martedì 17 maggio 2011

DAVIDE MARENGO PRESENTA IL SUO NUOVO FILM

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 16 maggio 2011)

Il trentottenne regista napoletano Davide Marengo continua a frequentare i territori narrativi del cinema di genere anche col suo nuovo film, Breve storia di lunghi tradimenti, in lavorazione in questi giorni tra Roma e Torino, prima della seconda fase delle riprese, in programma a giugno in Sud America tra Colombia e Bolivia. Però, coerentemente con una filmografia nella quale spiccano interessanti commedie noir come Notturno bus del 2007 e la serie tv di Rai Uno Il commissario Manara del 2008, anche stavolta Marengo ha deciso di contaminare più generi narrativi, miscelando azione, amore, intrighi e persino qualche risata in un “bank thriller” calato negli ambienti della finanza globalizzata. “Questo perché – sottolinea il regista – mi è sempre piaciuto miscelare i generi, in particolare quelli che amo molto come il noir e la commedia. In questo modo, posso spaziare e, al tempo stesso, andare alla ricerca di pubblici differenti”.
E anche il nuovo film (qui una scena) sembra fatto apposta per sfuggire alle definizioni preconcette: “Sarà un thriller – conferma Marengo – con tanto noir e mistero, ma anche con un pizzico di commedia perché, come detto, adoro il miscuglio dei generi, soprattutto se affrontato con ironia”. La pellicola, prodotta da Emme in collaborazione con Rai Cinema, è tratta dal romanzo noir Breve storia di lunghi tradimenti di Tullio Avoledo (pubblicato da Einaudi). A firmare la sceneggiatura è lo stesso Marengo con Paolo Logli, Alessandro Pondi, Andrea Cotti e Isotta Toso; mentre della troupe fanno parte il direttore della fotografia Vittorio Omodei Zorini, lo scenografo Tonino Zera, la costumista Eva Coen, il montatore Patrizio Marone e l’autore delle musiche Massimo Nunzi.
Particolarmente interessante è il cast artistico del film, che schiera, accanto alla coppia di protagonisti composta da Guido Caprino e Carolina Crescentini, anche interpreti come Maya Sansa, Carolina Ramirez, un carismatico Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Nino Frassica, Marcello Mazzarella, Manuela Morabito, Francesco Pannofino, Michele Venitucci. “Caprino interpreta Giulio, un giovane avvocato di provincia – racconta Marengo – che si ritrova catapultato in un intrigo internazionale tra Sud America ed Europa, dove banche d’affari senza scrupoli approfittano dei disastri ecologici per arricchirsi. A trascinarlo in questa disavventura è la bella e spietata Cecilia di Carolina Crescentini. Così, in poche ore il protagonista dovrà lasciare l’Italia, mettendo ancora più in crisi il suo già traballante matrimonio con Valeria interpretata da Maya Sansa. Però, nonostante tutto ciò, Giulio non perderà mai il suo sguardo ironico sulla vita”.
Ai noir “contaminati” Davide Marengo – figlio di quel Renato decano dei giornalisti musicali italiani nonché produttore di nomi storici come Nuova Compagnia di Canto Popolare, Teresa De Sio, Edoardo ed Eugenio Bennato – arriva attraverso la musica, poiché prima di Notturno bus, ma anche prima dei due film tv realizzati per la serie Rai Crimini (Little Dream e Neve sporca) e della terza stagione della sit-com Boris è stato per diversi anni un apprezzato e premiato autore di videoclip per Daniele Silvestri, Negramaro, Carmen Consoli. E proprio alla rockband pugliese ha dedicato il suo rockumentary del 2007 Dall’altra parte della Luna, mentre il suo vero esordio nel lungometraggio è il documentario del 2005 Craj – Domani, ispirato allo spettacolo teatrale di Teresa De Sio con Giovanni Lindo Ferretti e dedicato alle sonorità popolari della taranta. Col nuovo film Breve storia di lunghi tradimenti, però, Davide Marengo dirà la sua sui guasti provocati da una finanza globale ormai senza più regole né controlli: “Oggi un Paese non si conquista, ma semplicemente – conclude – si compra: è questa la filosofia di uno dei personaggi del film. Oggi, infatti, per impadronirsi delle risorse energetiche dei paesi del Terzo Mondo non c’è più bisogno di guerre o colpi di stato, perché si punta a conquistarne il controllo attraverso i complessi meccanismi della finanza internazionale”.

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