mercoledì 2 marzo 2011

ADDIO AL SEX SYMBOL JANE RUSSELL

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 2 marzo 2011)

Per parafrasare il titolo italiano del suo film d'esordio, il torbido western di Howard Hughes Il mio corpo ti scalderà (in originale The Outlaw), la prorompente fisicità di Jane Russell ha scaldato i sogni di celluloide di un'intera generazione di appassionati della Hollywood classica che, tra i decenni Quaranta e Cinquanta, la consacrò tra i suoi sex symbol più ammirati e desiderati. L'attrice nata il 21 giugno 1921 a Bemidji nel Minnesota si è spenta ieri a 89 anni, nella casa californiana di Santa Barbara, in seguito a una crisi respiratoria. Si era ritirata da molti anni a vita privata, dopo aver abbandonato il cinema già intorno alla metà degli anni Sessanta e aver frequentato brevemente i palcoscenici di Broadway fino all'inizio del decennio seguente.
Dopo una rapida carriera da fotomodella, arricchita da lezioni di recitazione prese nel laboratorio teatrale di Max Reinhardt, Jane Russell fece il suo esordio sul grande schermo nel 1943, interpretando la sensuale amante del bandito Billy the Kid in Il mio corpo ti scalderà, clamoroso successo ai botteghini soprattutto grazie al fisico prepotente e all'estrema sensualità della focosa debuttante. Girato due anni prima, il film prodotto e diretto dall'eccentrico miliardario Howard Hughes - che "blindò" l'attrice con un contratto di sette anni - fu considerato talmente audace dalla censura dell'epoca da venire bloccato fino al 1943 (in Italia giunse soltanto nel 1949, tagliato di oltre dieci minuti). Pin-up per eccellenza durante il periodo della guerra (con i soldati americani che ne attaccavano foto e poster persino sulle carlinghe degli aerei), Jane Russell dominò l'immaginario erotico di quegli anni almeno fino all'avvento di Marilyn Monroe, incendiando le fantasie maschili assieme ad altre sensuali dive hollywoodiane come Lana Turner e Rita Hayworth. Sul grande schermo, intanto, continuò a interpretare il ruolo della bruna passionale e tentatrice fino ai limiti del cliché, in pellicole senza infamia né lode come Una giovane vedova (1946) o Viso pallido (1948).
Dopo le buone performance d'inizio anni Cinquanta in Il suo tipo di donna (1951) di John Farrow, La città del piacere (1952) di Robert Stevenson e, soprattutto, l'ottimo L'avventuriero di Macao (1952) del maestro Josef von Sternberg, la Russell fu scelta da Howard Hawks per il film che la consegnò definitivamente alla storia della Settima Arte: la scoppiettante commedia musicale Gli uomini preferiscono le bionde (1953), nella quale recitò, cantò e ballò fianco a fianco con colei che l'avrebbe di lì a poco sostituita come oggetto del desiderio "Made in Hollywood" per antonomasia, cioè la bionda Marilyn (nella foto, le due attrici in una scena indimenticabile). E, proprio con la Monroe, Jane Russell formò in quel film una coppia di caratteri assolutamente indimenticabili: la svampita e arrivista biondina Lorelei Lee e la bruna astuta ed esuberante Dorothy Shaw. Di loro, il maestro Hawks ebbe a dire: "Stavano talmente bene insieme che, ogni volta che non sapevo quale scena inventare, le facevo camminare avanti e indietro, cosa che il pubblico adorava, perché non si stancava mai di veder passeggiare queste due belle ragazze".
Prima di abbandonare le scene, Jane trovò ancora il tempo di distinguersi in due notevoli film diretti da Raoul Walsh, Gli implacabili (1955) e, soprattutto, Femmina ribelle (1956), che molti considerano la sua interpretazione più riuscita, peraltro arricchita da un'appassionata esecuzione del brano Keep Your Eyes on the Hands che ne confermò le doti canore già messe in evidenza diverse altre volte nel corso della carriera.

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