lunedì 14 febbraio 2011

DA SCAMPIA, DUE DOCUMENTARI SU LEGALITA' E RESISTENZA

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 14 febbraio 2010)

Scampia continua a ispirare quei cineasti desiderosi di raccontare il mondo senza filtri attraverso il linguaggio audiovisivo. In questi giorni, infatti, Napoli ha ospitato le anteprime nazionali di due documentari che proprio nel problematico ma vitalissimo quartiere della periferia nord trovano materia narrativa preziosa per decodificare il presente: nella sede del Forum delle Culture nell'ex asilo Filangieri, il duro e dolente Il loro Natale diretto da Gaetano Di Vaio e prodotto dalla sua società Figli del Bronx; al cinema La Perla, (R)esistenza diretto da Francesco Cavaliere, regista e fotografo napoletano residente da anni in Olanda.
Con Il loro Natale, Gaetano Di Vaio (intervistato ieri sera su Raitre, nella trasmissione di Riccardo Iacona Presa diretta) parte da Scampia per affrontare un tema specifico come quello della reclusione in carcere e dell'ingiusta ricaduta della pena sulle famiglie dei detenuti: giovani donne e bambini innocenti, costretti a pagare a loro volta per reati commessi da altri, spesso unicamente per sfuggire alla miseria e al degrado. Protagoniste dell'intenso e rabbioso documentario di Di Vaio sono le mogli di ragazzi detenuti a Poggioreale per reati comuni come il furto e lo spaccio di droga. "Si tratta di donne - racconta il regista e produttore - lontane dalla camorra e che, anzi, cercano di andare avanti senza il sostegno dei loro uomini, ma senza scendere a compromessi con la criminalità organizzata". Sono donne che escogitano mille stratagemmi per far mangiare i propri figli e che, periodicamente, da Scampia si recano stanche ma emozionate a Poggioreale per il colloquio con i loro congiunti. Per quel breve incontro, però, sanno già di doversi sottoporre a umilianti tour de force - come le logoranti attese in fila per strada dalla notte prima, per non rischiare di vedersi negare l’ingresso - "che non dovrebbero assolutamente esistere in una società civile - sottolinea Di Vaio - e che derivano dall'allucinante sovraffollamento delle carceri italiane e di Poggioreale in particolare. In questi mostri di pietra, infatti, si è completamente perduto il fine rieducativo della pena e la loro stessa esistenza non fa altro che aumentare, alla lunga, la distanza che già esiste, in determinate realtà, tra lo Stato e i cittadini".
(R)esistenza, invece, si concentra su otto storie di vita nel quartiere a nord di Napoli, inserite in un contesto caratterizzato da degrado sociale, criminalità e disoccupazione, all'interno del quale, però, i protagonisti narrano le loro quotidiane azioni di resistenza civile. "Con questo film - spiega il regista Francesco Cavaliere - ho voluto dar voce alla gente comune che vive a Scampia; a coloro, cioè, che resistono e combattono tutti i giorni per rendere il loro quartiere un posto migliore nel quale continuare a vivere". Tra i personaggi che raccontano la loro esperienza quotidiana vi sono il prete anti-camorra Aniello Manganiello, operatori sociali come Ciro Corona e Angelo Ferrillo, l'ex boss camorristico oggi redento Tonino Torre, la band 'A67, due ex tossicodipendenti oggi volontari come Daniela Ruocco Terracciano e Marco Pirone, il giovane scrittore e poeta Emanuele Cerullo. "Nel mio documentario - conclude Cavaliere - ho cercato di raccontare le storie di tutti loro, utilizzando direttamente il punto di vista di ciascuno, piuttosto che quello tipico dei mass media, spesso distorto per puri fini di audience e spettacolarizzazione".

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