giovedì 21 maggio 2009

LA POESIA DI SANDRO PENNA

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 21 maggio 2009)

La poesia sabiana di Sandro Penna sarà protagonista, questa sera, di uno degli eventi centrali del festival Capua: il luogo della lingua, manifestazione culturale in programma nella città casertana con la direzione artistica di Giuseppe Bellone.
In particolare, l'arte intima e delicata di uno tra i principali poeti del Novecento italiano - nato nel 1906 e morto nel 1977, perugino, scoperto da Umberto Saba e amico di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Eugenio Montale - rivivrà nel video-reading Ma non saremo che noi stessi ancora, che sarà proiettato in anteprima nazionale alle 20 a Palazzo Lanza.
Il documentario è stato ideato da Sara De Simone (che ne firma anche la regia) e dallo psicoanalista Matteo De Simone, presidente della sezione romana dell'International Association for Art and Psychology. La proiezione di oggi sarà introdotta, oltre che da loro due, anche dal poeta Elio Pecora, amico e biografo ufficiale di Penna.
Ad accompagnare lo spettatore nel viaggio attraverso il mondo poetico di Sandro Penna ci penseranno le voci narranti di due grandi attori come Toni Servillo e Anna Bonaiuto. Da loro introdotte, nel documentario si alterneranno le testimonianze e i contributi, tra gli altri, dei poeti italiani Antonella Anedda, Valentino Zeichen, Maria Grazia Calandrone, Franco Marcoaldi, Renzo Paris, Bianca Maria Frabotta, Paolo Febbraro, Giorgio Manacorda, Antonio Veneziani; del critico letterario Alfonso Berardinelli; degli attori Sonia Bergamasco, Roberto De Francesco, Iaia Forte, Ninni Bruschetta, Luigi Lo Cascio; degli scrittori Francesco Piccolo e Antonio Pascale; di professori e docenti universitari come Maria Serena Sapegno, Alessandro Baldacci, Francesca Bernardini, Lucio Saviani; ma anche di tanti giovani studenti. "Il progetto ha suscitato grande interesse nel mondo culturale e accademico - spiega Matteo De Simone - sia per la sua originalità sia per il fatto che costituisce, al momento, un documento unico in ricordo di uno dei più grandi poeti del Novecento".
Tra gli altri ospiti del festival Capua: il luogo della lingua spiccano Dario Vergassola, Paola Turci e Federico Zampaglione. La rassegna intende indagare nelle capacità emozionali del linguaggio, prendendo spunto dalla stesura del "Placito Capuano", che nell'anno 960 segnò, di fatto, la nascita della lingua volgare italiana e consacrò proprio Capua quale culla dell'italiano.