domenica 24 maggio 2009

HANEKE TRIONFA A CANNES 2009

Stasera il festival di Cannes si è concluso con la vittoria di Michael Haneke (qui sotto, nella foto), tra i grandi favoriti fin dall'inizio. Di seguito, si riporta il servizio realizzato dall'agenzia Ansa. (d.d.p.)
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ANSA: CANNES, PALMA D'ORO AL NASTRO BIANCO DI HANEKE
dell'inviata Alessandra Magliaro
CANNES - A parte la Palma d'oro prevedibile al favorito sin dalla vigilia, Il nastro bianco del regista di origine austriaca Michael Haneke, che ha realizzato un agghiacciante ritratto della gioventù tedesca che diventerà hitleriana qualche anno dopo, la cerimonia di chiusura della 62/a edizione del festival di Cannes ha riservato più di una sorpresa.
La rosa dei vincitori, dopo le indiscrezioni di qualche ora prima, è andata improvvisamente allargandosi, quando sulla Montee des Marches sono apparsi registi e protagonisti fino a poco prima non considerati come Lou Ye, Brillante Mendoza, Park Chan Wook. Rimasto fuori del Palmares Marco Bellocchio, che pure con il suo Vincere aveva avuto di che sperare almeno fino a ieri sera, sono stati esclusi dalla giuria, presieduta da Isabelle Huppert, anche registi di gran nome come Jane Campion con Bright Star, Ken Loach con Looking for Eric, Pedro Almodovar con Gli abbracci spezzati. "La festa è finita. Sono stati giorni meravigliosi, preziosi, vissuti in amicizia con tutti i colleghi. E' triste che quest'esperienza sia finita", ha detto la Huppert.
Durante la serata, condotta dall'attore Eduard Bauer che aveva presentato anche la cerimonia di apertura, tutti in piedi in sala ad applaudire a lungo il maestro Alain Resnais, 87 anni a giugno e mai una Palma d'oro, cui è stato assegnato un premio speciale del 62/o festival per il suo film corale Les Herbes Folles, ma anche per l'intera carriera costellata di film come Hiroshima mon amour (vincitore di un Grand Prix nel 1960) e Mon oncle d'Amerique. Ad applaudire un grande vecchio del cinema francese tutto il Grand Theatre Lumiere e il suo cast tra cui c'era la compagna Sabine Azema.
Il premio per il miglior attore è andato all'austriaco Christoph Waltz, scelto da Tarantino per "il geniale linguismo" che esigeva il ruolo di un implacabile cacciatore di ebrei poliglotta in Inglourious Basterds. La figlia di Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg, è la vincitrice del premio per la migliore interpretazione femminile per Antichrist di Lars Von Trier e ha voluto dividere il premio con il regista assente stasera e con il co-protagonista Willem Dafoe, ringraziando la famiglia "fonte d'ispirazione. E infine anche mio padre", il poeta e cantante Serge Gainsbourg, scomparso nel 1991. A consegnarle il premio i nostri Paolo Sorrentino e Stefano Accorsi. Italiana anche la consegna del Premio della giuria, affidato a Laura Morante: se lo sono diviso Fish Tank di Andrea Arnold e Thirst di Park Chan Wook.
Gli applausi più convinti sono andati a Jacques Audiard, vincitore del Grand Prix con Un Profeta, film che aveva entusiasmato tutta la stampa al festival. Un'ispirata Isabelle Adjani ha consegnato la Camera d'or per la migliore opera prima (Samson and Dalilah di Warwick Thornton), Willem Dafoe il Grand Prix, mentre Terry Gilliam ha fatto un numero comico per consegnare al filippino Brillante Mendoza il Premio della regia. (ANSA)