domenica 27 marzo 2011

ARRIVANO I TAMARRI! LA NUOVA FRONTIERA DELLA TRASH TV

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 27 marzo 2011)

Chissà cosa ne pensa Tony Tammaro, che tra fine anni Ottanta e inizio Novanta sdoganò la figura antropologica del tamarro grazie ai suoi show radiofonici di successo e a hit immortali come Patrizia, Torregaveta o, appunto, Il rock dei tamarri. Certo è che oggi, soprattutto dopo il clamoroso boom mediatico di Checco Zalone (nome d'arte di Luca Medici, coniato dall'espressione barese "Che cozzalone!", cioè "Che tamarro!"), i truzzi o coatti o burini o tamarri sembrano diventati davvero la nuova frontiera dell'intrattenimento catodico (estremamente) popolare.
Su questa scia si colloca Tamarreide, la nuova docu-fiction che andrà in onda a giugno in prima serata su Italia Uno e che è in corso di realizzazione in queste settimane lungo la Penisola. Prodotto da MadDoll per Endemol e condotto dalla bionda Fiammetta Cicogna, lo show è imperniato sulle (dis)avventure di otto autentici tamarroni, quattro ragazzi e quattro ragazze, in viaggio attraverso l'Italia a bordo di un mega-camper "attamarrato" che fa loro da casa e da mezzo di locomozione, tra interni rosa shocking o leopardati e accessori non propriamente sobri. Lo spunto di partenza di Tamarreide - che, per inciso, porta lo stesso titolo di un libro della napoletana Floriana Tursi, edito quale mese fa da Boopen Led (Tamarreide. Un tamarro è per sempre; 100 pagine, 10 euro) - deriva dal reality show di Mtv Jersey Shore, che dopo il clamoroso successo statunitense va in onda anche in Italia: lì, però, gli otto rozzi personaggi (peraltro italo-americani) danno il meglio di sé su una spiaggia assolata, mentre in questo caso i protagonisti sono filmati mentre viaggiano da Roma a Napoli e Capri, da Firenze a Lido di Camaiore, fino a Torino e Milano, alla ricerca dei loro simili. Nelle intenzioni degli autori, l'approccio diretto e naif degli otto coatti servirà anche per mettere alla berlina, naturalmente dal loro punto di vista, i vizi e le virtù del Belpaese.
Del "tamarr-cast", ancora non rivelato ufficialmente, fanno parte la bionda cubista Christiane, l'esuberante Marika (autoproclamatasi "la Megan Fox italiana"), la dj Ketty (laureata in sociologia e, per questo, soprannominata dagli amici "la filosofa tamarra"); e ancora, tra gli altri, tali Angelica, Manuel, Claudio. Il loro viaggio è iniziato il 15 marzo a Roma, mentre all'inizio della settimana sono stati in giro per il centro di Napoli a cantare 'O sole mio assieme a tamarri partenopei conosciuti in loco, prima di recarsi a Capri dove hanno messo a soqquadro la celebre piazzetta con la loro sola presenza. In questi giorni, infine, il viaggio è proseguito a Firenze, dove hanno visitato anche palazzo della Signoria e gli Uffizi, con esiti inimmaginabili. L'itinerario tamarro si concluderà tra un paio di settimane a Milano ma, dal momento della messa in onda a giugno, il pubblico vorrà certamente osservare, durante le varie puntate, anche le interazioni tra gli otto personaggi, con la probabile nascita di amori e le inevitabili turbolenze dovute alla vicinanza forzata in stile Grande Fratello. Ad aumentare l'eccentricità del tutto contribuirà l'approccio snob (con tanto di naturale erre moscia) della conduttrice Fiammetta Cicogna, proveniente da un altro bizzarro show di Italia Uno come Wild - Oltrenatura. Sarà lei, infatti, a interagire con i tamarri e a spiegare agli spettatori i "comandamenti" della loro originale "filosofia di vita".

1 commento:

  1. Un programma "cozzalone", "burino", "coatto", "tamarro"; o, meglio, "cafardo" (termine che, in dialetto napoletano, indica un tipo di tamarro molto fastidioso, sporco e aggressivo). Il termine deriva dal francese "cafard" (scarafaggio) oppure "cafarde" (uno che si intrufola).
    La nostra televisione è ormai pura "cafardaggine"!

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