un breve estratto dall'articolo: "[...] Si presenta come un autentico scrigno pieno zeppo di curiosità, Il libro delle superstizioni che gli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Russo hanno compilato per la casa editrice napoletana L'ancora del Mediterraneo (240 pagine, 14.50 euro): uno scrigno cartaceo, divertente da sfogliare alla rinfusa e addirittura appassionante da leggere seguendo l'ordine alfabetico proposto dagli autori, che hanno scelto la forma del dizionario per organizzare una mappatura quanto più completa possibile di un universo, quello della superstizione, che riguarda ciascuno di noi [...]".
Per leggere l'articolo nella sua interezza ci si deve collegare al sito del giornale, cliccando qui.

mercoledì 18 novembre 2009

LA NOTTE DEGLI ASSASSINI... PER GIOCO

Di Diego Del Pozzo

Alla fine, è arrivata la notte degli assassini. Nel senso che gli appassionati dell'attesissimo videogioco Assassin's Creed 2 potranno testarlo, stasera dalle 23.30, nel corso di una nottata-evento organizzata da Ubisoft e Feltrinelli, nei suoi punti vendita di Milano, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. E, per la gioia dei tanti fan, quella di stanotte sarà una vera festa a tema, con omaggi esclusivi a coloro che acquisteranno il gioco senza aspettare la data ufficiale di distribuzione europea (domani per le versioni Xbox 360 e Playstation 3). Assassin's Creed 2 è il seguito del videogioco che ha venduto otto milioni di copie nel mondo, conquistando i giocatori grazie alla trama avvincente e all'ambientazione storica accurata. Se il primo Assassin's Creed si svolgeva, però, nella Terra Santa del 1191, ai tempi della terza Crociata, questo secondo capitolo trasporta gli appassionati nell'Italia del Rinascimento, in un arco di tempo compreso tra il 1476 e il 1503.
Il gioco inizia dove s'era concluso il precedente, nel futuro del 2012, col barista Desmond Miles intento a fissare simboli arcani su una parete, quando l'amica Lucy Stillman lo porta in un rifugio della setta degli Assassini, che da millenni si contrappone ai Templari per impedirne il dominio sul mondo. Qui, Desmond sperimenta l'Animus 2.0, versione evoluta del macchinario che lo ha già trasportato nel passato in Assassin's Creed: così il barista del futuro rivive le memorie di un altro suo antenato, l'assassino fiorentino Ezio Auditore, nello scenario suggestivo dell'Italia rinascimentale. Questo, naturalmente, è soltanto il prologo, dato che tutta l'azione di Assassin's Creed 2 è ambientata proprio in pieno Rinascimento italiano, con ricostruzioni digitali stupefacenti di città-simbolo dell'epoca, come Firenze, Venezia, Roma. In questo contesto dettagliatissimo, l'assassino Ezio guidato dal giocatore affronta pericoli, misteri, cospirazioni; e incontra pure numerosi personaggi storici reali, da Botticelli a Machiavelli, fino al Papa e, soprattutto, a Leonardo Da Vinci, che si rivela un prezioso alleato grazie ai manufatti e agli avveniristici mezzi di trasporto tratti dai suoi progetti, come l'elaborato deltaplano col quale Ezio sorvola questo straordinario Rinascimento digitale.

martedì 17 novembre 2009

SU "OFF-TOPIC" ARRIVANO I COMMENTI

Dato il crescente successo di questo blog, ho deciso di attivare i commenti in calce a ogni nuovo articolo. Pertanto, da oggi - da questo post in avanti - sarà possibile commentare i vari articoli presenti su [OFF-TOPIC].
In tal modo, vengo incontro alle richieste di tanti frequentatori del blog, i quali mi hanno ripetutamente chiesto questa funzionalità.
Buon divertimento e, mi raccomando, adesso fatevi sentire! (d.d.p.)

lunedì 16 novembre 2009

SERIE TV: "WONDER WOMAN" E "FLASH"

Di Diego Del Pozzo


Oltre ai due "mostri sacri" Superman e Batman, anche altri noti personaggi della DC Comics hanno goduto, nel corso dei decenni, di trasposizioni televisive, che sono state, di volta in volta, più o meno convincenti e riuscite.
Una sua serie tv, per esempio, l'ha avuta pure Wonder Woman, la principale icona femminile del DC Universe, eroina creata nel 1941 da Charles Moulton sulle pagine della testata All-Star Comics. Le origini del personaggio si rifanno, piuttosto liberamente, alla mitologia greca, con l'immortale amazzone Diana che abbandona l'Isola del Paradiso per vivere nel mondo moderno (gli Stati Uniti), accanto all'amato tenente dell'aviazione americana Steve Trevor. La principessa delle amazzoni, dunque, assume l'identità di Diana Prince per combattere il male grazie alla sua forza e agilità e con l'ausilio di "simpatici gadget" come un aereo invisibile, un braccialetto antiproiettile e un lazo magico.
Dopo un disastroso TV movie del 1973 - con il ruolo della protagonista affidato a una Cathy Lee Crosby in tenuta sportiva - il personaggio di Wonder Woman conosce la definitiva consacrazione catodica grazie alla serie che va in onda a partire dal 21 aprile 1976 sulla CBS (ma già il 7 novembre dell'anno precedente il network aveva trasmesso il convincente film pilota). Il telefilm andrà avanti per cinquantanove episodi, fino al 1979, conquistandosi un consistente zoccolo duro di appassionati, nonostante una qualità poco più che sufficiente. Buona parte del merito va, senz'altro, all'attrice che dà volto alla principessa Diana: la statuaria e affascinante Linda Carter, già famosa come Miss Usa e Miss Mondo al momento dell'inizio dello show. Praticamente identica all'iconografia classica del personaggio cartaceo, infatti, la Carter riesce a sembrare autentica perfino nel ridicolo costume di scena che è costretta a indossare. Le molte sequenze d'azione, invece, sono affidate alla collaudata "stunt-woman" Jeannie Epper.
L'elemento più interessante e a suo modo addirittura rivoluzionario della serie Wonder Woman (Id., 1976) può essere rintracciato sicuramente nell'evidente rovesciamento di ruoli tra eroe e "bella" da salvare: qui, infatti, è quasi sempre Diana a correre in aiuto dell'amato Steve Trevor (interpretato dall'attore Lyle Waggoner), bravissimo a mettersi nei guai e perennemente bisognoso di interventi salvifici.
All'inizio degli anni Novanta, poi, un altro importante supereroe, ancora appartenente alla "scuderia" della DC Comics, approda in televisione con una serie tutta sua: si tratta del "Fulmine scarlatto" (dal colore del suo costume), l'uomo più veloce del mondo, protagonista del breve ma decisamente riuscito telefilm Flash (The Flash, 1990), prodotto dalla Warner Bros. sulla scia del grande successo incontrato dal Batman cinematografico di Tim Burton. La serie, ideata da Danny Bilson e Paul De Meo, si giova - non per caso - di atmosfere oscure simili a quelle del film burtoniano e, soprattutto, delle musiche affidate al musicista preferito dal grande regista di Beetlejuice e Ed Wood, cioè il riconoscibilissimo Danny Elfman.
Questa ottima serie, dunque, viene trasmessa sulle frequenze della CBS dal settembre 1990 al maggio 1991, preceduta da un notevole episodio pilota costato ben sei milioni di dollari. Purtroppo, però, a causa di una scelta di programmazione davvero demenziale - viene messa in concorrenza diretta con I Simpson - non ottiene il successo auspicato e viene cancellata dopo i ventidue episodi della prima e unica stagione. Peccato, perché Flash resta certamente una tra le migliori trasposizioni televisive da un fumetto supereroistico, grazie al design complessivo, alle sceneggiature interessanti (spesso scritte anche da importanti fumettisti come Gardner Fox e Howard Chaykin), ai riusciti effetti speciali (che si difendono ancora oggi) e al buon livello degli interpreti. A indossare il costume di Flash e i più comuni abiti del suo alter ego Barry Allen, infatti, c'è un attore di primo livello come John Wesley Shipp, mentre Amanda Pays ricopre il ruolo della dottoressa Tina McGee, una scienziata che conosce l'identità segreta di Allen e che cerca di aiutarlo a controllare il suo superpotere. La serie - che segue, come detto, gli stilemi del "fanta-action" di qualità medio-alta - è ambientata a Central City, dove il velocissimo supereroe aiuta la polizia locale a fronteggiare il crimine e, per conto proprio, si oppone alle mire di potere di alcuni supercriminali, come l'arcinemico Trickster (che ha il volto di Mark Hamill).
Tra gli episodi più riusciti, va segnalato quello, raffinatamente metalinguistico, che propone il ritorno in scena di colui che fungeva da "superprotettore" di Central City prima di Flash, durante gli anni Cinquanta: un eroe afroamericano che si fa chiamare L'ombra della notte (e questo è anche il titolo italiano dell'episodio, mentre quello originale è Ghost in the Machine). A un certo punto, l'uomo, ormai piuttosto avanti con l'età, spiega al giovane Barry Allen il bello del loro "lavoro": "L'emozione della notte, la paura della maschera dipinta sul volto dei criminali. Scusa, devo aver letto - si affretta, però, ad aggiungere, con amara ironia - troppi fumetti di supereroi. Ma tu sai cosa voglio dire". E, in chiusura dell'episodio, cerca di far capire a un Flash sempre più sfiduciato quale possa essere il modo più sano per gestire la sua doppia esistenza: "La maschera che indossi - gli dice - è solo un costume. Non ti rende un uomo migliore di quello che sei". Conta, insomma, chi si cela sotto quella maschera. La breve serie può essere ancora recuperata in videoteca, grazie al cofanetto Warner di quattro dvd, contenenti tutti i ventidue episodi andati in onda.

domenica 15 novembre 2009

QUANDO IL CINEMA INCONTRA LA SCUOLA

Di Diego Del Pozzo

Inizierà giovedì prossimo, per proseguire fino a febbraio 2010, il primo progetto sperimentale di promozione e diffusione della cultura cinematografica realizzato dalla sezione campana dell'Anec (l'Associazione nazionale esercenti) col contributo economico della Regione Campania. L'iniziativa è stata presentata da Luigi Grispello, vicepresidente nazionale Anec, assieme al responsabile del settore Cultura e Spettacolo della Regione, Raffaele Balsamo. Con loro, sono intervenuti anche Pier Paolo Cannata dell'Osservatorio regionale sullo spettacolo e i tre docenti Rita Ceraldi, Giuliano Caprara e Nicola Grispello, selezionati come responsabili dei corsi di storia, linguaggio e industria del cinema rivolti ai docenti delle scuole superiori aderenti al progetto.
L'iniziativa Cinema & Scuola si articola, infatti, nei tre corsi tenuti da Ceraldi, Caprara e Grispello; e in oltre centocinquanta proiezioni gratuite per gli studenti delle scuole coinvolte. Per ora, sottolinea Luigi Grispello, "il progetto si rivolgerà alle province di Napoli e Salerno in via sperimentale. Ma, in caso di riscontro positivo, siamo già pronti a proporlo nelle altre province campane". Le sale cinematografiche che ospiteranno le proiezioni sono America Hall e La Perla di Napoli, Savoia di Nola, Sofia di Pozzuoli, Corallo di Torre del Greco, Armida di Sorrento, Cineteatro delle Arti di Salerno, Metropol di Cava de' Tirreni, Truffaut di Giffoni Valle Piana. "Questo progetto – spiega Balsamo – sfrutta al meglio le possibilità della nuova legge regionale sullo spettacolo, che prevede anche la possibilità di interventi straordinari, come questo, finalizzati ad attività promozionali e formative. Da parte nostra, vigileremo sul corretto svolgimento dell'iniziativa e, comunque, siamo pronti a contribuire a un suo eventuale ampliamento".

sabato 14 novembre 2009

VAMPIRI "DI CARTA", TRA SAGGI E NARRATIVA

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 14 novembre 2009)

Può suonare paradossale, poiché si parla di "non-morti", ma i vampiri sono più vivi che mai. Nel senso che continuano a proporsi al centro dell'immaginario collettivo d'inizio Terzo millennio, ben metaforizzandone le ansie e le angosce (nella foto qui sotto, una scena dal film Dracula di Bram Stoker diretto da Francis Ford Coppola nel 1992). Persino Napoli, cioè "la città del sole" per antonomasia, non può dirsi immune al fascino di quella che è la più oscura e notturna tra le creature di fantasia. Basti pensare alla tradizionale figura del "munaciello", lo spirito - dispettoso o malvagio a seconda delle interpretazioni - con le fattezze di un ragazzino deforme vestito di un saio: un vero e proprio "non-morto" - come il vampiro, appunto - che da secoli infesta i palazzi della Napoli più antica e misteriosa e che alcune riletture più esoteriche descriverebbero pure come vorace consumatore del sangue dei vivi. Non è un caso, dunque, che qualche anno fa quella fucina di narrativa popolare a fumetti che è la Sergio Bonelli Editore - la casa editrice di Tex e Dylan Dog - si sia rifatta proprio alla leggenda del "munaciello" per ambientare a Napoli due storie speciali della sua testata vampiresca per eccellenza, Dampyr. Così come non è un caso che proprio a Napoli prosperi la comunità italiana più folta e motivata di "giocatori vampirici", organizzati in veri e propri club che si riuniscono settimanalmente, nei vicoli del centro cittadino o in lugubri scenari periferici, per giocare dal vivo al celeberrimo gioco di ruolo Vampiri - La masquerade.
E proprio un'autrice napoletana, la giornalista e scrittrice Simonetta Santamaria, ha pubblicato di recente, per i tipi di Gremese, un'agile e informata guida dedicata al mito dei succhiasangue: Vampiri. Da Dracula a Twilight (196 pagine, 19.50 euro). L'autrice stessa, vincitrice del Premio Lovecraft 2004 e specializzata in narrativa horror, definisce questo suo nuovo libro "non un saggio sui vampiri, ma una piacevole e briosa guida per chi vorrà intraprendere con noi una sorta di volo a planare sull'universo delle più famose e affascinanti creature della notte". E, in effetti, pur proponendo informazioni accurate sui tanti aspetti di una figura antica quanto il mondo stesso (c'è chi ne fa risalire le origini addirittura a Lilith, la "mitica" prima moglie ripudiata di Adamo), il libro della Santamaria lo fa con leggerezza e facilità di lettura: così passa, in modo veloce ma corretto, dalle origini del mito alle sue varie tipologie, dai modi per generare e uccidere un vampiro alle sue innumerevoli incarnazioni nella letteratura, nel cinema, nella televisione, nei fumetti e nella musica; proponendo divertenti curiosità come le ricette vampiresche e, infine, approdando, mediante quel "volo a planare" proposto dall'autrice nell'introduzione, a una rassegna dei miti e del folklore vampirico presenti nei cinque continenti.
Chi si fosse fatto stuzzicare l'appetito dalla guida di Simonetta Santamaria, poi, può decidere di approfondire la conoscenza dei nosferatu attraverso la lettura di un saggio di recente traduzione italiana, Storia dei vampiri dell'archeologo inglese Matthew Beresford (Odoya edizioni, 240 pagine, 16 euro), il quale propone una vera e propria indagine, di più ampio respiro, attraverso i millenni: dai miti greci e romani ai processi per stregoneria del Medioevo, dalla letteratura gotica e dal Dracula di Bram Stoker ai successi di oggi come Intervista col vampiro di Anne Rice e Twilight di Stephenie Meyer (e mercoledì uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo New Moon, secondo film tratto proprio dalla "vampire saga" della scrittrice del Connecticut). E, infine, ancora transitando dalla saggistica alla fiction, va segnalata agli appassionati del genere una interessante antologia di racconti recentemente pubblicata da Coniglio editore e curata da Alberto Corradi e Massimo Perissinotto, La sete. 15 vampiri italiani (208 pagine, 14 euro), che propone riletture del mito - più o meno classiche, più o meno attuali - da parte di un manipolo di autori delle ultime generazioni: Cristiana Astori, Luigi Boccia, Claudio Calia, Andrea Carlo Cappi, gli stessi Corradi e Perissinotto, Paolo Di Maio, Paolo Di Orazio, Davide Garbero, Nicola Lombardi, Stefano Massaron, Gaetano Mistretta, Gianfranco Nerozzi, Dario Tonani, Liri Trevisanello.

venerdì 13 novembre 2009

CLAUDIA PANDOLFI TRA LICEO E POLIZIA

Di Diego Del Pozzo

Sono ancora loro, Giorgio Tirabassi e Claudia Pandolfi, i protagonisti de I liceali 2, seconda serie di quella che è stata una tra le commedie di maggior successo della scorsa stagione televisiva. I due tornano stasera, alle 21 su Canale 5, per le prossime sei settimane, nel nuovo ciclo diretto da Lucio Pellegrini e prodotto dalla Taodue, che proprio ieri ha annunciato il ritorno della Pandolfi nel cast di Distretto di polizia, quattro anni dopo. Gli spettatori avevano lasciato, al termine della prima serie de I liceali, il professore Antonio Cicerino (Tirabassi) che, dal finestrino di un treno in partenza, trovava il coraggio di gridare il suo amore alla collega Enrica Sabatini, interpretata da Claudia Pandolfi. E proprio alla fascinosa attrice lanciata, poco più che adolescente, da Michele Placido ne Le amiche del cuore chiediamo come si evolve il suo personaggio, rispetto alla stagione precedente. "Quella di Enrica – precisa – è piuttosto una specie di involuzione, poiché nella nuova serie la sua vita prende una strana piega. All'inizio, infatti, la troviamo immersa in una storia d'amore col collega Antonio Cicerino e, addirittura, decisa ad andare a vivere a casa sua: apparentemente, dunque, tra i due va tutto bene; ma, in realtà, proprio la convivenza fa emergere le differenze caratteriali tra di loro e crea uno stato di ansia e confusione in Enrica. Anche per questo, nel corso del nuovo anno scolastico, si trova ad affrontare una crisi che, comunque, riesce a superare".
La crisi della professoressa Sabatini è accentuata anche da qualcos'altro?
"Sicuramente dall'arrivo di due nuovi personaggi. Il primo, il bellissimo professore Enea Pannone interpretato da Massimo Poggio, esercita un grande fascino su Enrica, provocando però la gelosia di Antonio. La seconda, una nuova studentessa sensibile ma problematica, Monica Morucci interpretata da Chiara Mastalli, costringe Enrica a interrogarsi sui metodi di lavoro del compagno Antonio Cicerino e a chiedersi il perché di tanta attenzione nei confronti di un'unica studentessa. E proprio questo personaggio accentua, all'interno della serie, quei conflitti interiori e quei dubbi tipici dell'adolescenza".
D'altra parte, per i giovani protagonisti si tratta di un anno davvero cruciale…
"In effetti, la nuova serie racconta l'ultimo anno di liceo, cioè quello che si conclude con l'esame di maturità. Dunque, nei vari episodi, i ragazzi percorrono la strada verso quello che, a diciott'anni, rappresenta un momento davvero fondamentale, in un'età difficile e spesso confusa".
Cosa devono aspettarsi, dunque, gli spettatori?
"Una serie più divertente ma anche più emozionante della precedente, anche perché questo ciclo è il culmine del percorso intrapreso in precedenza. Credo che il nostro sia intrattenimento di qualità, capace di far trascorrere due ore spensierate davanti al teleschermo, magari facendo anche riflettere". A proposito di riflessioni, ne I liceali 2 c'è spazio anche per l'attualità della riforma Gelmini?
"A un certo punto, c'è uno sciopero e anche un'occupazione da parte dei ragazzi. Però, l'intento degli autori non è quello di intervenire su un tema comunque scottante ma, come detto, proporre intrattenimento di qualità. Come mamma di un bambino di tre anni che si affaccia adesso al mondo della scuola, invece, credo che nella riforma vi siano cose da approfondire e migliorare: penso, per esempio, al ritorno del maestro unico, che mortifica le specializzazioni e propone un insegnamento più superficiale. Comunque, credo che il problema, oggi in Italia, sia più generale: purtroppo, infatti, certe cose vanno sempre più alla deriva e si pensa sempre meno alle reali esigenze delle persone".
Per concludere, cosa c'è nel suo immediato futuro?
"In questi giorni sto doppiando i personaggi interpretati nei nuovi film di Paolo Virzì e Lucio Pellegrini, La prima cosa bella e Figli delle stelle, entrambi in uscita a inizio 2010". In attesa, naturalmente, di tornare a vestire i panni del commissario Giulia Corsi nel nuovo ciclo di Distretto di polizia.

mercoledì 11 novembre 2009

C'ERA UNA VOLTA LA TRABANT...

Di Diego Del Pozzo

Avrei voluto concludere le mie personali celebrazioni del ventennale della caduta del Muro di Berlino inserendo qui su [OFF-TOPIC] il video di One degli U2 diretto da Anton Corbijn. Sì, proprio quell'evocativo videoclip con le Trabant, le automobili della DDR andate fuori produzione poco dopo la caduta del Muro. Poiché, però, su YouTube il video di One - come tutti quelli della Universal - è protetto da eventuali condivisioni democratiche, ho pensato di andare addirittura oltre e di offrire agli utenti una vera e propria "chicca".
Qui di seguito, infatti, potrete trovare il lungo video - più di otto minuti di durata - intitolato Trabantland: si tratta di un bell'omaggio che gli U2 resero alle "mitiche" auto tedesco-orientali ai tempi della registrazione del loro epocale album Achtung Baby, che - lo ricordo ancora una volta - fu inciso in Germania proprio all'epoca dei "venti di cambiamento".
E allora, buona visione a tutti!

martedì 10 novembre 2009

MARTINA GEDECK E IL MURO DI BERLINO

Di Diego Del Pozzo


"La notte in cui il Muro di Berlino fu abbattuto io ero in un teatro della città e stavo recitando in una commedia intitolata Entra pure che la porta è chiusa: per anni, ho riflettuto sull'ironia di quel titolo e su come, in fondo, sia stato di buon auspicio per me e per la nuova Germania unita". Martina Gedeck (qui sotto, nella foto), l'attrice tedesca giunta alla fama internazionale nel 2006 grazie al film Le vite degli altri, ha scelto Napoli per festeggiare i vent'anni dalla caduta del Muro, partecipando ieri sera allo spettacolo multimediale Senza il muro. Berlino, venti anni fa, organizzato dal Goethe Institut e dal San Carlo presso il teatro Mercadante. Nel corso della serata, l'attrice ha letto brani tratti dal libro La notte in cui cadde il Muro di Renatus Deckert. "Ricordo che fu una notte - racconta Martina - di gioia ed eccitazione. Quando la notizia mi raggiunse in teatro, non riuscivo a crederci, anche perché soltanto fino a un mese prima nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che sarebbe successo di lì a poco».
Martina Gedeck, come tanti altri tedeschi dell'Est e dell'Ovest, ha convissuto per buona parte della vita col Muro. "Quando ero bambina - ricorda l'attrice - avevamo sempre problemi per passare dalla Baviera, mia terra d'origine, a Berlino, dove viveva mia nonna: ogni visita era quasi un percorso a ostacoli. Ai tempi del liceo, poi, mi trasferii proprio a Berlino per perfezionare i miei studi e avviarmi al teatro. E devo dire che, negli anni, al Muro nessuno faceva più caso: era diventata una presenza normale, che intimidiva ma, al tempo stesso, rientrava nella quotidianità. Non lo si percepiva quasi più, così come non si percepiva affatto la presenza della Germania Est, che a noi sembrava la nazione più lontana del mondo, nonostante fosse lì, appena al di là del Muro". Quella notte speciale di vent'anni fa, in ogni caso, portò speranze e un'aria di novità. "All'inizio - sottolinea Martina Gedeck - ci fu soprattutto grande curiosità, da tutti e due i lati del Muro. Poi, negli anni, l'Ovest ha preso sulle proprie spalle la ricostruzione dell'Est, in qualche modo "occupandolo" quasi con la forza dell'economia capitalista. Da parte loro, gli ex tedeschi orientali si sono resi conto un po' tardi di avere anche perso qualcosa: per esempio, quella "rete di protezione" offerta dallo stato sociale. E ciò ha prodotto su tanti di loro anche una certa perdita di orientamento. Oggi, comunque, credo che la nostra nazione sia riuscita a trovare una sua identità che l'ha resa definitivamente adulta".
Il film che ha lanciato Martina Gedeck nel firmamento delle star internazionali, Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck (Oscar 2007 come miglior film straniero), narra una storia emblematica della quotidianità nella ex Ddr: quella di due intellettuali, marito e moglie, sorvegliati dalla Stasi a causa di presunti atteggiamenti sovversivi. "Per entrare nel personaggio di Christa-Maria Sieland - racconta ancora Martina - ho dovuto scavare dentro di me, per portare in superficie le sensazioni contraddittorie di una donna capace di ampliare sempre di più il piccolo spazio di libertà nel quale le era concesso di vivere". E anche nel suo prossimo film Martina Gedeck avrà a che fare con confini e "muri" da oltrepassare: "S'intitola La parete ed è una produzione austriaca diretta da Julian Polsler: la storia è imperniata su una donna che, improvvisamente, si trova rinchiusa in un bosco circondato da un muro trasparente, apparentemente privo di uscite. Ci sono, com'è ovvio, forti significati metaforici".

lunedì 9 novembre 2009

LA CADUTA DEL MURO: VENT'ANNI FA

Di Diego Del Pozzo

Stamattina, nella giornata dei vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino, ho intervistato l'attrice tedesca Martina Gedeck, che è stata protagonista, nel 2006, del bel film Le vite degli altri (Premio Oscar 2007 per la migliore pellicola straniera).
La Gedeck era a Napoli per partecipare a uno spettacolo multimediale organizzato dal Goethe-Institut in collaborazione col San Carlo presso il teatro Mercadante. Domani, sul quotidiano Il Mattino e su questo blog, l'intervista all'attrice. Per ora, mi piace riportare alcune dichiarazioni della direttrice del Goethe di Napoli, Maria Carmen Norese, sul senso dell'iniziativa culturale legata al ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino (nella foto sopra, un momento delle celebrazioni odierne): "Volevamo realizzare a Napoli una manifestazione che riassumesse la portata del grande evento storico, che riguarda la storia non soltanto tedesca ma di tutta l'Europa. E volevamo che questa manifestazione potesse anche essere un simbolo del dialogo culturale italo-tedesco che, da oramai cinquant'anni, il Goethe-Institut ha con la città di Napoli".

venerdì 6 novembre 2009

GLI U2 ABBATTONO ANCORA IL MURO DI BERLINO

Di Diego Del Pozzo

Ieri sera, c'è stato un grande momento di musica a Berlino, dove gli U2 hanno celebrato a modo loro i vent'anni della caduta del Muro, con un mini-concerto gratuito per diecimila persone davanti alla Porta di Brandeburgo. Ecco la scaletta del "live act": One, Magnificent, Sunday Bloody Sunday, Beautiful Day, Vertigo, Moment of Surrender.
Qui sotto, il video col pezzo d'apertura: l'indimenticabile One, che fu incisa proprio a Berlino all'interno dell'epocale album Achtung Baby. Buon divertimento!

OSCAR DI MAIO, COMICO NAPOLETANO

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 6 novembre 2009)

Per festeggiare degnamente i cinquant'anni che compie oggi, Oscar Di Maio (nella foto) si è regalato il ritorno televisivo del "Cafone" - il suo personaggio più popolare - e la partecipazione a Lacreme napulitane, la sceneggiata che Nino D'Angelo sta preparando per dicembre al teatro Trianon.
"Abbiamo iniziato a provare - racconta Di Maio - e ancora non ho capito bene quale direzione vuole dare Nino alla sua versione di Lacreme napulitane: per esempio, io sono stato chiamato per fare il comico, ma per ora mi sembra quasi di essere il cattivo. Comunque, ci stiamo divertendo un mondo". Lo spettacolo diretto da Nino D'Angelo - che ne è anche protagonista con Maria Nazionale e Peppe Lanzetta - debutterà il 4 dicembre e resterà in cartellone fino al 10 gennaio. "L'anno prossimo - anticipa Di Maio - Nino porterà la sceneggiata in tour, ma io non potrò esserci, poiché mi dedicherò a un progetto al quale tengo molto: rivitalizzare la macchietta".
I cinquant'anni di Oscar Di Maio sono segnati, intanto, dal ritorno del "Cafone": "Abbiamo appena finito di registrare un ciclo di fiction comiche, intitolate Cafo night. Grazie a uno sponsor, abbiamo girato 45 puntate da 30 minuti ciascuna e ora dobbiamo decidere dove andare in onda". Accanto a Di Maio recitano la figlia Marzia, Alessandra Borrelli, Emanuela Giordano, Aldo Leonardi (anche autore dei testi), Peppe Migliaccio, Enzo Paudice e la "new entry" nigeriana Sandria Emovon. "Le musiche - conclude Di Maio - sono come sempre di Francesco Guetta, con il quale ho realizzato anche un nuovo cd che contiene il brano 'O ballo d'o' Cafone, la sigla, un perfetto tormentone".

giovedì 5 novembre 2009

UNO SPOT MANCATO, MA MEGLIO COSI'...

Di Diego Del Pozzo


La mentalità vincente di Walter Mazzarri emerge in modo chiaro anche da dettagli apparentemente poco importanti. Un buon esempio è rappresentato da quanto accaduto ieri mattina, quando il capitano Paolo Cannavaro e le tre stelle Hamsik, Lavezzi e Quagliarella erano attesi in pieno centro cittadino, nonostante a Castelvolturno fosse in programma un doppio allenamento, per girare uno spot promozionale commissionato da Mediaset Premium in vista del definitivo passaggio alla televisione digitale terrestre previsto per inizio dicembre.
Ebbene, come ampiamente pronosticato da chi conosce bene il vulcanico e pignolo tecnico toscano, sul set già allestito in piazza Monteoliveto (accanto al comando provinciale dei Carabinieri) non s'è visto nessuno dei calciatori "convocati" per l'improvviso impegno pubblicitario, nonostante lo storyboard già ben dettagliato (con l'indicazione delle singole scene che toccavano a ciascun atleta-attore), le tante comparse pronte per recitare assieme ai propri beniamini, le macchine da presa in pratica già accese e le maestranze dello Studio Rapa in azione da ore. Mazzarri, infatti, avrebbe posto il veto alla partecipazione dei quattro, contattando immediatamente il presidente Aurelio De Laurentiis - uno che di set e riprese se ne intende - e spiegandogli le proprie ragioni: che poi sono unicamente quelle del lavoro e della concentrazione. A Catania - deve essere stato il pensiero di Mazzarri - si gioca già sabato pomeriggio, con la trasferta verso la Sicilia prevista per domani: era fuori discussione, dunque, che quattro pilastri della squadra come Cannavaro, Hamsik, Lavezzi e Quagliarella potessero assentarsi a uno dei pochi altri allenamenti a disposizione per provare schemi e giocate da proporre contro la combattiva compagine etnea guidata dal traballante Atzori. Il Napoli - avrebbe fatto presente Mazzarri - doveva assolutamente allenarsi a ranghi compatti e, soprattutto, non perdere la concentrazione in vista di un impegno che lo stesso tecnico ha indicato come prova di maturità per la sua squadra. Così, nonostante l'impegno già preso con Mediaset, il presidente De Laurentiis s'è lasciato convincere, facendo prevalere l'uomo di calcio su quello di spettacolo e comunicazione.
Intanto, sul set napoletano di piazza Monteoliveto (nella foto, un dettaglio del set) si è dovuti passare, sotto la pioggia, a un imprevisto "Piano B", non senza qualche disappunto da parte della produzione. Il malandato Ape Piaggio "truccato" con i colori del Napoli è rimasto fermo in un angolino e senza autista: avrebbe dovuto guidarlo Cannavaro, facendo le veci di un venditore ambulante impegnato a promuovere il digitale terrestre. E gli scugnizzi convocati come comparse non hanno potuto sfidare nella prevista partitella in piazza Hamsik, Lavezzi e Quagliarella, che si sarebbero anche dovuti improvvisare antennisti per finzione.
Al momento, non si sa ancora quando lo spot potrà essere rigirato, poiché pure durante la prossima sosta per le gare delle nazionali tre dei quattro "calciattori" saranno fuori Napoli, impegnati con le selezioni dei rispettivi Paesi.

martedì 3 novembre 2009

IL RITORNO DI DON SILVESTRO AL SISTINA

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 3 novembre 2009)

Il teatro Sistina di Roma festeggerà i propri sessant'anni riportando in scena uno tra gli spettacoli più amati, e di maggior successo, della sua storia. Da mercoledì 2 dicembre a domenica 10 gennaio, infatti, sarà nuovamente in cartellone, trentacinque anni dopo il suo debutto, un autentico classico del teatro musicale italiano: Aggiungi un posto a tavola della "premiata ditta" Garinei e Giovannini (qui sotto, nella foto). Gli spettatori, così, potranno tornare a divertirsi, cantare e sognare con le avventure di don Silvestro, il bonario parroco di campagna scelto direttamente dal Padreterno per costruire una nuova Arca di Noè e salvare i suoi compaesani da un secondo Diluvio Universale. Rispetto all'edizione originale del 1974 ci saranno un bel po' di novità, a partire dal passaggio di testimone tra padre e figlio nel ruolo principale: il bravo Gianluca Guidi, infatti, vestirà i panni di don Silvestro al posto di suo papà Johnny Dorelli, che invece supervisionerà la nuova messa in scena rifacendosi, comunque, in maniera fedele alla regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini.
Tra le novità più stuzzicanti, poi, c'è la presenza di Marisa Laurito nel ruolo che fu di Bice Valori, quello di Consolazione, la prostituta prima tentatrice e poi redenta per amore. "Per me è una grande gioia – racconta l'attrice napoletana – ricoprire un ruolo così importante, in uno spettacolo che ha fatto la storia del varietà italiano, per giunta in un'occasione tanto significativa come i sessant'anni del Sistina. Tra l'altro, per interpretare Consolazione fui scelta già in un'altra occasione, subito dopo la prematura scomparsa di Bice Valori. Ma, all'epoca, rifiutai perché quel grave lutto era ancora troppo fresco per tutto il teatro italiano e io stessa ne ero scioccata. Adesso, invece, è diverso: e, anzi, credo che mi calerò nel personaggio in maniera classica, attenendomi al copione e senza strafare né inventare nulla di superfluo, anche per omaggiare questa grande signora della scena nostrana".
Nonostante l'inconveniente di una fastidiosa influenza di stagione, Marisa Laurito (qui nella foto) si sta avvicinando al giorno del debutto con l'entusiasmo dei tempi migliori: "La compagnia mi piace molto, a partire da Gianluca Guidi, che ho sempre trovato bravissimo. E poi, ho avuto modo di ritrovare tanti amici, come Johnny Dorelli e il mio adorato Gino Landi, coreografo di tante mie cose televisive e teatrali. Insomma, nutro davvero grandi aspettative per questa nuova versione di uno spettacolo che, in passato, ha saputo stregare gli spettatori in Italia e all'estero".
Rarissimo caso di commedia musicale italiana dal respiro davvero internazionale, infatti, Aggiungi un posto a tavola è stata rappresentata in più di cinquanta versioni in giro per il mondo: dalla Russia all'Inghilterra, dal Brasile alla ex Cecoslovacchia, dall'Austria all'Argentina, dal Messico al Perù e alla Spagna. In Italia, lo spettacolo - scritto da Garinei e Giovannini in collaborazione con Jaja Fiastri, ispirandosi al romanzo After Me the Deluge di David Forrest - divenne immediatamente un classico, restando in cartellone al Sistina per l'intera stagione teatrale 1974-1975. Tra i motivi del successo, le continue invenzioni del testo, l'indimenticabile partitura musicale di Armando Trovajoli, la perfezione della "macchina teatrale" realizzata dallo scenografo e costumista Giulio Coltellacci e dal coreografo Gino Landi. E, naturalmente, il gruppo dei protagonisti capeggiato da Dorelli e comprendente anche, tra gli altri, Paolo Panelli nei panni del miscredente sindaco Crispino, Bice Valori (Consolazione), Daniela Goggi (la figlia del sindaco, Clementina), Ugo Maria Morosi (Toto, lo scemo del villaggio). La commedia ha avuto, negli anni, altre tre edizioni: la prima nel 1977 - con la sola Jenny Tamburi al posto di Daniela Goggi - e la più recente nel 2002.
La nuova versione, che sarà in cartellone anche all'Augusteo di Napoli dal 15 gennaio 2010, è interpretata, invece, oltre che da Gianluca Guidi e Marisa Laurito, anche da Enzo Garinei come sindaco Crispino, Valentina Cenni (Clementina), Marco Simeoli (Toto), Titta Graziano (Ortensia, la moglie di Crispino) e Andrea Carli nel ruolo dell'austero Cardinale Consalvo.

lunedì 2 novembre 2009

A LEZIONE DI SUPEREROI CON ETHAN VAN SCIVER

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 2 novembre 2009)

A lezione di supereroi da Ethan Van Sciver. Alle 17, infatti, il megastore del fumetto Alastor di via Mezzocannone 7 a Napoli ospita il celebre disegnatore americano che ha conquistato i fans di mezzo mondo grazie alle storie disegnate per testate vendutissime come New X-Men (su testi del grande Grant Morrison), Superman/Batman, Green Lantern e Flash.
Van Sciver, trentacinquenne dello Utah, è una delle star del panorama fumettistico statunitense, conteso da Marvel e DC Comics.
L'occasione, dunque, è da non perdere per gli appassionati, che potranno così carpire un po' di trucchi del mestiere a un disegnatore noto per lo stile dettagliato e raffinato nella resa dei personaggi, come Van Sciver dimostra ampiamente in quello che viene considerato il suo capolavoro: il ciclo Green Lantern: Rebirth illustrato su testi dello sceneggiatore Geoff Johns, nel quale si ridà nuova linfa allo storico personaggio di Lanterna Verde.