giovedì 17 settembre 2009

COMICDOME: LA "NUOVA" AVATAR PRESS

Di Raffaele De Fazio

Devo ammettere che per molto tempo ho pensato che la Avatar Press, dopo averci propinato per anni cose abbastanza ignobili in dieci copertine diverse e avere spremuto senza tregua il trend delle bad girls, fosse quell’editore presso il quale anche l’autore più quotato potesse pubblicare i prodotti delle proprie escursioni mattutine al bagno travestendoli da fumetti, in compagnia di disegnatori spesso approssimativi e al limite della pubblicabilità.
Dopo tutto, se io sono Warren Ellis e ho un prodotto che ritengo buono lo porto alla Vertigo oppure alla Marvel, che mi garantiscono una enorme visibilità e la possibilità magari di sfociare in discorsi più ampi relativi allo sfruttamento cinematografico e televisivo; senza tralasciare che, a scorrere la biografia del buon Warren, ci accorgiamo che i primi (inguardabili) lavori per Avatar coincidono con la nascita della sua prima figlia, Lilith. Insomma, per molti anni è stato così; e ce ne hanno fatto leggere di minkiate!
Ma ultimamente anche gli ormai collaudatissimi Ellis ed Ennis si sono accorti che Avatar Press non vuol dire solo un incasso sicuro garantito unicamente dal proprio nome, senza bisogno di troppo impegno professionale, ma una specie di oasi felice dove poter pubblicare opere con tematiche che talvolta possono spaventare l’editore mainstream ma che possono, invece, trasformarsi in piccoli capolavori nelle mani del più agile editore dell’Illinois. Ormai, dunque, non soltanto Warren Ellis e Garth Ennis si affidano ad Avatar per pubblicare le loro cose più estreme, ma anche sceneggiatori come Jamie Delano, Christos Gage, Steven Grant e l’indistruttibile Joe R. Lansdale vedono questa casa come punto di riferimento nel panorama degli editori d’oltreoceano.
Insomma, anche Avatar sta diventando grande. Il tutto in un panorama editoriale nel quale, tra due editori grandi che continuano a punzecchiarsi armati di eroi con le mutande sopra i calzoni, continuano a inserirsi piccole realtà lungamente sottovalutate che offrono agli autori più libertà creativa e una sempre più larga visibilità, grazie anche alla rete e alle sue infinite potenzialità.
Ed ecco, allora, che, tra il buio creativo che attanaglia ultimamente la Marvel e l’ottuagenaria e inossidabile presenza della DC, riescono a inserirsi Avatar, IDW, Boom Studio, Oni, TopShelf e il ritorno dell’Image, che ancora riesce a sfornare, di tanto in tanto, piccoli capolavori come Chew, una sorpresa anche nelle vendite.