(Il Mattino - 5 luglio 2009)
Lo spunto di partenza di Flash Forward – così si chiama il procedimento narrativo che, al contrario del “flashback”, sposta l’azione nel futuro – è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore di fantascienza Robert J. Sawyer, tradotto anche in Italia qualche anno fa da Fanucci, col titolo Avanti nel tempo. Il “flash”, all’inizio della serie, è provocato da una misteriosa interruzione di coscienza collettiva che, per 2 minuti e 17 secondi, fa svenire l’intera popolazione mondiale. “In quei 137 secondi – racconta David S. Goyer (ottimo co-sceneggiatore dei due Batman diretti da Christopher Nolan) – si verificheranno cataclismi e incidenti, perché molti di coloro che svengono stanno guidando auto, aerei o facendo cose pericolose. Tutti, comunque, assisteranno a rapidi dettagli del futuro da lì a sei mesi. E al risveglio, ovviamente, le conseguenze sulle loro vite saranno inimmaginabili”.
Pur essendo concepita come una serie corale, Flash Forward avrà un nucleo di personaggi ricorrenti interpretati, nella prima stagione, da un divo del cinema come Joseph Fiennes, Sonya Walzer (qui a sinistra, nella foto: l'attrice che proprio in Lost ha il ruolo di Penny Widmore), John Cho (Sulu nel più recente film di Star Trek, firmato J. J. Abrams), Christine Woods, Jack Davenport e Courtney B. Vance. L’episodio pilota, mostrato in anteprima a Los Angeles nei giorni scorsi, s’intitola No more good days, è diretto da David S. Goyer ed è costato 7 milioni di dollari, a dimostrazione di quanto la Abc creda nel nuovo show, del quale ha già commissionato ben 13 episodi contro i 6 che di solito si riservano alle serie esordienti. La messa in onda americana, ovviamente in “prime time”, è prevista per giovedì 24 settembre, mentre i fans italiani dovranno aspettare qualche settimana in più, per vederla sul canale Fox del pacchetto Sky.
Ancora Brannon Braga spiega come l’aspetto più affascinante della serie sia “che, potenzialmente, possiamo narrare le storie di sette miliardi di persone in tutto il mondo. Per questo, abbiamo deciso che azzereremo tutto al termine di ogni stagione, con i personaggi che raggiungeranno il futuro visto all’inizio. Poi, grazie a un nuovo “flash” in avanti, racconteremo altre storie con personaggi e attori diversi”. A sgombrare il campo dai dubbi di chi ama trame a lunga gittata, però, pensa il produttore esecutivo Marc Guggenheim: “Ci sono un paio di eventi – aggiunge sibillino – che uniranno le diverse stagioni e potranno trovare la loro soluzione soltanto alla fine della serie”. Mentre l’autore del romanzo, Robert J. Sawyer, rivela che “nelle nostre intenzioni lo show dovrebbe svilupparsi per 5 o 6 stagioni da 22 episodi, in modo da ampliare i temi del mio libro”.