mercoledì 24 marzo 2010

LUCA BOSCHI PRESENTA IL "TOPOLINO" DI GOTTFREDSON

Di Fabio Licari
(La Gazzetta dello Sport - 22 marzo 2010)

"Negli anni '30 l'America soffriva i drammatici effetti della Grande Depressione: l'americano medio faceva la fame, andava alla disperata ricerca di lavoro e ingrossava le liste di collocamento... Il Topolino di Gottfredson era tutto questo: problematico, non invincibile, costretto a superare situazioni complicate, circondato da relitti umani. Fu facile immedesimarsi per i lettori dei quotidiani della sera, tornati a casa dopo una dura giornata". Luca Boschi, 54 anni, uno dei massimi esperti Disney, curatore della collana Gli anni d'oro di Topolino, spiega l'importanza storica del lungo ciclo di Floyd Gottfredson, da oggi in allegato con Gazzetta e Corriere.
Qual è la grandezza di questo artista?
"Il fatto che le sue strisce siano attuali e moderne ancora oggi, ottant'anni dopo la prima pubblicazione. Mentre i fumetti nati nello stesso periodo, da Flash Gordon a Prince Valiant, da Brick Bradford a Wash Tubbs, possono essere apprezzati per gli splendidi disegni, non certo per le storie o i dialoghi".
Perché?
"Gottfredson è un grandissimo narratore per immagini. Raccontava la realtà dei suoi tempi: ma con grande durezza, descrivendo gli stereotipi dell'epoca, dal nazista all'ebreo, dal cinese all'arabo, senza il filtro del politicamente corretto come accade oggi. Basti pensare alla storia Topolino giornalista nella quale il potere della città è colluso con la criminalità comune".
Ricorda qualcosa a noi topi, ehm, uomini del Ventunesimo secolo. E poi?
"Si ispirava agli altri medium dell'epoca. Soprattutto il cinema: Frank Capra è un riferimento preciso".
Gottfredson è per Topolino quello che Carl Barks è stato per Paperino?
"Sicuro. Gottfredson è il secondo papà di Mickey Mouse, dopo Walt Disney e il co-creatore Ub Iwerks. Ma, di fatto, è il papà del Topolino avventuroso".
Prima com'era?
"Quello precedente, divertentissimo, si sviluppava però attraverso brevi gag. E nei cartoni animati Topolino era più infantile: imbranato, succube spesso di Pluto, quasi una spalla. Più un'icona comica che un personaggio a tre dimensioni. Invece nelle strisce di Gottfredson è diverso".
Qual è la formula?
"Gottfredson creò piccoli romanzi, spostando Topolino nel regno dell'avventura, senza identificarlo con l'investigatore al quale ci siamo abituati nel dopoguerra, soprattutto in Italia. E così ha ispirato Flash Gordon, Mandrake, l'Uomo Mascherato, Cino e Franco: i grandi eroi dell'avventura che sono nati dopo. Gottfredson è stato precursore tante volte".
Per esempio?
"Il primo Paperino a fumetti apparso su una striscia di Topolino è suo. La prima storia in cui Topolino, Paperino e Pippo sono assieme è sua. Tutto quanto è stato creato in seguito su Topolino ha Floyd Gottfredson come punto di riferimento: dall'impaginazione, al ritmo, ai personaggi".
Il primo numero de Gli anni d'oro di Topolino contiene una delle storie più amate dell'artista americano, Il mistero dell'Uomo Nuvola: di Floyd Gottfredson sono il soggetto e le matite, con la collaborazione di Ted Osborne (sceneggiatura) e Ted Thwaites (inchiostratura). Ray Bradbury, scrittore di fantascienza, autore di Fahrenheit 451, disse a Gottfredson: "Incredibile la tua conoscenza dell'energia atomica già a quel tempo". Ma Gottfredson ammise: "Mi inventai tutto".

2 commenti:

  1. Grazie per l'attenzione, Diego!

    Volevo solo precisare, che quella che hai pubblicato (e che, mi sa tanto, riprenderò anch'io per Cartoonist Globale, già che è on line, è una parte dell'intervista fattami giorni fa da Fabio Licari per la "Gazzetta dello Sport"-


    Grazie per l'OT e a presto!




    Luca

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  2. Sì, Luca, ho indicato autore e fonte all'inizio del pezzo, sotto al titolo. E comunque l'ho ripresa perché era stata pubblicata sul quotidiano senza la dicitura "riproduzione riservata". Altrimenti avrei evitato.
    A presto.

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