domenica 30 agosto 2009

SERIE TV: "INTELLIGENCE" CON RAOUL BOVA

Di Diego Del Pozzo

Ci sarà un po’ di Jack Bauer, ma anche un pizzico di Jason Bourne e di James Bond, nell’affascinante personaggio che Raoul Bova interpreta nella nuova serie-kolossal spionistica che Canale 5 manderà in onda in prima serata a partire dal 21 settembre. S’intitola “Intelligence – Servizi & segreti” e, con le sue sei puntate costate venti milioni di euro, è la prima serie dedicata allo spionaggio e all’universo dei servizi segreti prodotta per la televisione italiana. E proprio un serial adrenalinico come “24” e pellicole “all action” come “The Bourne Ultimatum” e quelle recenti su 007 sono tra le fonti d’ispirazione dichiarate del nuovo progetto. Bova vi interpreta Marco Tancredi, ex militare delle forze speciali dell’Esercito ritiratosi dal servizio in seguito a un grave incidente. Nonostante il suo unico desiderio sia quello di vivere in pace, però, una tragedia personale lo costringe a tornare in azione e a confrontarsi con un mondo nel quale nulla è davvero così come appare. Accanto a lui ci sono anche Ana Caterina Morariu, Massimo Venturiello, Dino Abbrescia, Salvatore Lazzaro, Daniela Virgilio, Sandra Franzo, Stefano Fresi, Francesco Foti, Vincent Riotta e Irene Ferri nel ruolo della moglie Lidia, valente psichiatra che aiuta il protagonista a superare un momento terribile. La regia della serie è di uno specialista come Alexis Sweet, già apprezzato per “R.I.S.”, mentre la produzione è della collaudata Taodue di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt. Azione, continui colpi di scena, utilizzo delle più avanzate tecnologie, ricorso a sofisticati effetti speciali rendono “Intelligence – Servizi & segreti” un caso unico nel panorama televisivo italiano. “In effetti, si tratta quasi di un esperimento – sottolinea Raoul Bova – che ha richiesto grande coraggio da parte dei produttori e del network. Il progetto mi ha colpito proprio per la voglia di battere strade nuove e di cercare soluzioni inedite nel panorama produttivo nostrano. Un altro elemento che ha suscitato il mio interesse, poi, è stato la costante ricerca della verità, che ha portato noi attori a recitare quasi tutte le sequenze, anche le più pericolose, senza l’ausilio di stunt o controfigure: e anche questa è una novità assoluta per l’Italia”.
La trama della serie è stata curata nei minimi dettagli, come dimostra la presenza di un giallista come Sandrone Dazieri a capo del team di story editors. “Questo perché – prosegue Bova – sono davvero tanti i misteri che terranno i telespettatori col fiato sospeso fino all’ultima puntata. Una volta tornato in azione, infatti, il mio personaggio dovrà confrontarsi con nemici molto più insidiosi di quelli ai quali era abituato da militare: nemici che si annidano nel torbido mondo dei servizi segreti italiani e internazionali e che preparano piani destinati a sconvolgere gli equilibri mondiali, in un universo narrativo dove verità e menzogna si confondono costantemente e non ci si può fidare di nessuno”. In seguito al tragico evento che si vedrà nella puntata inaugurale, infatti, il personaggio interpretato da Bova verrà a conoscenza di verità che non avrebbe mai potuto immaginare e dovrà scontrarsi con fantasmi che tornano dal suo passato di militare e con nuovi, inquietanti scenari. “Non ci sono riferimenti precisi alla realtà – aggiunge il protagonista – anche se, naturalmente, alcune situazioni si rifanno al mondo circostante. Il ritmo della regia e il taglio della recitazione, invece, fanno riferimento alle grandi serie televisive americane, anche se i nostri produttori sono stati bravi a fare con venti milioni di euro ciò che a Hollywood riescono a fare con settanta”.Nel futuro di Raoul Bova ci sono anche altri progetti che abbinano spettacolarità e ricerca di una originalità tematica e produttiva: “Per esempio – conclude l’attore – una miniserie televisiva ambientata nel mondo del nuoto e ispirata alla vita del grande ranista Domenico Fioravanti: da co-produttore cercherò di coinvolgervi anche numerosi veri campioni, proprio per ottenere un risultato il più realistico possibile”.
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Nota: Una versione più breve e leggermente modificata di questo articolo è stata pubblicata sul quotidiano Il Mattino del 29 agosto. Qui di seguito, sempre a proposito di Raoul Bova, riporto un lungo articolo che ho pubblicato, sempre sullo stesso giornale, martedì 11 agosto.
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Raoul Bova: "Il mio futuro, tra cinema e televisione".
Continua a dividersi, senza pause, tra grande e piccolo schermo: e, sia al cinema che in televisione, Raoul Bova si conferma uno tra gli attori italiani più apprezzati dal pubblico, non soltanto femminile.
Così, a settembre sarà al Lido di Venezia, nel cast dell’attesissimo Baarìa di Giuseppe Tornatore; e praticamente in contemporanea sui teleschermi di Canale 5, come protagonista della nuova fiction-kolossal Intelligence, diretta da Alexis Sweet – lo stesso di R.I.S. – e prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt con budget di ben 16 milioni di euro e location in Italia, Tunisia e Romania. “Si tratta – spiega l’attore – di una serie di azione e detection ambientata nell’universo dei servizi segreti, ma col motore drammaturgico di una storia d’amore”. Nelle sei puntate della fiction, Bova interpreta Marco Tancredi, un ex-paracadutista dell’esercito italiano ritiratosi a vita privata in seguito a un incidente. Una triste vicenda personale, però, costringe l’uomo a entrare nei Servizi segreti italiani e a confrontarsi, quindi, con un mondo fatto di segreti inconfessabili e di torbidi interessi sovranazionali. Accanto a Bova, recitano anche Ana Caterina Morariu, Massimo Venturiello, Dino Abbrescia, Salvatore Lazzaro, Vincent Riotta e Irene Ferri. Sono davvero tanti, poi, gli impegni di Raoul Bova sul grande schermo, a partire dal film annunciato durante i recenti Mondiali di nuoto disputatisi a Roma: “Una pellicola ispirata alla vita e alla carriera del grande ranista Domenico Fioravanti, vincitore di due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Sidney nel 2000, ma poi costretto a un prematuro ritiro a causa di problemi cardiaci”. A dirigere il film sarà Stefano Reali. “Proprio il successo dei Mondiali di Roma – prosegue Bova – mi ha convinto che i tempi erano maturi per questo film. Tra l’altro, io ho nuotato per 16 anni, iniziando quando ne avevo soltanto quattro. Ero anche promettente come atleta. Poi il destino mi ha portato verso la professione di attore, ma il mio sogno sarebbe stato quello di partecipare a Mondiali e Olimpiadi”.
Tra gli altri impegni cinematografici di Raoul Bova ce n’è anche uno internazionale: il thriller di Nicholas Roeg Night Train, nel quale è affiancato da star del calibro di Sigourney Weaver, Michael Madsen e Nick Nolte. In Italia, l’attore sarà presente nel sequel di Scusa ma ti chiamo amore, sempre diretto da Federico Moccia e interpretato dalla protagonista della precedente pellicola: Michela Quattrociocche. E, come per ogni seguito che si rispetti, il titolo è quasi uguale: Scusa ma ti voglio sposare. “Si tratta – spiega Bova – di una pellicola divertente che si ricollega alla migliore tradizione della commedia all’italiana”. Un ruolo diversissimo, in un progetto cinematografico inassimilabile a quello di Moccia, lo attende, invece, nel nuovo film di Daniele Luchetti, La Vita, dove vestirà i panni del fratello del protagonista Elio Germano: “E questo – sottolinea – è un ruolo estremamente problematico, poiché interpreto un uomo che non ha mai superato il trauma della morte della mamma e che, quindi, si rifà ossessivamente a ricordi materni che gli rendono impossibile relazionarsi con le altre donne”.
Sempre sul grande schermo, però, Raoul Bova intende portare presto anche alcuni lavori nei quali sia coinvolto non soltanto in veste di interprete. “Dopo il successo di Sbirri, infatti, sto pensando – racconta – a una trilogia che ne riprenda temi e stile, tra fiction e documentario, da produrre con la mia società: vorrei ispirarmi alle inchieste giornalistiche del reporter Fabrizio Gatti e realizzare tre film sull’immigrazione clandestina, sulle tifoserie violente negli stadi e sulle violenze sessuali e la pornografia on line”. E ancora in tema di impegno civile, Bova – che è direttamente coinvolto in una Fondazione per la cultura della legalità, creata assieme al capitano “Ultimo”, da lui interpretato in una celebre fiction – sta lavorando anche a un progetto su Derek Rocco Barnabei, l’americano di origini italiane ingiustamente condannato a morte nel 2000.