mercoledì 19 dicembre 2012

SPRINGSTEEN, VAN SANT E L'AMERICA DELLA CRISI GLOBALE

Di Diego Del Pozzo
(Rock Around the Screen - 19 dicembre 2012)

Dopo l'anteprima mondiale del 4 dicembre al Lincoln Square Cinema di Washington, uscirà il 28 dicembre in poche sale di New York e Los Angeles, per poter concorrere agli Oscar, il nuovo film di Gus Van Sant, "Promised Land", che sarà poi in distribuzione ufficiale negli Stati Uniti a partire dal 4 gennaio 2013 e in anteprima europea nel concorso della prossima Berlinale.
Matt Damon in "Promised Land" di Gus Van Sant
Protagonisti della pellicola sono Matt Damon e John Krasinski (anche produttori e sceneggiatori, a partire da un'idea dello scrittore Dave Eggers), assieme a Frances McDormand, Rosemarie DeWitt, Scoot McNairy, Titus Welliver e Hal Holbrook. Le loro storie sono inserite nello scenario di una piccola comunità americana che si oppone alle mire di una multinazionale e, dunque, deve fare i conti, in definitiva, con le conseguenze della crisi economica globale. "L'America è un Paese grande e a volte - racconta Gus Van Sant - è difficile definire quale sia la nostra identità. Ciò che ho amato della sceneggiatura di Matt e John è il modo nel quale hanno affrontato grandi temi, ma con umorismo e umiltà, raccontando storie di persone reali, con tutte le loro debolezze e la loro grandezza".
Come si comprende facilmente già dal titolo e dall'argomento affrontato (simile a quelli cantati nel recente album "Wrecking Ball"), "Promised Land" è un film intimamente springsteeniano, realizzato peraltro da un autore che ha numerosi punti di contatto con la poetica di Bruce. Il rapporto è stato reso esplicito dalla sequenza di un duello al karaoke. "Nel copione originale - spiega Matt Damon - avevo scritto che non avevo alcuna intenzione di cantare il karaoke. Però, ci serviva una scena nella quale il personaggio di John appare e persuade i cittadini. Ed è molto più facile farlo con una canzone. In particolare, che cosa c'è di meglio di una canzone di Bruce Springsteen?". Il brano in questione è "Dancing in the Dark", che l'autore ha concesso gratuitamente. "La cosa più divertente - aggiunge John Krasinski - è stata scrivere indicazioni di regia come "Questo personaggio è tremendo al karaoke". E l'aspetto più eccitante è stato proprio che, dopo tutto ciò, non c'era più bisogno di una particolare abilità nel canto. Poi, quando abbiamo tirato fuori "Dancing in the Dark" di Bruce Springsteen, abbiamo subito realizzato che era la canzone perfetta, davvero fenomenale".
C'è anche un'altro momento di "Promised Land" che pare fatto apposta per rendere evidente il debito d'ispirazione nei confronti dell'universo springsteeniano: a un certo punto, infatti, c'è una sequenza nella quale Bruce Springsteen viene menzionato durante un dialogo tra i protagonisti. A ulteriore conferma di quanto il rapporto tra Springsteen e il cinema continui a essere fecondo e produttivo e di quanto la settima arte, in particolar modo se deve raccontare l'America oggi, continui a prendere da Bruce e dalla sua poetica.

sabato 15 dicembre 2012

A NAPOLI, SECONDA GIORNATA DI "COME ERAVAMO"


Seconda giornata, oggi sabato 15 dicembre al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli (via dei Mille, 60), per il corso di formazione della FICC, la Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, intitolato “Come eravamo. Il documentario antropologico italiano”.
Il programma si apre alle 11 con la proiezione del documentario “Midnight Bingo” (2011, 27’) di Antonio Longo. A seguire, incontro col regista e con Corrado Morra, presidente della scuola di cinema Pigrecoemme, che produce il lavoro.
Nel pomeriggio, alle 15.30, si vedrà il documentario dedicato al cinema di Luigi Di Gianni – il decano del “cinema del reale” italiano, ospite d’onore della manifestazione – dal titolo “La malattia dell’arcobaleno” (2006, 48’) di Simone Del Grosso, prodotto dal Circolo FICC Cinemaedarte e da Logic Film. Alle 17.30, quindi, presentazione del libro “Rapporto confidenziale. Luigi Di Gianni: cinema e vita”, con interventi dell’autore Enzo Lavagnini, dello stesso Di Gianni e di Pasquale Iaccio, Marco Asunis, Vincenzo Esposito, Diego Del Pozzo. Alle 19, la giornata si concluderà con una selezione di documentari classici diretti da Luigi Di Gianni: “Magia lucana” (1958, 18’); “La punidura” (1959, 12’); “Il male di San Donato” (1965, 10’); “La potenza degli spiriti” (1968, 18’); “La Madonna del Pollino” (1971, 18’).
Di Gianni, uno tra i maestri del cinema documentario italiano, è autore di una serie di film, in particolar modo quelli realizzati tra il 1958 e il 1971, che rappresentano un corpus unico nella storia del cinema italiano e, al tempo stesso, uno straordinario esempio di ricerca antropologica – applicata soprattutto alle tradizioni e ai luoghi del Mezzogiorno d’Italia – filtrata attraverso la sensibilità poetica dell’autore. Basti pensare all’esordio “Magia lucana” del 1958, arricchito dalla consulenza scientifica del grande antropologo Ernesto De Martino e premiato a Venezia in quello stesso anno.
“Come eravamo” – organizzata dalla FICC, in collaborazione con la Cineteca sarda, Pigrecoemme e le associazioni culturali Blackout e Porte Invisibili Media – si concluderà domani mattina presso la sede della scuola di cinema Pigrecoemme (piazza Portanova, 11). L’ingresso a tutte le attività è gratuito fino a esaurimento dei posti.

venerdì 14 dicembre 2012

DA OGGI A DOMENICA, A NAPOLI, "COME ERAVAMO"


Da oggi, venerdì 14, a domenica 16 dicembre, Napoli ospita il corso di formazione annuale della FICC, la Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, la più longeva associazione di cultura cinematografica in Italia, fondata nel 1947 con lo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale cinematografico con particolare riferimento a quello italiano. I partecipanti arrivano da tutta Italia per assistere alle proiezioni e agli incontri in programma e per confrontarsi sul tema scelto per l’edizione di quest’anno, intitolata “Come eravamo. Il documentario antropologico italiano”.
Ospite d’onore della rassegna è il regista Luigi Di Gianni, uno tra i maestri del cinema documentario italiano, autore di una serie di film, in particolar modo quelli realizzati tra il 1958 e il 1971, che rappresentano un corpus unico nella storia del cinema italiano e, al tempo stesso, uno straordinario esempio di ricerca antropologica – applicata soprattutto alle tradizioni e ai luoghi del Mezzogiorno d’Italia – filtrata attraverso la sensibilità poetica dell’autore. Basti pensare all’esordio “Magia lucana” del 1958 (nella foto), arricchito dalla consulenza scientifica del grande antropologo Ernesto De Martino e premiato a Venezia in quello stesso anno.
“Come eravamo” – organizzata dalla FICC, in collaborazione con la Cineteca sarda, Pigrecoemme e le associazioni culturali Blackout e Porte Invisibili Media – propone, oltre ai film di Di Gianni (la cui opera sarà approfondita anche da un convegno, dalla presentazione del libro “Rapporto confidenziale. Luigi Di Gianni: cinema e vita” di Enzo Lavagnini e dal documentario “La malattia dell’arcobaleno” di Simone Del Grosso), anche una ricca selezione dei documentari antropologici di Vittorio De Seta (a cura della Mediateca Santa Sofia) e di Florestano Vancini (a cura della Fedic) e le proiezioni del recente “Midnight Bingo” (2011) di Antonio Longo (prodotto da Pigrecoemme) e dello storico “La taranta” (1962) di Gianfranco Mingozzi.
Le giornate di venerdì 14 e sabato 15 si svolgeranno presso il PAN (via dei Mille, 60), mentre domenica mattina la manifestazione si concluderà nella sede della scuola di cinema Pigrecoemme (in piazza Portanova, 11). L’ingresso a tutte le attività è gratuito fino a esaurimento dei posti.
Ecco il programma completo di “Come eravamo. Il documentario antropologico italiano”.
• 14 dicembre, PAN Palazzo delle Arti di Napoli.
Ore 12.00: Iscrizione al corso di formazione FICC (partecipazione gratuita e aperta a tutti).
Ore 15.30: Presentazione del corso. Interventi di Marco Asunis, Vincenzo Esposito, Pasquale Iaccio. Modera Diego Del Pozzo.
Ore 16.30: Omaggio a Luigi Di Gianni. Proiezione del documentario “La Madonna in cielo la “Matre” in terra” (2006, 53’) di Luigi Di Gianni. Incontro con il regista e dibattito.
Ore 18.00: Proiezione dei documentari di Vittorio De Seta “Lu tempu de li pisci spata” (1954, 11’), “Isole di fuoco” (1954, 11’), “Sulfarara” (1956, 10’). Presenta Francesco Napolitano (Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli).
Ore 19.00: “Florestano Vancini e autori Fedic alla ricerca della realtà umana anni ’50 e ’60”, a cura di Paolo Micalizzi. Proiezioni: “Tre canne un soldo” (1954, 10’) di Florestano Vancini; “Uomini soli” (1959, 17’) di Florestano Vancini; “Uomini del Delta” (1964, 12’) di Medini, Bonetti, Ferretti, Micalizzi (Cineclub Fedic Ferrara); “Roccadoria” (1961, 15’) di Scanu, Fara, Bredo (Cineclub Fedic Sassari).
• 15 dicembre, PAN Palazzo delle Arti di Napoli.
Ore 11.00: Proiezione del documentario “Midnight Bingo” (2011, 27’) di Antonio Longo. Incontro con il regista. Presenta Corrado Morra, presidente della Scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli.
Ore 15.30: Proiezione del documentario sul cinema di Luigi Di Gianni “La malattia dell’arcobaleno” (2006, 48’) di Simone Del Grosso, prodotto dal Circolo FICC Cinemaedarte e da Logic Film.
Ore 17.30: Presentazione del libro “Rapporto confidenziale. Luigi Di Gianni: cinema e vita”. Intervengono l’autore Enzo Lavagnini, Luigi Di Gianni, Pasquale Iaccio, Marco Asunis, Vincenzo Esposito. Modera Diego Del Pozzo.
Ore 19.00: Proiezione dei documentari di Luigi Di Gianni: “Magia lucana” (1958, 18’); “La punidura” (1959, 12’); “Il male di San Donato” (1965, 10’); “La potenza degli spiriti” (1968, 18’); “La Madonna del Pollino” (1971, 18’). Incontro con il regista e dibattito.
• 16 dicembre, Scuola di cinema Pigrecoemme.
Ore 11.00: Proiezione del documentario “La taranta” (1962, 18’) di Gianfranco Mingozzi. Presenta Paolo Micalizzi.
Ore 11.30: Un bilancio sui tre anni di corsi di formazione della FICC dedicati al documentario. Intervento conclusivo di Vincenzo Esposito.
Ore 13.30: Chiusura dei lavori.