(Il Mattino - 7 settembre 2011)
Nella Capitale, la donna inizia anche un’altra professione: quella di attrice in una soap opera. “La sua vita da tata, comunque, prosegue, perché Ferdinando - aggiunge la Ferilli - si trasferisce a sua volta a Roma con i cinque figli, pur di restare accanto ad Anna. Ci saranno tanti colpi di scena. E molto spazio pure per i momenti sul set della soap opera, realizzata prendendo in giro quelle tipiche sudamericane, con effetti molto divertenti”. In una trama da garbata commedia romantica per famiglie, inoltre, fa capolino anche l’attualità della crisi economica globale. “Infatti, la società di Ferdinando va in bancarotta, in seguito a una serie di raggiri finanziari. Così, come nel Paese reale, i vari personaggi devono affrontare la povertà. E proprio la semplicità di Anna fa capir loro come a contare non sia la ricchezza materiale bensì valori più profondi e genuini”.
Da tata a brigantessa il passo non è breve. “Ma è proprio questo - racconta Sabrina - il ruolo che mi aspetta in un’altra fiction che ho appena finito di girare”. Si tratta di Né con te né senza di te, diretta dal regista e sceneggiatore partenopeo Vincenzo Terracciano e ambientata a metà Ottocento durante la breve esperienza della Repubblica romana. Nella serie, che andrà in onda tra qualche mese su Raiuno, la Ferilli recita, tra gli altri, accanto a un’attrice napoletana importante come Isa Danieli: “Una grande interprete davvero, con la quale è stato un onore lavorare”. Il personaggio di Sabrina Ferilli è ispirato alla figura di Francesca Sipicciani, realmente vissuta a metà Ottocento a nord del Garigliano, tra Fondi e le paludi pontine: “Era una brigantessa chiamata la Capitana, che per un periodo era riuscita ad avere sotto il suo comando un centinaio di uomini”. E, a proposito di polemiche su brigantaggio e Unità, l’attrice ha le idee chiare sui contrasti ideologici che, da Sud e da Nord, hanno accompagnato il centocinquantesimo anniversario dell’Italia unita: “Penso che gli interessi di chi governa e detiene il potere siano sempre gli stessi, oggi come allora, spesso a discapito della povera gente. Inoltre, non riesco a sopportare quelle teste di zucca che vogliono dividere a tutti i costi l’Italia: non è così, infatti, che si fa un grande Paese”.
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