sabato 4 luglio 2009

I NAZISTI DELLA FORMULA UNO

Di Diego Del Pozzo

Un vecchio adagio recita: "Dio li fa e poi li accoppia". Ebbene, la frase è certamente valida per i due dirigenti di vertice dell'automobilismo sportivo mondiale. Il primo, il presidente della FIA (Federazione Mondiale dell'Automobilismo) Max Mosley, si era segnalato qualche mese fa come appassionato di orge sadomaso a sfondo nazista; il secondo, il multimiliardario Bernie Ecclestone che guida la Formula Uno, ha detto la sua, oggi, dalle prestigiose colonne del Times, parlando di nuova e vecchia politica e offrendo alcune "chicche" assolutamente inquietanti.
Meglio i regimi totalitari della democrazia, meglio Adolf Hitler per la sua capacità di "far funzionare le cose" che i politici moderni; e ancora, Saddam Hussein era l'unico in grado di controllare l'Iraq, così come i talebani con l'Afghanistan: questo il "cuore" (cuore?) dell'intervista rilasciata al quotidiano britannico, con una conclusione tanto stupida quanto, visto il personaggio, assolutamente inevitabile: il suo sodale Max Mosley sarebbe un eccellente primo ministro d'Inghilterra.
Il passaggio da denuncia per apologia del nazismo, però, merita di essere citato integralmente: "Al di là del fatto - dichiara Ecclestone - che alla fine è stato cacciato e persuaso a fare cose che non so se voleva fare, Hitler era nella condizione di comandare molta gente e di far funzionare le cose. Alla fine si è perso e non è stato un buon dittatore perché o sapeva che le cose andavano in una certa direzione e ciononostante ha insistito, oppure ha lasciato che andassero così. Quindi, non è stato un dittatore".
Direi che tutto ciò, già vergognoso di suo, non merita ulteriori commenti...