(Il Mattino - 18 luglio 2009)
E le voci di De Laurentiis e Lucisano si levano forti, a difesa di un cinema italiano che rischia di essere travolto dai tagli. “Spero che alla fine possa prevalere il buon senso – spiega Fulvio Lucisano – anche perché, altrimenti, corriamo il rischio di mettere la parola fine al cinema italiano. Ed è paradossale che un simile taglio arrivi da un Esecutivo guidato da un uomo di comunicazione come Silvio Berlusconi”. Per Aurelio De Laurentiis, poi, “il problema vero è l’assenza di regole certe: non è possibile – prosegue il patròn della Filmauro – che ogni anno si debba aspettare un taglio, senza sapere su quante risorse contare per un settore che, invece, andrebbe considerato come un’eccellenza dell’italianità del mondo. Il taglio del Fus è una boiata”.
Anche all’Ischia Global riemergono con forza le voci di un possibile boicottaggio della Mostra del Cinema di Venezia, come forma di protesta. “Ci stiamo pensando con convinzione, anche perché passare da 34 a 10 milioni di euro vorrebbe dire poter contare soltanto sulle briciole”, sottolinea Marco Risi, anche lui ospite al festival ischitano. “Quella del boicottaggio veneziano è una proposta nata in sede Anica – aggiunge ancora Lucisano – e raccolta anche dall’associazione degli autori. Però, bisogna fare attenzione, perché potrebbe essere autolesionistico”. Più netta è la posizione di De Laurentiis: “Per me la Mostra di Venezia è un’entità inutile. Chiudendola si risparmierebbero tanti soldi, che potrebbero andare alla produzione di nuovi film italiani. Comunque, un boicottaggio non mi sembra la soluzione migliore: abbiamo bisogno, invece, di proporci come interlocutori cortesi ma fermi. Non è che le Istituzioni si possono ricordare del cinema italiano soltanto quando “Gomorra” o Benigni hanno successo all’estero”.
Intanto, sempre da Ischia Citto Maselli annuncia per martedì una manifestazione del mondo del cinema e dello spettacolo davanti a Montecitorio. “Per ora – aggiunge Maselli – abbiamo avuto qualche incontro con Gianni Letta, proficuo unicamente dal punto di vista dialettico, ma che non ha ancora portato a novità concrete. Da parte sua, infatti, Tremonti sembra irremovibile e a noi, dunque, non resta che lottare forte”. Così, dopo la manifestazione di martedì, sembra certo il boicottaggio della presentazione della Mostra di Venezia, in programma il 30 luglio; in attesa di capire cosa succederà al Lido. E sull’argomento interviene anche Raoul Bova, che accompagna all’Ischia Global “Sbirri” di Roberto Burchielli: “Di fronte a simili provvedimenti, bisognerebbe avere il coraggio di fermare per un po’ l’intera filiera del cinema italiano, come hanno fatto gli sceneggiatori negli Stati Uniti”.