domenica 30 gennaio 2011

COMICDOME: ADDIO AL COMICS CODE AUTHORITY

Di Raffaele De Fazio

Tra le notizie fumettistiche del mese va segnalata, certamente, quella proveniente dagli Stati Uniti e riguardante, di fatto, la morte del Comics Code Authority, cioè di quel codice di autoregolamentazione censoria che le case editrici statunitensi avevano adottato negli anni Cinquanta allo scopo di monitorare e selezionare i fumetti più adatti al giovane pubblico americano.
Nato nel 1954, sull'onda dell'isteria oscurantista provocata dal discusso libro di Fredrich Wertham The Seduction of the Innocent (che criticava, in maniera assolutamente non scientifica né convincente, il ruolo diseducativo dei fumetti nei confronti dei teenagers americani), questo organismo costrinse, infatti, gli editori a rispondere a misure decisamente restrittive, in particolare in materia di rappresentazione del sesso e della violenza all'interno dei comics: misure che però, dopo quasi sessant'anni, erano diventate decisamente desuete.
Così, la prima major a dire addio al Comics Code è stata la Marvel, nel 2001, dando vita a un proprio codice interno per suddividere gli albi secondo fasce di età consigliate. Adesso anche la DC Comics e la Archie abbandonano per sempre il famigerato codice, sancendone la morte e dotandosi anche loro di proprie griglie di classificazione.
Era ora! Finalmente, Archie potrà divertirsi con Betty e Veronica come ogni sano ragazzo americano...

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