Del suo film, invece, il regista-interprete ama sottolineare, innanzitutto, l'originalità rispetto all'attuale panorama della commedia italiana, mostrando grande sicurezza per la scelta dell'uscita natalizia da parte della Warner: "Rispetto al cinepanettone - scherza - io mi accontenterei di essere l'uvetta, che a volte può essere molto gustosa. Comunque, con questo film non ho voluto inseguire il puro esercizio ginnico della risata, ma rischiare con uno stile lontanissimo da quello televisivo. Un ottimo esempio è la lunga sequenza della litigata finale, girata quasi come se fosse un film di guerra di Spielberg. Per quanto riguarda i personaggi, poi, qui parteggio chiaramente per i ragazzi, ancora lontani dalla meschinità che conosceranno con l'età adulta".In La bellezza del somaro, Castellitto interpreta Marcello, architetto di successo sposato con la psicologa Marina (Laura Morante): entrambi genitori moderni, dinamici, dialogici, ecosolidali, tolleranti, che si trovano ad affrontare lo sconcertante fidanzamento della figlia diciassettenne Rosa (Nina Torresi, presente a Napoli assieme al regista) con un misterioso settantenne, un impagabile Enzo Iannacci, che porterà alla luce le ipocrisie delle loro esistenze "politicamente corrette". "Il personaggio di Iannacci - conclude Castellitto - è una sorta di alieno, fatto apposta per smascherare le ambiguità di vite vissute all'insegna dell'apparenza". Accanto ai protagonisti, si fa apprezzare un rodatissimo gruppo di interpreti, composto dal napoletano Gianfelice Imparato (ottimo il suo manager nevrotico e perplesso) e da Emanuela Grimalda, Marco Giallini, Lidia Vitale, Erica Blanc, Barbora Bobulova, Renato Marchetti.
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