giovedì 18 giugno 2009

IL BIZZARRO PAPA' DI QUENTIN TARANTINO

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 18 giugno 2009)

Potrebbe essere il personaggio ideale di un film diretto da suo figlio Quentin. Sì, perché la vita di Tony Tarantino, per uno strano cortocircuito temporale, sembra davvero uscita di peso da una pellicola del regista di “Pulp Fiction” e del nuovo “Bastardi senza gloria”.
Nato a New York nel 1940 da nonni napoletani e cresciuto a Los Angeles, Tony è stato pilota di aerei e cintura nera di karate e kung-fu, arciere e ballerino provetto, cantante folk nei localini della Bay Area e attore di teatro e cinema, produttore, regista e sceneggiatore, ma anche esperto addestratore di cavalli. Insomma, un personaggio quantomeno originale, capace di godere intensamente ogni singolo istante di quella che – citando la prima sceneggiatura professionale di Quentin, portata sul grande schermo da Tony Scott – può essere senz’altro definita “Una vita al massimo”.
Tony Tarantino è per la prima volta in Italia, in questi giorni, per un workshop sull’industria cinematografica statunitense presso l’Accademia del cinema e della televisione di Cinecittà. Nel fine settimana, sarà a Napoli, alla ricerca delle sue origini, ospite del musicista Tony Sorrentino e della moglie, la sceneggiatrice Antonia Tosini, assieme alla quale Tarantino senior sta ultimando lo script di un nuovo film, “Between the Olive Trees”, che sarà interpretato, tra gli altri, anche da Daniela Fiorentino, cantante e attrice già vista nel musical “C’era una volta… Scugnizzi” e nelle fiction “La squadra” e “Un posto al sole”. Durante il soggiorno partenopeo, Tarantino sarà ricevuto al Comune di Napoli, dove l’assessore Valeria Valente, lunedì prossimo alle 17, gli consegnerà una medaglia commemorativa.
Ma cosa si aspetta Tony Tarantino dalla prima volta nella sua città d’origine?
Una valanga di energia che mi avvolge e mi urla: “Bentornato a casa!”. Non vedo l’ora di scoprire i luoghi dai quali, all’inizio del Novecento, i miei nonni partirono per l’America: mia nonna era di Napoli, mentre il nonno era originario di Castellammare di Stabia, dove faceva il pescatore. Appena hanno potuto, si sono imbarcati alla volta di New York, dove poi è nato mio padre Dominic”.
Il primo Tarantino a lavorare nel mondo del cinema.
Sì, papà ha fatto l’attore in tanti western girati negli anni Trenta presso gli studi di Burbank in California. E in quei film ha avuto modo di lavorare fianco a fianco con specialisti del genere come Buck Jones, Tim McCoy, Tom Mix, Hoot Gibson e Fred Thompson”.
Quindi, lei ha ereditato direttamente da suo padre la passione per il cinema.
Senz’altro, anche se da bambino non l’ho mai visto sul set, perché non ero ancora nato. Dopo il matrimonio, infatti, i miei genitori si trasferirono a New York e papà trovò un lavoro “serio” per mantenere la famiglia. Poi, si arruolò e fece la Seconda guerra mondiale, così io l’ho conosciuto soltanto quando avevo già cinque anni. Il cinema, però, ha accompagnato tutta la mia infanzia e adolescenza, grazie ai suoi racconti, pieni di nostalgia e rimpianto per quella vita che lui amava tanto e che dovette mettere da parte”.
Il Tarantino più famoso nel mondo del cinema, però, è indubbiamente suo figlio Quentin.
Del quale sono tremendamente orgoglioso, perché lo adoro. Anzi, posso dire che gioisco molto più per i suoi successi che per i miei. Mi dispiace che tra di noi vi sia più che altro una frequentazione a distanza, dovuta anche ai ritmi frenetici delle rispettive vite professionali”.
In realtà, l’allora ventunenne Tony Tarantino e la sedicenne Connie McHugh si separarono già nel 1962, mentre la ragazza era incinta. A crescere Quentin, dunque, è stato il musicista Curt Zastoupil, col quale la madre si sposò quando il bambino aveva appena due anni.
La travolgente passione per il cinema, però, è certamente il “filo rosso” che lega tra loro tre generazioni di Tarantino.