Si può leggere questa frase all'interno del bel libro "Taxi Driver. Storia di un capolavoro", scritto da Geoffrey Macnab e pubblicato due anni fa da minimum fax (184 pagine, 14 euro).
"Taxi Driver", il capolavoro di Martin Scorsese, è uno tra i film che hanno rivoluzionato la storia del cinema. Il personaggio di Travis Bickle (Robert De Niro, nel ruolo che lanciò la sua carriera), il veterano del Vietnam che diventa tassista newyorkese, riassume in sé il malessere di un'America ancora traumatizzata dalla guerra e dal Watergate: schiavo della pornografia e del junk food, ossessionato dalle armi, Bickle è l'opposto dell'eroe hollywoodiano tradizionale, ma all'epoca colpì al cuore il pubblico di tutto il mondo ed ebbe una eco senza precedenti nella cronaca e nella cultura.
Questo libro ricostruisce il complesso background sociale e culturale del film; ne racconta da dietro le quinte la realizzazione (dando voce direttamente al regista, allo sceneggiatore, agli attori e alla troupe); ne illustra la fortuna nei decenni successivi all'uscita (fino alla recente produzione di un videogame ispirato al film e alle voci di un imminente remake a opera di Lars von Trier) e cerca di spiegare come mai, a distanza di oltre 35 anni, "Taxi Driver" non abbia perso nulla del suo fascino e della sua potenza.
Consigliatissimo!
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