martedì 14 luglio 2009

DARIO ARGENTO PREMIATO A ISCHIA

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - Speciale, 11 luglio 2009)

Il più internazionale dei registi italiani, Dario Argento, non poteva che ricevere un Ischia Legend Award "per lo straordinario talento artistico che ha conquistato il mondo". Ancora oggi, infatti, il cinema dell'autore di Profondo rosso e Suspiria è studiato e ammirato a ogni latitudine e continua a influenzare generazioni di cineasti, che amano citarne particolari inquadrature o intere sequenze, soluzioni visive originali e colonne sonore, persino "tagli" di montaggio e dettagli scenografici. Anche così, dunque, si giustifica il premio speciale che il regista riceverà stasera nell'ambito dell'Ischia Global Film & Music Fest. La premiazione si svolgerà nel corso di una serata di gala al Mezzatorre di Forio, ai piedi della villa La Colombaia che appartenne a Luchino Visconti. E alla cerimonia interverrà Elsa Pataky, la giovane attrice che Argento ha diretto nel suo film più recente, Giallo, interpretato pure da Emmanuelle Seigner e dall'attore Premio Oscar (per Il pianista di Polanski) Adrien Brody (nella foto sopra, assieme al regista sul set), anche co-produttore di una pellicola pronta già da diversi mesi ma ancora senza distribuzione.
Giallo racconta la storia di una hostess statunitense (Seigner) che, assieme a un investigatore italiano (Brody), segue le tracce della sorella scomparsa (Pataky), possibile vittima di un terribile serial killer. Per Dario Argento, il film rappresenta un ritorno alle atmosfere violente e morbose di un genere, il "giallo all'italiana", che proprio lui ha contribuito a codificare all'inizio degli anni Settanta con pellicole oggi "di culto" come L'uccello dalle piume di cristallo (1970) e Il gatto a nove code (1971). Dunque, un nuovo ripensamento (auto)critico dei suoi esordi, proprio com'è stato il precedente La terza madre (2007), col quale il regista s'è ricollegato, invece, ai primi capitoli puramente horror della carriera, cioè Suspiria (1977) e Inferno (1980), chiudendo quella che è diventata una vera e propria trilogia.
Anche a Ischia, è probabile che Dario Argento dichiarerà pubblicamente, come ha fatto spesso, il suo profondo amore per il cinema, una passione che, assieme a quella per la letteratura, lo accompagna fin da ragazzino: "Stare in solitudine a leggere e vedere film. In fondo, il cinefilo è un solitario che dialoga con le immagini proiettate sullo schermo". Questa e altre riflessioni inedite si trovano nel bel libro-intervista di Fabio Maiello Dario Argento. Confessioni di un maestro dell'horror (Edizioni Alacràn, 352 pagine, 14.80 euro), nel quale il regista rievoca anche altri episodi poco noti della propria adolescenza: "Quando ero ragazzo non trovavo la vita così bella. Non mi piaceva e pensavo fosse cattiva con me. Ero spesso emarginato. Non rispettavo i dettami maschili della mia epoca e per questo cercavo rifugio nel cinema". Proprio quel cinema che, da adulto, ne ha fatto uno dei registi più ammirati (e citati) al mondo.