martedì 5 luglio 2011

LA NAPOLI MAGICO-MITOLOGICA DI "RADICI"

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 2 luglio 2011)

La Napoli magico-mitologica e storica, la musica e la presenza quasi sciamanica di Enzo Gragnaniello legano assieme il nuovo film di Carlo Luglio, Radici, un itinerario ondivago quasi interamente musicale nel quale proprio Gragnaniello fa da custode della memoria e da “genius loci” di una Partenope mistica e viscerale, antichissima e sospesa nel tempo. Il film, prodotto dalla factory napoletana Figli del Bronx, è stato selezionato per le Giornate degli autori della prossima Mostra di Venezia, dove sarà proiettato il 2 settembre e seguito da un concerto al Lido dello stesso Gragnaniello accompagnato dai Sud Express e da Toni Cercola.
Proprio Cercola, nel lavoro scritto e diretto da Carlo Luglio, interpreta il ruolo di un bizzarro e trasognato Virgilio, che fa da guida al viandante Gragnaniello in luoghi dell’anima come l’Antro della Sibilla a Cuma, il Castello di Baia, la Casina vanvitelliana del Fusaro, la Solfatara, il Tempio di Mercurio, la Piscina Mirabilis, l’Arenile di Bagnoli, i Quartieri spagnoli, il Maschio Angioino. “Il progetto - spiega il regista Luglio - nasce dall’esigenza di valorizzare un’altra Napoli, mitologica e magica ma altrettanto viva nei millenni. E per farlo, ci è sembrata perfetta la guida musicale di un interprete sanguigno come Gragnaniello, che ha saputo interpretare le svariate anime delle nostre radici: quella lunare, quella solare e quella popolare. Così, attraverso una serie di incontri con artisti e luoghi, lo spettatore potrà sentir riaffiorare il meglio della tradizione musicale e iconografica partenopea”.
Radici, che si giova dell’ottima fotografia di Francesca Amitrano, è scandito dai brani di alcuni album di Gragnaniello, a partire dai due più recenti, Radice e L’erba cattiva; ma acquista ulteriore forza anche grazie alla serie di incontri che il protagonista e la sua guida Toni Cercola fanno, via via, con artisti-icone come Maria Luisa Santella, Enzo Moscato, Ida Di Benedetto, Riccardo Veno, James Senese. La loro parte, però, la fanno anche i Sud Express, partner musicali di Gragnaniello in quasi tutte le sue esibizioni musicali (con menzione speciale per un notevole Franco Del Prete). “Il regista - racconta Enzo Gragnaniello - si è detto ispirato dalla mia figura e mi ha voluto utilizzare per quello che sono: un elemento legato spiritualmente a questa terra, come la pietra di tufo e il mare. E, da parte mia, mi sono sentito onorato, proprio perché non mi è stato chiesto di fare l’attore, ma di creare e sentire secondo quello che è il mio istinto”. La Napoli di Radici, comunque, è proprio quella che piace a Gragnaniello: “Per me - aggiunge - è sempre una città bellissima, anche se i suoi valori ancestrali oggi sono un po’ sommersi. Per esempio, tutta la razionalità che ci domina ha fatto scappare i fantasmi, gli spiriti e i monacielli con i quali i napoletani hanno parlato per millenni. E allora, mi chiedo, adesso a chi ci rivolgiamo per trovare la nostra strada? Per fortuna, come si capisce anche dal film, questa città è più forte di tutto, come la gramigna che ricresce anche quando la tagli. Per me - conclude Gragnaniello - dipende dalla sua energia vulcanica, che la gente ha assorbito nel corso del tempo”.

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