venerdì 1 giugno 2012
IL CINEMA SECONDO SPRINGSTEEN: ULTIMI FILM, MA LA MOSTRA VA AVANTI...
Si conclude oggi, venerdì 1 giugno, nella FilmZone del Pan - Palazzo delle Arti di Napoli, il programma di proiezioni della rassegna "Il cinema secondo Springsteen", curata da Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito e dedicata al rapporto, profondo e originalissimo, tra il Boss e la Settima Arte.
La giornata conclusiva propone alle 16, il capolavoro western di John Ford, "The Searchers" ("Sentieri selvaggi", 1956), film amatissimo da Bruce Springsteen. E alle 18 chiusura affidata a "The Indian Runner" ("Lupo solitario", 1991), esordio alla regia di Sean Penn, che riprende la trama del brano "Highway Patrolman" inserito nell'album "Nebraska". L'ingresso è gratuito.
La parte espositiva de "Il cinema secondo Springsteen", però, prosegue. In considerazione del notevole successo, infatti, è stata prorogata fino a domenica alle ore 14 la mostra intitolata "Like a Vision", prodotta dall'associazione culturale Pink Cadillac Music. L'esposizione, per la prima volta in Italia, illustra la natura e la complessità della relazione "a doppio senso" tra Springsteen e il cinema attraverso riproduzioni di poster e locandine. La prima sezione è intitolata "Il cinema e Springsteen" ed è dedicata a quei film che, per esplicita dichiarazione dell'artista, ne hanno alimentato l'immaginario, a partire dai classici degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta - noir, western, i capolavori di Capra, Ford, Kazan - fino a opere degli anni Settanta come "L'ultimo spettacolo" di Bogdanovich, "Badlands" di Malick e i lavori di Scorsese. La seconda sezione, "Springsteen per il cinema", presenta i film per i quali il rocker del New Jersey ha scritto espressamente brani originali, da "Philadelphia" di Jonathan Demme a "Dead Man Walking" di Tim Robbins fino al più recente "The Wrestler" vincitore a Venezia nel 2008. Menzione particolare merita "The Indian Runner" ("Lupo Solitario") di Sean Penn, ispirato al testo di "Highway Patrolman", caso forse unico di lungometraggio tratto integralmente da una canzone.
La terza sezione, "Springsteen nel cinema", è una selezione di film, (tra quasi una settantina di pellicole) particolarmente significativi, nei quali i registi (da Kenneth Branagh a Spike Lee, tra i tanti) hanno voluto canzoni di Springsteen nei titoli di testa o di coda, per sottolineare passaggi cruciali o ancora per delineare personaggi e ambientazioni. Un caso a parte è costituito da "Alta Fedeltà", col celebre cameo di Bruce che interpreta se stesso, apparendo in sogno al protagonista. La quarta sezione è quella dei rockumentaries sulla produzione discografica o live di Springsteen e su quella di altri artisti nei quali vi è la sua partecipazione: documentazione quanto mai vasta, per la quale si é resa necessaria una drastica selezione, fino a includere lo storico "No Nukes" del 1980, ma anche i recenti "Wings for Wheels" (2005) e "The Promise" (2011), i due "making of" di Thom Zimny dedicati ai due capolavori springsteeniani degli anni Settanta: "Born to Run" e "Darkness on the Edge of Town".
"Il cinema secondo Springsteen" prende titolo e taglio dall'omonimo libro, a cura sempre di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito, presentato in anteprima al Pan durante la giornata inaugurale della rassegna, organizzata dalla Scuola di cinema, televisione e fotografia Pigrecoemme, in collaborazione con l'associazione culturale Blackout, il Centro regionale Ficc Campania e l'associazione culturale Pink Cadillac Music, col patrocinio dell'Assessorato alla Cultura e al turismo del Comune di Napoli.
Fonte: Ansa.
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