Di Diego Del PozzoLa serata televisiva di ieri ha offerto ai calciofili un momento di grande interesse e godibilità: una tra le pochissime apparizioni catodiche di Josè Mourinho, il sempre polemico allenatore dell'Inter, al di fuori degli spazi obbligatori legati alle interviste post-gara. Il "vate" portoghese, infatti, è stato ospite della trasmissione di Piero Chiambretti in onda su Mediaset, che se doveva rivelarsi una sorta di "operazione simpatia" per il tecnico interista può dire di aver centrato solo parzialmente il bersaglio.
Comunque, una cosa è certa, anche dopo ieri sera: Josè Mourinho resta uno tra i pochissimi personaggi del mondo del calcio in grado di "bucare" letteralmente lo schermo, grazie alla bella presenza, allo sguardo magnetico e tenebroso, al broncio attoriale, ad atteggiamenti studiati nei minimi dettagli, a un linguaggio ricco e - perché no? - alle cose che dice, costantemente oscillanti tra estremo interesse e volgare provocazione.
Anche ieri sera, l'allenatore portoghese ha tenuto fede al proprio personaggio, offrendo al pubblico - al di là della fede calcistica e della maggiore o minore condivisione di ciò che andava dicendo - alcuni momenti di grande televisione, così inusuale alle nostre latitudini. Che dire, infatti, della risposta data al conduttore che gli chiedeva se ritenesse di essere davvero antipatico? "Non è vero
- ha detto serafico - che sono antipatico, e nemmeno che sono sempre incazzato. Neppure Gesù piaceva a tutti...
". Se dal punto di vista strettamente spettacolare, comunque, il momento più azzeccato mi è sembrato quello della studiata e imbronciatissima indifferenza ostentata mentre la showgirl scosciata e seminuda di turno gli ballava sensualmente intorno, devo dire che la parte più sorprendente della trasmissione, almeno secondo me, c'è stata quando Piero Chiambretti ha chiesto a Mourinho se, nel caso non riuscisse a vincere la Champions League nemmeno il prossimo anno, non pensasse di andare a lavorare in miniera. Ebbene, il portoghese non ha perso la sua sfrontatezza neanche di fronte a questa scherzosa provocazione e ha risposto sfoggiando persino competenze cinefile: "Ma perché - ha chiesto a uno sbalordito Pierino - tu che cosa hai fatto quando il tuo film non ha incassato come pensavi?".
Insomma, la notizia vera è che Josè Mourinho aveva preparato nei minimi dettagli anche la sua comparsata televisiva di ieri sera, studiando tutto del suo interlocutore e venendo a conoscenza persino del flop dell'esordio cinematografico di Chiambretti, il misconosciuto - per i comuni mortali, ma non per Josè Mourinho da Setubal, Portogallo - Ogni lasciato è perso, pellicola del 2000 di rara bruttezza e insignificanza.