(Il Mattino - 4 giugno 2011)
Il nuovo film, scritto da Ferrara assieme a Maurizio Braucci, sarà un mix di fiction e documentario e sarà firmato produttivamente da Gaetano Di Vaio della factory partenopea Figli del Bronx, col sostegno del Forum delle Culture e il supporto logistico della Film Commission Regione Campania. Nella produzione, però, dovrebbe entrare a breve anche Maria Raffaella Faggiano, che proprio assieme a Figli del Bronx ha già co-prodotto la docu-fiction Sara sarà di Peppe Lanzetta. “In questa prima fase di lavorazione – spiega il produttore Di Vaio – ci dedicheremo alla parte documentaristica. Per un paio di settimane, dunque, gireremo in esterno soprattutto a Sarno e realizzeremo una serie di video-interviste ad alcuni parenti di Abel che vivono qui. Questi materiali saranno accompagnati anche da filmati d’archivio, fotografie e lettere originali del nonno del regista. Poi, da fine agosto, inizieremo a girare la storia di finzione, che sarà interpretata da un paio di attori napoletani ancora da selezionare”.
In questi giorni, Abel Ferrara è stato ospite del Sarno Film Festival, neonato concorso per cortometraggi che s’è concluso ieri sera nella cittadina salernitana con l’attribuzione del premio intitolato al regista italo-americano al corto Stato privato di Luigi Marmo. Nel corso della serata finale della manifestazione a Ferrara è stata anche conferita la cittadinanza onoraria sarnese. “Io credo molto nei legami di sangue e nell’appartenenza familiare”, sottolinea il cineasta di The Addiction. “Così, ho deciso – aggiunge – di seguire a ritroso la traccia delle mie origini e di ripartire da Sarno per seguire il viaggio di mio nonno fino a Napoli, dove lui andò a piedi per poi imbarcarsi per gli Stati Uniti. La mia vuol essere un’operazione culturale legata all’identità e alla memoria di questi luoghi”.
E, in quanto operazione squisitamente culturale, il direttore della Film Commission campana, Maurizio Gemma, auspica un coinvolgimento diretto della Regione Campania a sostegno del film: “Da parte nostra, appoggeremo con convinzione una eventuale richiesta di contributi da parte del Comune di Sarno, perché non capita tutti i giorni che un regista celebrato come Ferrara, il quale ad agosto sarà premiato a Locarno col Pardo d’Oro alla carriera, decida di dedicare tanta energia a un progetto così intimamente radicato nel nostro territorio”. Abel Ferrara, tra l’altro, collega idealmente il suo nuovo film – ancora senza un titolo ufficiale – a un altro futuro progetto cinematografico annunciato nei mesi scorsi e dedicato a Pier Paolo Pasolini: “Nella mia mente – conclude – c’è un collegamento forte tra il film su mio nonno e quello su Pasolini. Questo collegamento è dato dal comune contesto rurale e dalla tutela delle radici e della memoria che è alla base di entrambi. E anche dal rapporto tra tradizione e modernità in ambiti come, per esempio, quello linguistico. Proprio mio nonno Abele, infatti, per tutta la sua vita americana, pur vivendo in un contesto metropolitano come quello newyorkese, non ha mai parlato correttamente né in inglese né in italiano, ma ha sempre usato soltanto il dialetto della terra d’origine”.
Nessun commento:
Posta un commento