lunedì 11 gennaio 2010

RINO GAETANO "RIVIVE" IN UN BEL VOLUME A FUMETTI

Di Diego Del Pozzo

(Mega n.° 151 - Gennaio 2010)

Comics e popular music si sono incontrati numerose volte, nel corso del Novecento. Sotto varie forme e con esiti differenti: copertine di dischi di maggiore o minore rango affidate a fumettisti, biografie disegnate di artisti musicali, originali abbinamenti disco-albo, trasposizioni incrociate e così via.
Dal mese scorso è nelle fumetterie e nelle librerie un bellissimo volume a fumetti, realizzato da un autore napoletano e dedicato all'originale universo poetico-musicale di Rino Gaetano, cantautore che ha saputo diventare un'autentica icona socio-culturale per chi è stato giovane negli anni Settanta. L'artista che ha scritto e disegnato questo libro si chiama Andrea Scoppetta, ha trentadue anni e già diverse rilevanti esperienze artistiche alle sue spalle. Scoppetta ha voluto rendere il proprio personale tributo al compianto cantautore di Gianna, Nuntereggae più e tanti altri classici moderni con Sereno su gran parte dell'Italia. Una favola per Rino Gaetano (112 pagine, 17 euro), un volume pubblicato dalla casa editrice padovana Becco Giallo, specializzatasi in libri a fumetti rigorosamente "d'autore" calati nella realtà italiana e internazionale del presente e del passato (sono loro, tra l'altro, anche le intense biografie disegnate di Luigi Tenco e Fabrizio De André)...
Il delicato libro di Scoppetta è stato presentato nelle scorse settimane presso il megastore del fumetto Alastor di Napoli, nell'ambito di un ciclo di incontri con alcuni interessanti autori della scena fumettistica italiana più giovane e vivace. Durante l'incontro, lo scrittore-disegnatore ha saputo spiegare molto bene il modo nel quale ha riletto la figura di Gaetano: "Ho cercato di raccontare Rino - ha evidenziato - non attraverso una sequenza di pezzi musicali, ma con la giusta miscela di avventure assurde e reali. I pezzi di Rino, infatti, sono dei veri e propri flash, presi dalla realtà quotidiana e pieni di personaggi improbabili e di immagini dissonanti. Volevo riuscire a infilare questo suo nonsense in più sequenze possibili". E, in effetti, il risultato finale è davvero suggestivo, persino spiazzante, per il modo nel quale Scoppetta riesce a calarsi intimamente nella biografia e nella discografia di Gaetano, riuscendo al tempo stesso a dire qualcosa di profondo sui cambiamenti vissuti dall'Italia negli ultimi trent'anni. Ne viene fuori una favola urbana sulla società italiana moderna, ripensata attraverso un continuo gioco di specchi, al tempo stesso magico e dolceamaro, tra canzoni e citazioni di quello che, pur nell'arco di una parabola artistica interrotta troppo presto, seppe proporsi come uno tra i più acuti e audaci cantautori italiani del secondo dopoguerra, grazie a quell'approccio unico da coraggioso poeta metropolitano, picaresco cantastorie di periferia, inafferrabile giocoliere di parole e sognatore generoso.
Scoppetta popola le pagine del suo fumetto di caimani che bevono petrolio alle tre, sindacalisti tanto belli che sembrano Gesù, ascensori di seconda classe, onde che sommergono tutto, viaggi nella pancia di una balena, cieli sempre più blu. Il punto di vista adottato dall'autore è quello del cane che Rino Gaetano utilizzò come emblema della "solitudine per eccellenza" in una sua storica intervista televisiva del 1976, realizzata in occasione della presentazione dell'album Mio fratello è figlio unico.
Rino Gaetano è morto nel 1981, a soli 31 anni, in un terribile incidente stradale. Nei pochi anni di carriera, però, è riuscito a lasciare una traccia indelebile nella storia della canzone popolare italiana, grazie a brani indimenticabili e originalissimi, che ruppero gli schemi dell'epoca grazie ai testi ironici e pungenti, capaci di dire tanto sull'Italia di un periodo cruciale come gli anni Settanta. Il grande pubblico impara a conoscerlo con la classica "canzone-killer" - cioè una di quelle col ritornello che ti si pianta in testa e non ti lascia più - intitolata Ma il cielo è sempre più blu, che nel 1975 gli fa compiere il gran salto in cima alle classifiche. Da allora, i successi si susseguono, con hit come Berta filava, Ahi Maria e gli altri già citati in precedenza. E chissà cosa altro avrebbe potuto comporre, se il destino fosse stato più magnanimo con lui, in quell'alba maledetta del 2 giugno 1981 sulla romana via Nomentana. Per fortuna, comunque, il libro a fumetti di Andrea Scoppetta riesce a calare nuovamente il lettore nell'universo artistico di questo inimitabile songwriter.
Tra l'altro, Scoppetta ha appena realizzato, assieme ad altri otto autori dell'ultima generazione, un primo artbook autoprodotto a firma del collettivo artistico Wild Bunch (64 pagine, 6 euro): un ricco campionario di tavole e illustrazioni, caratterizzate dalla voglia di sperimentare soluzioni visive poco praticate. Gli artisti coinvolti nel progetto, otto ragazzi e una ragazza, sono molto attivi già da qualche anno nei settori dell'illustrazione, del fumetto e dell'animazione, sul mercato italiano ma soprattutto all'estero: come il disegnatore Marco Castiello e la colorista Barbara Ciardo, che collaborano regolarmente con Marvel Comics e Wildstorm; o come Simone Paoloni, che ha pubblicato anche in Francia sulla storica rivista Lanfeust. Assieme a loro e a Scoppetta (coordinatore dell'artbook e del collettivo Wild Bunch) ci sono, quindi, pure Gianluca Maconi, Alessandro Rak, Paco Desiato, Alessandro Micelli e Matteo Scalera.

1 commento:

  1. Come già scritto qualche tempo fa, a me la "favola" di Scoppetta è piaciuta molto e, seppur non sia io un esperto di fumetti, ho apprezzato il connubio fra i testi delle canzoni, le immagini e la volontà di ripercorrere, attraverso una favola surreale, la strada intrapresa dal cantautore calabrese nel suo breve passaggio nel firmamento delle stelle canore italiane.

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