(Il Mattino - 28 dicembre 2010)
Ma com'è possibile, Gemma, che una struttura considerata tra le più efficienti in Italia nel proprio settore debba dibattersi tra tante difficoltà?
"Purtroppo è possibile. Quotidianamente ci confrontiamo con Film Commission di altre regioni, per esempio Puglia e Piemonte, che godono di finanziamenti ben superiori e che possono permettersi di attrarre le produzioni anche grazie a incentivi economici che noi, invece, non siamo in grado di assicurare. Nonostante ciò, però, suppliamo a questi deficit con impegno e creatività. E questi sforzi ci hanno portati a presiedere l'associazione italiana di categoria".
Un buon esempio del vostro lavoro è legato al film campione d'incassi Benvenuti al Sud.
"Si tratta di un esempio perfetto di ciò che deve fare una Film Commission efficiente: quando venimmo a sapere di un remake della commedia francese Giù al Nord ci attivammo per provare a portare in Campania il set del film, che la produzione intendeva realizzare altrove. Con piccoli escamotage, come i 100mila euro ottenuti dall'Assessorato regionale all'agricoltura per il "product placement" dei prodotti enogastronomici campani, ma anche con grandi sforzi personali, li abbiamo trascinati a Castellabate e gli abbiamo fatto conoscere set naturali che ignoravano e che, invece, erano perfetti per la loro storia. Il resto è cosa nota: Benvenuti al Sud ha incassato più di 30 milioni di euro, secondo assoluto dietro La vita è bella di Benigni; a Castellabate c'è il tutto esaurito anche fuori stagione grazie ai flussi turistici provocati dal film; e, infine, da mesi si parla ovunque di un'altra Campania, lontanissima da quella della monnezza e della camorra".
Nei giorni dell'ispezione ministeriale voluta da Tremonti in Regione, però, siete stati accusati di sperperare denaro.
"E quest'accusa ci ha fatto molto male, in quanto infondata. Anche perché non abbiamo mai potuto contare sui 10 milioni di euro dei quali si è parlato in quei giorni, previsti da due delibere della Regione di marzo 2009 e febbraio 2010, poi annullate. Peccato, perché con quei fondi europei mai arrivati avremmo potuto realizzare investimenti strutturali che avrebbero prodotto concreto sviluppo sul territorio".
Di che si tratta?
"Di un articolato programma per la promozione dell'immagine della Campania attraverso interventi sull'intera filiera cinetelevisiva. Bastino tre esempi. Innanzitutto, avremmo preso in gestione il Centro di produzione Rai di Piscinola, non più utilizzato dopo le riprese de La nuova squadra: un'area di 2.500 metri quadrati dove, in attesa dei Napoli Studios tante volte annunciati e mai concretamente realizzati, avremmo creato una struttura adeguata da offrire alle produzioni interessate a girare in Campania, con teatri di posa, scenografie, uffici, sale riunioni, impiantandovi al tempo stesso un laboratorio permanente per i talenti e le maestranze del nostro territorio. Poi, avremmo varato col regista Enzo d'Alò una scuola campana per animatori cinematografici, che sarebbero stati subito impiegati su un episodio del Pinocchio che sta realizzando con Lorenzo Mattotti. Infine, avremmo chiuso un accordo con Google per inserire su tutte le piattaforme dei new media luoghi e itinerari del cinema in Campania, grazie all'utilizzo delle sequenze di oltre cento anni di film e al lavoro di un importante esperto di geo-referenziazione come Marco Bottigliero. Purtroppo, non so se potremo mai realizzare nulla di tutto ciò".
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