sabato 11 luglio 2009
COMICS USA TRA "GEMME" E TANTE "MINKIATE"
Di Raffaele De Fazio
Come ormai saprete, Capitan America è, ovviamente, risorto in Reborn: così, il più famoso dei segreti di Pulcinella è finalmente realtà. Ora manca soltanto, nelle file della Distinta Concorrenza, Bruce Wayne, ancora missing in action dopo Final Crisis, anche se sia Bucky che Nightwing se la stanno cavando piuttosto bene come sostituti dei rispettivi mentori.
Sembra, però, che i rumors della rete indichino come soluzione finale della saga relativa a Cap la possibilità che il buon Steve Rogers abbia soltanto simulato la sua morte. Ebbene, se così fosse, allora vorrebbe dire che la guida storica degli eroi Marvel avrebbe assistito indifferente alle Marvel minkiate degli ultimi due anni quali l'invasione degli Skrull, la distruzione portata da Hulk e la presa del potere da parte di uno dei villain storici quali Norman Osborn, con i suoi Dark Avengers, magari monitorando tutto dal suo buen ritiro alle isole Hawaii. Quindi, quello evocato da Thor sul numero 11 della sua serie sarebbe soltanto frutto di funghi allucinogeni asgardiani, o probabilmente "Testa Alata" voleva solo prendere le distanze da scelte editoriali che sembrano prese da ragazzi di 14 anni, i quali ritengono che l'età dell'oro Marvel fossero gli anni Settanta.
Quasi a voler confermare la qualità della gestione Marvel di Quesada degli ultimi 5 anni, poi, ecco arrivare, direttamente dai bidoni della spazzatura della Casa delle Idee Stupide, la versione One More Day della saga del clone. Dopo aver provocato attacchi di dissenteria nel Marvel fan degli anni Novanta, dunque, ritorna la saga più bistrattata del Marvel Universe in una miniserie di sei numeri a cura di Howard Mackie e Tom DeFalco.
Va un po' meglio, questo mese, guardando il panorama delle case editrici indipendenti, dove voglio segnalare due produzioni che si aggiudicano, rispettivamente, la "Gemma del mese" e il premio "Minkiata dell'anno". Alla prima voce corrisponde, edito da W.W.Norton, la nuova produzione del "Dio del fumetto underground americano", Robert Crumb, che ci presenta l'adattamento biblico del libro della Genesi (imperdibile l'avviso in copertina che segnala il "riservato ad un pubblico adulto"), primo capitolo di una versione che si riserva di adattare tutti i passi, anche i più scabrosi, del Vecchio Testamento, stupri, incesti e omicidi compresi. Premio Minkiata 2009, invece, all'Amaze Ink/Slave Labor per Pinocchio Vampire Slayer: si preannunciano terremoti con epicentro la tomba di Collodi. E pensare che hanno abbattuto degli alberi per pubblicarlo!