"Si tratta - sottolinea il regista Miale Di Mauro - di un allestimento sospeso tra cronaca, teatro e narrazione. Un testo crudele in cui si denuncia la totale perdita dell'innocenza di una città e della sua gente. Annalisa diviene il simbolo di tutte le vittime della violenza che ogni giorno sconvolge il quotidiano di tante, troppe città. Siamo a Napoli, ma potremmo essere dovunque, nel Bronx o a Brasilia, a Torpignattara o a Brancaccio, e così via". Quattro - Morire a 14 anni per errore è lo sviluppo ulteriore del progetto intitolato La ferita, ideato da Mario Gelardi e dedicato alle vittime innocenti della camorra.
martedì 8 dicembre 2009
TEATRO CIVILE PER RICORDARE ANNALISA
Debutta in anteprima nazionale, nell'ambito dei Teatri della Legalità della Campania, Quattro - Morire a 14 anni per errore, un testo di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro che si ispira alla tragica vicenda della giovane Annalisa Durante, vittima innocente, nel 2004, del fuoco incrociato dei clan della camorra (qui sotto, una foto della ragazzina).
Vincitore del Premio Ustica per il Teatro nel 2005, lo spettacolo andrà in scena domani sera, alle 20.30, al teatro Comunale di Laurino (in provincia di Salerno) dove replicherà giovedì alle 11. Successivamente, sarà in scena venerdì alla Casa Babylon di Pagani (Salerno), lunedì prossimo al teatro Italia di Eboli (Salerno) e martedì 15 al teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sempre alle ore 11 e con ingresso libero fino a esaurimento dei posti a sedere (è consigliata la prenotazione).
Prodotto da Decimo Pianeta, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro, Quattro - Morire a 14 anni per errore è interpretato da Daria D'Antonio, Luana Pantaleo, Ivan Castiglione e Francesco Di Leva, chiamati a restituire in scena, in forma poetica, una delle pagine più buie della storia recente della città di Napoli. Nello straripante rincorrersi di voci e rumori dei vicoli di Forcella, si snodano quattro storie, slegate solo in apparenza, tutte unite nel vivo e doloroso ricordo di quel fatale istante in cui una pallottola vagante troncò l'esistenza della giovane Annalisa. La drammaturgia sintetizza l'azione, per proporre al pubblico l'emozione e lo sgomento di tante persone, presenti e variamente coinvolte nella tragica circostanza: la zia e l'insegnante di Annalisa, il medico che cerca di rianimarla dopo l'agguato, l'autista del "commando", complice del killer che, "per errore", porrà fine all'esistenza della ragazzina.
"Si tratta - sottolinea il regista Miale Di Mauro - di un allestimento sospeso tra cronaca, teatro e narrazione. Un testo crudele in cui si denuncia la totale perdita dell'innocenza di una città e della sua gente. Annalisa diviene il simbolo di tutte le vittime della violenza che ogni giorno sconvolge il quotidiano di tante, troppe città. Siamo a Napoli, ma potremmo essere dovunque, nel Bronx o a Brasilia, a Torpignattara o a Brancaccio, e così via". Quattro - Morire a 14 anni per errore è lo sviluppo ulteriore del progetto intitolato La ferita, ideato da Mario Gelardi e dedicato alle vittime innocenti della camorra.
"Si tratta - sottolinea il regista Miale Di Mauro - di un allestimento sospeso tra cronaca, teatro e narrazione. Un testo crudele in cui si denuncia la totale perdita dell'innocenza di una città e della sua gente. Annalisa diviene il simbolo di tutte le vittime della violenza che ogni giorno sconvolge il quotidiano di tante, troppe città. Siamo a Napoli, ma potremmo essere dovunque, nel Bronx o a Brasilia, a Torpignattara o a Brancaccio, e così via". Quattro - Morire a 14 anni per errore è lo sviluppo ulteriore del progetto intitolato La ferita, ideato da Mario Gelardi e dedicato alle vittime innocenti della camorra.
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