lunedì 30 novembre 2009

FA PIU' MALE LA TV O LA MAFIA?

Di Diego Del Pozzo

Sull'interessante sito del programma culturale radiofonico Rai Fahrenheit ho trovato questa breve ma densa riflessione sulla più recente assurdità regalataci da colui che ci governa. Eccola, con qualche minima modifica, per meglio contestualizzarla: "L'ultima esternazione del presidente del Consiglio italiano - "Se trovo chi ha fatto le nove serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura lo strozzo" - non contiene solo un'aggressione virtuale ai vari Damiano Damiani ed Ennio De Concini (regista e soggettista della serie tv), ma implicitamente anche un riconoscimento enorme al ruolo della fiction. Davvero la nostra immagine nel mondo dipende più dalla loro più o meno immaginifica elaborazione narrativa che dalla concreta realtà delle cose? A leggere in controluce le dichiarazioni del premier, infatti, sembra che il problema più grave non siano Totò Riina o Provenzano, ma le serie televisive su di loro. Detto da un imprenditore della televisione e dell'editoria è un paradosso sul quale riflettere" (in alto a sinistra, Michele Placido nel ruolo del commissario Cattani, protagonista della storica serie televisiva La Piovra).

2 commenti:

  1. La dichiarazione del ns Premier mi ha subito fatto venire in mente le analoghe, assurde, "rimostranze" di alcuni ragazzi di Casal di Principe - intervistati il primo giorno di scuola - mostrate a Roberto Saviano durante la puntata de "L'Era Glaciale" dello scorso 25 settembre (http://www.eraglaciale.rai.it/category/0,1067207,1067219-1086589,00.html).

    Questi, in pratica, rimproveravano Saviano per aver infangato il nome della città e aver fatto conoscere i "casalesi" in tutto il mondo, ma Saviano, ovviamente, ha solo provato ad accendere i riflettori sulla camorra, non l'ha certo creata lui dal nulla...

    Secondo me, avrebbero fatto meglio questi (e con loro il Premier) a denigrare il fenomeno mafioso, piuttosto, di rivolgere le loro critiche verso chi ne fa conoscere i suoi mali attraverso i media (giornali, fiction, libri, etc).

    Consentitemi una piccola digressione "off-topic": ricordo di aver visto a teatro Michele Placido ad Aversa qualche giorno dopo l'ultima puntata della "Piovra 4" (20 marzo 1989), quando l'amatissimo personaggio del Commissario Cattani viene fatto morire, con la delusione dei tantissimi fan della serie. Quella sera volevo andare nei camerini con alcuni amici per salutare l'attore, ma lui già non c'era più perchè doveva partecipare ad un collegamento alla trasmissione "Samarcanda" di Santoro, guarda caso in tema di malaffare e di camorra. L'affetto nei suoi confronti era palpabile, quasi avesse combattuto davvero la mafia.

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  2. Eh sì, "La Piovra" è stata davvero una serie che ha fatto epoca e che ha contribuito a far conoscere meglio al grande pubblico il vero volto della mafia siciliana, proprio come, anni dopo, ha fatto Saviano con "Gomorra" nei confronti di quella casalese.

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