martedì 10 luglio 2012

ISCHIA GLOBAL 2012: INTERVISTA A VIRGINIA MADSEN

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 10 luglio 2012)

Virginia Madsen occupa un posto speciale nei cuori dei cinefili, grazie al personaggio della sensuale e diabolica Dolly Harshaw interpretata nel 1990 nel torbido thriller erotico “The Hot Spot – Il posto caldo”, diretto da Dennis Hopper. Negli anni, però, la bionda attrice originaria di Chicago, da ieri ospite dell’Ischia Global Film & Music Fest (che la premierà sabato sera), ha saputo ritagliarsi un proprio spazio nella galassia hollywoodiana, resistendo al mutare delle stagioni e delle mode, alternando ruoli per il piccolo e il grande schermo, spesso affidandosi ad autori come Francis Ford Coppola (“L’uomo della pioggia”), Alexander Payne (“Sideways”, che le vale la candidatura all’Oscar nel 2005), Robert Altman (“Radio America”), Rob Reiner, che l’ha diretta nel recente “The Magic of Belle Isle”, in anteprima italiana sabato sera nella baia del Regina Isabella di Lacco Ameno alla presenza del regista e della protagonista.
"The Hot Spot - Il posto caldo" (1990)
Di che parla, Virginia, questo suo nuovo film?
Racconta una originale storia d’amore tra il mio personaggio e quello di Morgan Freeman: lui è un uomo che ha deciso di lasciarsi morire affogando nell’alcool; io sono una donna divorziata che ha rinunciato a vivere e si è chiusa in se stessa. Il nostro incontro provocherà la rinascita di entrambi e, soprattutto, bloccherà la spirale autodistruttiva nella quale ci stavamo calando. Sul set l’esperienza è stata davvero magnifica, in un clima da vera famiglia, con i nostri figli presenti alle riprese e con Rob e Morgan che cantavano in continuazione, in particolare brani del mio amato Frank Sinatra”.
Lei sarà premiata sabato sera a Ischia, ma nel suo futuro c’è anche un film da girare poco distante, a Capri. Di che si tratta?
E’ un progetto della mia amica Maria Grazia Cucinotta, che conosco da sette anni e con la quale, finalmente, avrò l’occasione di lavorare insieme. Il titolo è “Road to Capri” e noi saremo due mamme, io tipicamente americana e lei italiana, amiche tra loro e che hanno avuto due figli da uno stesso uomo, interpretato da Giancarlo Giannini. Gireremo a Capri e in altre parti d’Italia, con la regia di Boris Damast, ma la produzione deve chiudere ancora il resto dei finanziamenti e, dunque, tutto è rinviato al 2013”.
A cosa altro sta lavorando, invece, in questo periodo?
Ho appena terminato “The Hot Flashes” di Susan Seidelman, una storia ambientata nell’universo del basket femminile che interpreto accanto a Brooke Shields, Daryl Hannah, Camryn Manheim. Sarà in anteprima a Toronto a settembre. Nell’immediato futuro, poi, mi piacerebbe lavorare con qualche regista europeo, in particolare francese o italiano, anche se il mio sogno sarebbe recitare per un maestro del passato come Vittorio De Sica. Ne parlo spesso con mio fratello Michael, che è buon amico del regista americano che preferisco attualmente, cioè Quentin Tarantino”.
In effetti, suo fratello Michael Madsen è uno tra gli attori-feticcio di Tarantino. Non avete mai pensato di recitare assieme, magari proprio in un film diretto dall’autore di “Pulp Fiction” e “Kill Bill”?
Ci pensiamo continuamente, ma finora non è ancora capitata la sceneggiatura giusta. Una sola volta ci aveva quasi convinto una storia nella quale avremmo dovuto essere marito e moglie. Ma poi ci siamo resi conto che non avremmo proprio potuto farcela senza metterci a ridere”.
"The Hot Spot - Il posto caldo" (1990)
Ripensa mai al film-svolta della sua carriera, il torbido “The Hot Spot – Il posto caldo” di Dennis Hopper?
Considero un privilegio aver partecipato a quel film e, soprattutto, aver potuto lavorare con un grande come Dennis. All’epoca ci fu molto scandalo per le scene di nudo e per l’erotismo che ne permeava l’atmosfera; e io stessa sono stata criticata molte volte per avervi recitato, mentre per me è sempre stato un onore e, anzi, sono fiera di essere ricordata ancora oggi per quel ruolo così coraggioso. Purtroppo, questi giudizi bigotti sono indicativi del clima che si respira a Hollywood da un po’ di tempo a questa parte”.
Com’è, dunque, la situazione del cinema hollywoodiano, negli anni della “nuova grande depressione”?
La crisi colpisce soprattutto il cinema indipendente e i progetti più coraggiosi e personali, che diventano sempre più difficilmente realizzabili. Non è un caso, allora, che sempre più cineasti e interpreti si cimentino con le serie televisive, soprattutto quelle più sperimentali prodotte dai canali via cavo come Hbo: lì, infatti, ci sono più libertà creativa, più voglia di osare e, cosa fondamentale dal mio punto di vista, più ruoli da protagoniste per le donne, a differenza di quanto avviene oggi a Hollywood”.

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