"Il cinema italiano ormai è morto, vittima della televisione e della mancanza d'interesse da parte delle istituzioni", ha attaccato lo stesso Piscicelli, presente al Madre assieme ai protagonisti del film, gli allora esordienti Marina Suma e Angelo Cannavacciuolo, alla produttrice Carla Apuzzo e agli altri interpreti Sergio Boccalatte e Gianni Prestieri. Proprio con riferimento alla sua seconda regia, lo stesso regista ha aggiunto, sconsolato: "Oggi non sarebbe più possibile fare un film così, per lo stile e i contenuti assolutamente antitelevisivi, che lo renderebbero difficile da produrre, dato che l'ultima parola spetta ai responsabili dei palinsesti più che ai produttori".
Ma, comunque, anche nel corso dell'incontro napoletano, Piscicelli rilancia con convinzione e mostra chiara la volontà di proseguire nel suo cammino di cineasta non riconciliato. Così, a margine della presentazione - come si può leggere in un mio articolo, pubblicato ieri sul quotidiano Il Mattino - confessa di essere al lavoro su un nuovo progetto, che segnerà il suo ritorno ad ambientazioni e tematiche partenopee: "Sarà un film a basso costo, girato in digitale come i miei più recenti. Si tratta di un progetto al quale tengo molto, proprio perché tornerò a girare a Napoli dopo molti anni. Spero davvero di poter arrivare fino in fondo, però, perché il contesto del cinema italiano contemporaneo è diventato sempre più asfittico: ormai, infatti, saltano per mancanza di fondi persino pellicole dal costo di appena 500-600mila euro. Credo, comunque, che anche in questo caso, come fu all'inizio degli anni Ottanta per Le occasioni di Rosa, il nuovo film potrebbe rivelarsi profetico per come descriverà le possibili derive del tessuto sociale". Il titolo provvisorio del lavoro è Vita segreta di Maria Capasso e Piscicelli lo produrrà con la compagna di vita e lavoro Carla Apuzzo assieme alla Ripley's, cioè la stessa casa di produzione e distribuzione che ha permesso il recupero in dvd della sua opera seconda.
Un'edizione, quella curata da Ripley's Home Video, di grande qualità, innanzitutto per l'ottima copia del film, "tratta - spiega proprio Piscicelli - da un nuovo master digitale realizzato appositamente in laboratorio con la mia diretta supervisione"; e poi per gli interessanti contenuti extra che arricchiscono il disco: due ampie interviste allo stesso regista e alla protagonista Marina Suma, oltre al trailer cinematografico dell'epoca. "L'idea de Le occasioni di Rosa - racconta ancora Piscicelli - è precedente a quella del mio film d'esordio, Immacolata e Concetta, col quale però va a costituire una trilogia tutta partenopea che sarebbe stata completata, di lì a qualche anno, con Blues metropolitano: il percorso dei tre film, infatti, è coerente e passa dal confronto tra mondo rurale e urbano del mio esordio attraverso lo sguardo freddo e non ideologico su una periferia in mutazione come quella di Secondigliano e Scampia subito dopo il terremoto del 1980, per concludersi con il tuffo all'interno di un contesto urbano ormai completamente trasformato rispetto a qualche anno prima".
In particolare, con Le occasioni di Rosa Piscicelli riesce ad anticipare profeticamente i mutamenti ai quali andrà incontro il tessuto stesso della periferia napoletana, incarnando nella figura "borderline" di Rosa (per la cui interpretazione Marina Suma fu premiata col David di Donatello) il profondo scarto sociale, antropologico e culturale rispetto al passato anche recente: "Il rifiuto del lavoro in fabbrica da parte di Rosa - conclude, infatti, il regista - non prefigura alcuna alternativa, ma mostra con chiarezza lo spaesamento provocato di fronte alle grandi trasformazioni sociali".