sabato 14 novembre 2009

VAMPIRI "DI CARTA", TRA SAGGI E NARRATIVA

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 14 novembre 2009)

Può suonare paradossale, poiché si parla di "non-morti", ma i vampiri sono più vivi che mai. Nel senso che continuano a proporsi al centro dell'immaginario collettivo d'inizio Terzo millennio, ben metaforizzandone le ansie e le angosce (nella foto qui sotto, una scena dal film Dracula di Bram Stoker diretto da Francis Ford Coppola nel 1992). Persino Napoli, cioè "la città del sole" per antonomasia, non può dirsi immune al fascino di quella che è la più oscura e notturna tra le creature di fantasia. Basti pensare alla tradizionale figura del "munaciello", lo spirito - dispettoso o malvagio a seconda delle interpretazioni - con le fattezze di un ragazzino deforme vestito di un saio: un vero e proprio "non-morto" - come il vampiro, appunto - che da secoli infesta i palazzi della Napoli più antica e misteriosa e che alcune riletture più esoteriche descriverebbero pure come vorace consumatore del sangue dei vivi. Non è un caso, dunque, che qualche anno fa quella fucina di narrativa popolare a fumetti che è la Sergio Bonelli Editore - la casa editrice di Tex e Dylan Dog - si sia rifatta proprio alla leggenda del "munaciello" per ambientare a Napoli due storie speciali della sua testata vampiresca per eccellenza, Dampyr. Così come non è un caso che proprio a Napoli prosperi la comunità italiana più folta e motivata di "giocatori vampirici", organizzati in veri e propri club che si riuniscono settimanalmente, nei vicoli del centro cittadino o in lugubri scenari periferici, per giocare dal vivo al celeberrimo gioco di ruolo Vampiri - La masquerade.
E proprio un'autrice napoletana, la giornalista e scrittrice Simonetta Santamaria, ha pubblicato di recente, per i tipi di Gremese, un'agile e informata guida dedicata al mito dei succhiasangue: Vampiri. Da Dracula a Twilight (196 pagine, 19.50 euro). L'autrice stessa, vincitrice del Premio Lovecraft 2004 e specializzata in narrativa horror, definisce questo suo nuovo libro "non un saggio sui vampiri, ma una piacevole e briosa guida per chi vorrà intraprendere con noi una sorta di volo a planare sull'universo delle più famose e affascinanti creature della notte". E, in effetti, pur proponendo informazioni accurate sui tanti aspetti di una figura antica quanto il mondo stesso (c'è chi ne fa risalire le origini addirittura a Lilith, la "mitica" prima moglie ripudiata di Adamo), il libro della Santamaria lo fa con leggerezza e facilità di lettura: così passa, in modo veloce ma corretto, dalle origini del mito alle sue varie tipologie, dai modi per generare e uccidere un vampiro alle sue innumerevoli incarnazioni nella letteratura, nel cinema, nella televisione, nei fumetti e nella musica; proponendo divertenti curiosità come le ricette vampiresche e, infine, approdando, mediante quel "volo a planare" proposto dall'autrice nell'introduzione, a una rassegna dei miti e del folklore vampirico presenti nei cinque continenti.
Chi si fosse fatto stuzzicare l'appetito dalla guida di Simonetta Santamaria, poi, può decidere di approfondire la conoscenza dei nosferatu attraverso la lettura di un saggio di recente traduzione italiana, Storia dei vampiri dell'archeologo inglese Matthew Beresford (Odoya edizioni, 240 pagine, 16 euro), il quale propone una vera e propria indagine, di più ampio respiro, attraverso i millenni: dai miti greci e romani ai processi per stregoneria del Medioevo, dalla letteratura gotica e dal Dracula di Bram Stoker ai successi di oggi come Intervista col vampiro di Anne Rice e Twilight di Stephenie Meyer (e mercoledì uscirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo New Moon, secondo film tratto proprio dalla "vampire saga" della scrittrice del Connecticut). E, infine, ancora transitando dalla saggistica alla fiction, va segnalata agli appassionati del genere una interessante antologia di racconti recentemente pubblicata da Coniglio editore e curata da Alberto Corradi e Massimo Perissinotto, La sete. 15 vampiri italiani (208 pagine, 14 euro), che propone riletture del mito - più o meno classiche, più o meno attuali - da parte di un manipolo di autori delle ultime generazioni: Cristiana Astori, Luigi Boccia, Claudio Calia, Andrea Carlo Cappi, gli stessi Corradi e Perissinotto, Paolo Di Maio, Paolo Di Orazio, Davide Garbero, Nicola Lombardi, Stefano Massaron, Gaetano Mistretta, Gianfranco Nerozzi, Dario Tonani, Liri Trevisanello.