domenica 12 dicembre 2010

SET: JOHNNIE TO GIRERA' UN FILM NOIR A NAPOLI

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 12 dicembre 2010)

Potrebbe essere un mito del cinema asiatico, il regista di Hong Kong Johnnie To, a dirigere la versione cinematografica di 5 è il numero perfetto, il premiatissimo romanzo a fumetti scritto e disegnato da Igort, al secolo Igor Tuveri, che l'ha ambientato nella Napoli degli anni Settanta, tra camorra e guapparia. Pubblicato dal 2002 in una quindicina di Paesi (in Italia prima da Coconino Press e poi da Rizzoli), il lavoro del sardo-bolognese Tuveri - uno tra i più raffinati autori dell'avanguardia fumettistica europea - è da metà decennio in procinto di trasformarsi in film, grazie al coinvolgimento del direttore della Mostra di Venezia, Marco Muller, caparbiamente impegnato come produttore in un progetto che, negli anni, ha visto avvicendarsi alla regia cineasti italiani e stranieri come Egidio Eronico, Takeshi Kitano, lo stesso Igort. Stavolta, però, la situazione potrebbe sbloccarsi.
Infatti, Muller ha accompagnato a Napoli, nei giorni scorsi, il regista Johnnie To, per una serie di sopralluoghi e di incontri con realtà locali come Teatri Uniti (che si occuperebbe della produzione esecutiva della pellicola), resi possibili grazie al lavoro di tessitura e supporto organizzativo della Film Commission Regione Campania. Con Muller e To, durante il soggiorno partenopeo durato quattro intensi giorni, c'erano la moglie dell'autore di Hong Kong e il suo aiuto-regista, oltre allo scenografo Lino Fiorito e al direttore della Film Commission regionale Maurizio Gemma. I sopralluoghi hanno interessato buona parte dell'area vesuviana e di quella flegrea, attraversate prevalentemente in auto; e poi, in città, il porto (in particolare, i moli commerciali pieni di container stipati l'uno sull'altro), la Sanità e i Decumani (percorsi a piedi, per soffermarsi meglio sui particolari), infine le cavità della Napoli sotterranea, il cui impatto visivo ha molto colpito Johnnie To. Il coinvolgimento dell'importante regista asiatico, autore di pellicole di culto come The Mission (1999) o Election (2005), si spiega con la popolarità dell'opera di Igort anche in Estremo Oriente (dove ha lavorato con regolarità per i colossi editoriali giapponesi), ma soprattutto con gli storici contatti che il produttore Marco Muller ha con quelle realtà, in quanto raffinato sinologo nonché tra i massimi studiosi e divulgatori occidentali del cinema cinese (a partire dalla prima retrospettiva europea Ombre elettriche, realizzata nel 1982 a Torino, Milano e Roma).
E la scelta di Johnnie To potrebbe rivelarsi davvero azzeccata, se si pensa allo stile del regista di noir cinematografici innovativi come PTU (2003) o Exiled (2006) e lo si accosta ad alcune dichiarazioni di Igort, che ha collaborato alla sceneggiatura del film: "Ho cercato di osservare Napoli - spiega lo scrittore-disegnatore - con quello sguardo sornione e ironico, fra tragedia e commedia, tipico dei grandi del nostro cinema, da Fellini e Monicelli a, soprattutto, Sergio Leone. Dal punto di vista stilistico, inoltre, ho utilizzato la bicromia bianco-nero e blu perché volevo disegnare una storia priva di colore, ma che riuscisse a evocarlo e contribuisse a sviluppare delle atmosfere. Blu è il colore della notte, ma usato su un disegno chiaro rende bene anche la luce lirica del sud dell'Italia". Non può essere una coincidenza, dunque, se Leone (assieme a Sam Peckinpah e Jean-Pierre Melville, omaggiato nel 2009 con Vendicami) è un riferimento esplicito del cinema di Johnnie To, oppure se proprio il blu (notte) è il colore che domina le atmosfere dei modernissimi film noir prodotti a Hong Kong dalla metà degli anni Ottanta a tutti i Novanta.
Nella versione cartacea, 5 è il numero perfetto è un affresco al tempo stesso ironico e tragico dell'Italia anni Settanta. Con i toni del pulp, racconta la storia di un guappo in pensione, Peppino Lo Cicero, che si occupa di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Quando Nino cade vittima di un agguato, però, Peppino ricomincerà a sparare. Nella prima versione cinematografica, quella che avrebbe dovuto dirigere Eronico, per il ruolo di Lo Cicero era stato scelto Toni Servillo, che poi ha dovuto rinunciare in seguito ai continui rinvii del progetto. Il possibile film diretto da Johnnie To, invece, punterebbe su un big hollywoodiano, per dare all'intera operazione un maggiore respiro internazionale: il sogno è Robert De Niro. La cordata produttiva, comunque, è ancora in fase di ulteriore ampliamento, per coinvolgere anche partner stranieri. Il budget si aggirerà sui dieci milioni di euro.

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