lunedì 8 agosto 2011

INTERVISTA A CAROLINA CRESCENTINI

Di Diego Del Pozzo
(Il Mattino - 5 agosto 2011)


Carolina Crescentini è una tra le attrici italiane più interessanti e apprezzate della sua generazione. Romana trentunenne, bionda naturale dalla bellezza originalissima, considera il Nastro d’argento ottenuto a luglio per 20 sigarette come il viatico migliore per iniziare una nuova stagione che la vedrà ancora protagonista sul grande e piccolo schermo.
Tra i film che ha appena terminato suscita particolare curiosità L’industriale, diretto da un maestro del cinema italiano come Giuliano Montaldo. Di che parla?
“Si tratta di una pellicola attualissima, incentrata sulla crisi economica vissuta dal punto di vista di Nicola, un piccolo industriale torinese interpretato da Pierfrancesco Favino. Io sono Laura, la moglie, architetto per passione e non per necessità, coinvolta all’improvviso nelle difficoltà di un marito che lei ama moltissimo. Ovviamente, la crisi lavorativa crea una cappa di angoscia e incomunicabilità tra di loro. Il mio è un personaggio contraddittorio, che ho molto amato: è una donna che non vuole subire la crisi ma, soprattutto, non intende perdere il marito”.
Com’è stato tornare a lavorare con Montaldo dopo I demoni di San Pietroburgo?
“Per me Giuliano è un vero mito. Ho studiato i suoi film all’università. Poi, me lo sono ritrovato come insegnante di recitazione al Centro sperimentale. E anche l’esperienza del film precedente è stata meravigliosa. Dunque, sono stata felicissima quando mi ha richiamato per questo nuovo lavoro. Sul set lui è un autentico leader, un trascinatore capace di creare un’atmosfera rara con gli attori e la troupe. Sa motivarti, darti fiducia e tirarti fuori il meglio”.
Mentre L’industriale dovrebbe andare in anteprima al Festival di Roma, il 7 ottobre sarà in sala, distribuita da Medusa, la commedia di Marco Ponti Ti amo troppo per dirtelo (qui, una scena).
“E’ una commedia romantica ambientata a Torino. Io interpreto Stella, una giovane attrice che arriva in città per girare il suo primo film da protagonista e inizia una storia con Pietro, avvocato divorzista che ha il volto di Fabio Troiano, fidanzatissimo con la ricercatrice universitaria Francesca, interpretata da Jasmine Trinca. Dopo aver gestito per un po’ questo triangolo, Pietro va in crisi quando le due donne si conoscono. Nel cast ci sono anche Francesco Scianna ed Enrico Bertolino”.
A proposito di commedie, c’è qualche possibilità di assistere a un ritorno di Boris, al cinema o in tv?
“A me e agli altri attori piacerebbe moltissimo, perché siamo tutti fans della serie. Però, credo che gli autori vogliano misurarsi con altri progetti. Io, però, resto boris-dipendente e quando ho gli attacchi d’insonnia mi riguardo le vecchie puntate. E firmerei in bianco per tornare a interpretare l’attrice-cagna Corinna”.
Oscilla tra commedia e thriller, invece, Breve storia di lunghi tradimenti di Davide Marengo. Cosa devono aspettarsi gli spettatori?
“Un thriller grottesco che sarà molto apprezzato da chi ha conosciuto Davide per Notturno Bus. Sono tornata qualche settimana fa, pochi giorni prima dell’Ischia Global Fest, dalla Colombia, dove abbiamo terminato le riprese dopo Roma, Torino, Londra e la Bolivia. La storia è ambientata nell’ambiente dell’alta finanza globalizzata, con azione, intrighi, amore ma anche ironia. Io sono Cecilia, la spietata amministratrice delegata di una banca internazionale, pronta a mettere nei guai il protagonista Giulio interpretato da Guido Caprino. Con noi ci sono anche Maya Sansa, Philippe Leroy, Ennio Fantastichini e Francesco Pannofino”.
C’è un altro suo nuovo film, stavolta televisivo, destinato a far molto discutere. Di che si tratta?
“S’intitola Il segreto del web e lo ha diretto Marco Pontecorvo. Andrà in onda sulla Rai in autunno, nell’ambito della serie di quattro film Un corpo in vendita, prodotta da Claudia Mori e dedicata al tema della violenza sulle donne. Io e Francesca Inaudi interpretiamo due studentesse che si spogliano per il web e che dovranno fronteggiare il lato oscuro della Rete. Ho detestato il mio personaggio per buona parte delle riprese, perché mi ha fatto sentire nuda dentro pur senza esserlo mai sul set”.

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