(Il Mattino - 28 settembre 2011)
Quasi interamente girato a Chioggia e nella Laguna di Venezia, tranne alcune scene a Roma e Padova, Io sono Li è incentrato sull’incontro tra la giovane cinese Shun Li che lavora in un bar del porto e il vecchio pescatore-poeta Bepi di origini croate. Attraverso la loro amicizia, il regista prova a dire la sua sul rapporto tra individui e identità culturali in un mondo nel quale le appartenenze geografiche e identitarie sono sempre più confuse. Con questo film, Segre propone una sintesi del suo percorso artistico decennale, sviluppatosi in ambito documentaristico e sempre molto attento alle tematiche delle migrazioni verso l’Europa e delle mutazioni del territorio sociale e geografico veneto.
“Ricordo ancora il mio incontro - racconta il regista - con una donna che potrebbe essere Shun Li. Era in una tipica osteria veneta, frequentata dai pescatori del luogo da generazioni. Il ricordo di questo volto di donna, così estraneo e straniero a questi luoghi ricoperti dalla patina del tempo e dell’abitudine, non mi ha più lasciato: c’era qualcosa di onirico nella sua presenza e gli spunti per il racconto nascevano guardandola. Quali rapporti avrebbe potuto instaurare in una regione come la mia, così poco abituata ai cambiamenti? Sono partito da questa domanda per cercare di immaginare la sua vita. Le varie esperienze di regia con il cinema documentario - conclude Segre - mi hanno permesso di apprezzare il racconto non solo del reale, ma anche nel reale, aiutandomi a capire come con esso sia possibile scoprire la dimensione intima e profondamente umana della realtà, anche quando si affrontano tematiche urgenti e attuali della società odierna”.
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