domenica 22 novembre 2009

LA BOXE E LA VITA IN "CORDE" DI SANNINO

Di Diego Del Pozzo

"I campioni non si fanno nelle palestre. Si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione": in questa frase del grande Muhammad Alì è racchiuso il senso di un film come Corde, il delicato documentario sulla storia del pugile napoletano Ciro Pariso scritto, diretto e fotografato da Marcello Sannino (qui sotto e più in basso, alcune immagini dal film).Ieri pomeriggio, al Torino Film Festival, Corde e il suo autore si sono visti attribuire il Premio speciale della giuria (ex-aequo con Cambodian Room) nell'ambito della sezione Italiana.Doc, "per la tenacia e la perseveranza nell'inseguire la realtà e per la capacità di emozionare grazie alla forza del rapporto con il suo protagonista". Sannino, inoltre, ha conquistato anche il Premio "Avanti" (Agenzia valorizzazione autori nuovi tutti italiani) e una menzione speciale del Premio "Ucca - Venti città", entrambi importanti perché consentiranno la distribuzione del film nelle sale cinematografiche più attente alle produzioni italiane indipendenti. "E sono ancora più soddisfatto - spiega proprio l'autore - perché la sezione dei documentari italiani quest'anno era particolarmente competitiva. Tra l'altro, mi è piaciuto molto come la platea del festival ha recepito il film, sfuggendo al rischio dell'effetto-acquario, con Napoli vista da lontano, ma entrandovi letteralmente dentro, grazie al calore umano di un protagonista straordinario come Ciro". Corde di Marcello Sannino, prodotto dalla Parallelo41 di Antonella Di Nocera, col montaggio di Aurelia Longo e le musiche di Riccardo Veno, ricostruisce la storia di Ciro Pariso, ventiseienne pugile professionista napoletano, nato e cresciuto nel popolare quartiere Avvocata, alle spalle della piazza di Montesanto, dietro il parco dei Ventaglieri; e formatosi nella palestra NapoliBoxe di Lino Silvestri, figlio di Geppino, il maestro di tanti campioni del passato. "La boxe e il grande amore per la madre - racconta Sannino - gli hanno permesso di resistere a tutto e di emergere dal difficile contesto ambientale circostante, inseguendo il desiderio di avere, semplicemente, una vita normale e serena. Quello che mi ha colpito di Ciro è la sua tenerezza. Contrariamente all'idea del pugile spavaldo e rissoso, infatti, Ciro era sofferente e taciturno, con quella sua postura un po' curva".
Marcello Sannino sviluppa l'idea del film già nel 2000, per iniziarne la realizzazione poco dopo: "Dal nostro primo incontro, ho seguito Ciro per quasi quattro anni, girando più di settanta ore di materiale. Come incipit, poi, ho potuto inserire la sequenza di un suo incontro ancora diciassettenne contro Vincenzo Picardi, regalatami da un maestro del documentario italiano come Leonardo Di Costanzo: il caso, infatti, ha voluto che anche lui avesse ripreso Pariso per un suo lavoro poi non più realizzato". In Corde, dunque, la parabola esistenziale e agonistica di Ciro Pariso è ripercorsa lungo un arco di tempo molto ampio, che passa dai primi match come dilettante all'esordio da professionista di pochi mesi fa, ma che comprende anche eventi intimi come il matrimonio, la morte del maestro Geppino, la nascita del figlio. Il tutto sullo sfondo di una Napoli che si erge ad autentica co-protagonista.
In attesa di altri appuntamenti ancora da confermare, Corde di Marcello Sannino si vedrà a Napoli il 22 gennaio al cinema Academy Astra di via Mezzocannone, nell'ambito della rassegna AstraDoc2009 - Viaggio nel cinema del reale.

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