Nonostante questa miniserie di sette numeri - pubblicata tra luglio 2008 e marzo di quest'anno - fosse stata annunciata come il "crossover" definitivo per il DC Universe, nonché come la parola definitiva del genio di Glasgow sui supereroi creati da Jack Kirby per la DC, alla fine forse nemmeno i vertici della casa editrice hanno voluto puntare tutto su questo progetto. Il settimanale Countdown, che doveva fungere da prologo, in fin dei conti ha avuto poco o niente a che spartire con la miniserie principale, mentre l'altro progetto La morte dei Nuovi Dei di Jim Starlin è riuscito solo a complicare ancora di più l'esordio del progetto di Morrison, incentrato proprio su Darkseid e soci.
Forse il problema principale della serie è dato proprio dall'elaborata sceneggiatura di Morrison, troppo cervellotica per il lettore medio americano che nelle vendite, non a caso, ha premiato l'esile Secret Invasion della Marvel, sicuramente più semplice nella comprensione e, quindi, di maggiore fruibilità per qualsiasi scimmia/zombie di passaggio. La storia di Morrison, invece, si rivolge forse ad un pubblico più adulto (o forse più "europeo") di quello che generalmente frequenta i comic-shop americani e forse più abituato a storie di maggior profondità e concepite come opera unica e compiuta in sé. Anche se non possiamo dimenticare gli strascichi che Final Crisis lascerà, comunque, nel DC Universe per i mesi a venire, in particolare per Flash e per Batman, che proprio Morrison tornerà a scrivere da giugno, pare in compagnia del fido Frank Quitely e dell'ottimo Doug Mahnke.