venerdì 5 febbraio 2010

UN FILM RACCONTA I PRIMI ANNI DEGLI U2

Di Diego Del Pozzo
(Rock Around the Screen - 5 febbraio 2010)

Anche gli U2 saranno presto protagonisti di un film che ne rievocherà gli esordi e il conseguente volo verso il successo. La pellicola s'intitola Killing Bono e affronterà l'argomento da un punto di vista piuttosto originale: quello di un loro compagno di liceo nella Dublino di metà anni Settanta. Più che un biopic classico, dunque, il film aspira a essere il ritratto di un'epoca fatta di sogni e aspirazioni destinati a tramutarsi, prima o poi, in realtà (o forse no).
Le riprese di Killing Bono - la cui uscita è prevista entro fine 2010 - sono iniziate l'undici gennaio a Belfast e dureranno sei settimane, spostandosi poi anche a Londra. Per dirigere il film è stato scelto il regista nord-irlandese Nick Hamm (The Hole), che sta lavorando su una sceneggiatura di Dick Clement e Ian La Frenais, gli stessi di The Commitments, basata sul libro autobiografico Killing Bono: I Was Bono's Doppelganger, scritto da Neil McCormick, il succitato amico di gioventù dei quattro musicisti irlandesi. Per il film, Nick Hamm ha privilegiato i toni della commedia, imperniata anzitutto sulla goffaggine del giovane Neil rispetto ai suoi ben più talentuosi compagni di scuola. Nel ruolo di Neil McCormick recita Ben Barnes, visto recentemente nel deludente Il ritratto di Dorian Gray, mentre Bono ha il volto del ventiseienne Martin McCann, lanciato come Fedro nel kolossal fantasy-mitologico Scontro tra Titani, dal 2 aprile sugli schermi italiani. Nel cast figurano anche Robert Sheehan (che interpreta il fratello di Neil, Ivan McCormick) e poi Pete Postlethwaite, Krysten Ritter, Charlie Cox e Jason Byrne. Al momento, non è ancora chiaro in quali forme la musica degli U2 comparirà nella colonna sonora.
Nel libro che ha ispirato il film, McCormick racconta l'avvio dell’epopea degli U2 dal punto di vista di colui che, invece, non riesce a sfondare per evidente mancanza di talento. I suoi sono ricordi diretti, derivanti da una frequentazione nata ai tempi del liceo alla Mount Temple di Dublino e consolidatasi negli anni. Tra l'altro, Neil può vantarsi di aver partecipato al primissimo incontro dal quale scaturirono i Feedback, poi destinati a trasformarsi prima negli Hype e quindi negli U2: era l'autunno del 1976 e un gruppetto di liceali rispose all'avviso che il batterista sedicenne Larry Mullen jr. aveva affisso ai muri della scuola. A casa di Larry, al numero 60 di Rosemount Avenue, si presentarono in cinque, tutti con ambizioni di chitarra solista in una rock band: Adam Clayton, che deviò immediatamente sul basso, lo strumento che suonava meglio; i fratelli Dave e Dick Evans, un certo Paul Hewson e, appunto, Neil McCormick. Dopo il primo assolo di prova, Dave Evans mise subito in chiaro perché di lì a poco sarebbe diventato The Edge; allo stesso modo, invece, Neil rinunciò, letteralmente schiacciato dal carisma del compagno di scuola Paul Hewson, che qualche mese dopo sarebbe stato ribattezzato Bono Vox e sarebbe poi diventato famoso in tutto il mondo come frontman degli U2.
Dopo i fallimenti giovanili come cantante, comunque, Neil McCormick ha continuato a occuparsi professionalmente di musica, in veste di critico e giornalista per numerose autorevoli testate britanniche (tra cui la storica rivista rock irlandese Hot Press, ma anche il Daily Telegraph), seguendo con puntualità la carriera degli U2, dei quali è rimasto amico. Non a caso, è sua l'autobiografia ufficiale della band, U2 by U2, edita tre anni fa e tradotta anche in Italia da Rizzoli.
Su questo stesso argomento ho scritto anche un articolo più breve, pubblicato ieri sul quotidiano Il Mattino. Chi volesse leggerlo, può cliccare qui.

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