(Il Mattino - 28 aprile 2011)
data dal leghista Roberto Cota aveva negato il patrocinio dell'ente, per la prima volta in 26 anni, a soccorrere il direttore Giovanni Minerba e gli organizzatori è prontamente intervenuto il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, che ha messo il proprio sigillo sull'iniziativa culturale torinese, conquistandosi la simpatia del movimento gay-lesbian italiano, ma suscitando più di un imbarazzo nel centrodestra piemontese e nazionale. Sia come sia, comunque, il Torino GLBT Film Festival - la rassegna di settore più importante d'Europa e la terza al mondo - s'inaugura stasera (fino al 4 maggio) col gala in programma all'Uci Cinemas Lingotto, dove Noemi farà da madrina musicale della serata e presenterà dal vivo alcuni brani tratti dal nuovo album RossoNoemi, a partire dalla hit Vuoto a perdere.Accanto alla tradizionale folta rappresentanza di pellicole provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna, la novità di quest'anno è la presenza, nelle varie sezioni, di ben dodici film italiani, tra i quali spiccano nel concorso documentari 365 Without 377 di Adele Tulli prodotto da Ivan Cotroneo e in quello dei cortometraggi K@biria di Sigfrido Giammona. Ma c'è molta attesa anche per il durissimo documentario Angels on Death Row di Rocco Bernini e Alessandro Golinelli, realizzato in collaborazione col festival e incluso nel Focus: Iran, nodo alla gola. Il film, in anteprima mondiale sabato alle 20.30, è un atto d'accusa contro il regime iraniano di Ahmadinejad e le sue persecuzioni degli omosessuali, spesso impiccati nel totale disprezzo dei diritti umani. Nel ricco cartellone del festival torinese spiccano, poi, i film recuperati della sezione Vintage sull'omosessualità nel cinema italiano in occasione dei 150 anni dell'Unità; il documentario Veruschka diretto da Paul Morrissey e Bernd Böhm; le tre nottate del Midnight Madness presentate da Dario Argento e aperte dall'anteprima mondiale del thriller lesbo-splatter di Val Castro The Craving; le anteprime italiane de Il richiamo di Stefano Pasetto con Sandra Ceccarelli e Francesca Inaudi (nelle sale dal 6 maggio) e di Becoming Chaz di Fenton Bailey e Randy Barbato, sulla storia della figlia lesbica di Sonny & Cher, Chaz Bono, che recentemente ha deciso di diventare uomo. Domenica sera, infine, il Premio Dorian Gray alla carriera sarà consegnato al maestro inglese Lindsay Kemp, ballerino, mimo, attore, coreografo che, dagli anni Settanta in poi, ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo.





Dal breve filmato si ha un'idea abbastanza fedele del taglio onirico e fiammeggiante scelto dall'autore di Brazil e Parnassus, nonché dell'estrema fascinazione che il folklore napoletano - e, in particolare, la maschera di Pulcinella - ha avuto sulla sua inesauribile fantasia. Per la prima volta, inoltre, nel video Gilliam commenta il proprio coinvolgimento nel progetto, al tempo stesso dicendo anche la sua sul non facile momento dell'industria cinematografica italiana: "Credo che sia abbastanza interessante - spiega - che questo lavoro sia finanziato da un'azienda che produce pasta. L'Italia, dove è stato prodotto il più grande cinema mai visto al mondo, ha ora questo grande vuoto: non c'è supporto per il cinema ed è davvero deprimente. Ed è perciò interessante che questo vuoto, questo spazio sia riempito da compagnie private, che usano l'idea del cinema anziché fare pubblicità per promuovere i propri prodotti o puntare l'attenzione sui propri prodotti. Per me, insomma, è stato meraviglioso lavorare con loro".
Nel filmato presente sul sito di Garofalo c'è ampio spazio per la sequenza onirica realizzata tra l'Ospedale delle bambole in pieno centro storico partenopeo, l'Antro della Sibilla a Cuma e la Casina vanvitelliana al Fusaro (tutte location scelte col supporto della Film Commission Regione Campania): nelle immagini, si vede il piccolo Jack, interpretato da Nicolas Connolly, circondato da mostruosi e inquietanti Pulcinella di ogni foggia e dimensione, col culmine rappresentato da una sorta di sabba-processione, sottolineato dalle musiche di Daniele Sepe, che di The Wholly Family firma la colonna sonora (fotografia e costumi sono di Nicola Pecorini e Gabriella Pescucci, mentre la produzione esecutiva è di Gabriele Oricchio e Amy Gilliam).
Sul set, spicca un Terry Gilliam molto coinvolto e divertito, che guida gli attori da par suo, dando loro indicazioni anche piuttosto originali, come quando si rivolge alla protagonista femminile Cristiana Capotondi: "Questa è divertente: penso che potresti avere gli occhi spalancati e magari potremmo metterti un pomodorino in bocca. Guarda che ti sembra…". La Capotondi e l'attore anglosassone Douglas Dean interpretano i genitori del bambino. I tre, nella finzione, sono in gita turistica a Napoli, quando durante una passeggiata lungo un'affollatissima via San Gregorio Armeno perdono di vista il figlioletto, per ritrovarlo poco dopo assieme a un misterioso venditore di pastori interpretato da Sergio Solli. Al loro ritorno in albergo, come anticipato dal quotidiano Il Mattino già nei giorni delle riprese, il piccolo Jack sarà vittima di un inquietante incubo notturno, che occupa più di metà cortometraggio e che lo vedrà inseguito e sbeffeggiato da tanti Pulcinella di volta in volta buffi e minacciosi, grandi e piccoli, mostruosi e malinconici, neonati e con la gobba, con i volti, tra gli altri, di Antonino Iuorio, Renato De Maria e Nico Cirasola. La trama misteriosa è destinata a risolversi in un poetico finale a sorpresa, nel quale avranno un ruolo significativo il venditore interpretato da Solli e la sua bottega di pastori napoletani.
Ps: Sullo stesso argomento, ho scritto un articolo pubblicato ieri sul quotidiano Il Mattino.

