Lunedì mattina, negli uffici romani della Filmauro, si è tenuta una riunione-fiume - che ha preceduto quella calcistica sul Napoli, nella quale è stata ufficializzata la separazione dal direttore generale Pier Paolo Marino - per definire gli ultimi dettagli relativi alla preparazione del kolossal animato. E proprio il calcio occupa un ruolo di primo piano nella vicenda dell'acquisizione dei diritti dei celebri mostriciattoli-giocattolo tanto amati dai bambini: il patròn di Giochi Preziosi, infatti, altri non è che il presidente del Genoa Enrico Preziosi, tra l'altro di origini irpine e tifosissimo proprio del Napoli presieduto, invece, da De Laurentiis. Grazie ai Gormiti, dunque, lo storico gemellaggio tra Napoli e Genoa, uno tra i più forti dell'intero panorama calcistico italiano, sarà ulteriormente rinsaldato.
I Gormiti - variopinti mostri di plastica alti circa tre-cinque centimetri, venduti ognuno in una bustina chiusa assieme a una carta contenente una descrizione del personaggio - sono stati ideati dal trentaseienne group brand manager di Giochi Preziosi Leandro Consumi, il quale li ha anche dotati di una loro mitologia fantasy-ecologista ispirata al Signore degli Anelli e all'universo di Guerre stellari: i Gormiti, infatti, sono i guerrieri dell'isola di Gorm, suddivisi da millenni in due grandi schieramenti, del bene e del male, a loro volta divisi in vari popoli, ciascuno legato a un elemento naturale che ne caratterizza aspetto e poteri (infatti, sono noti anche come "gli invincibili signori della natura"). Tra il 2005 (anno della prima distribuzione) e il 2007 irrompono sul mercato italiano, vendendo ben trenta milioni di pezzi. Attualmente, rappresentano un business da oltre centocinquanta milioni di euro all'anno (dei quali, cento solo in Italia, dove sono il primo brand nel campo dei giocattoli); sono distribuiti in quarantacinque Paesi, con record di vendite in Portogallo, Francia, Grecia, Spagna, Germania, Scandinavia ed Europa orientale; dopo l'estate sono sbarcati anche in Cina e Australia; hanno prodotto un musical teatrale visto, in tre anni, da oltre 350.000 spettatori italiani; sono riprodotti su quaderni, penne, calze, pigiami, zainetti, tende canadesi, seggioline, biciclette, monopattini e centinaia di altri prodotti di merchandising; sono stati protagonisti di una serie televisiva a cartoni animati di grande successo, raccolta anche in una collana di tredici dvd. E i mostriciattoli-giocattolo hanno già sbancato anche le sale cinematografiche, con un primo film, Gormiti: The legend begins, diretto da Silvana Zancolo e distribuito dalla EMC anche negli Stati Uniti a novembre dell'anno scorso: il cartoon, costato appena 155.000 dollari, ne ha incassati ben 27,5 milioni, sia sul mercato americano che su quelli delle altre quarantacinque nazioni nelle quali questi personaggi sono distribuiti.
Insomma, i Gormiti sono la classica idea geniale tramutatasi in un successo planetario, dalle origini tutte italiane: un successo che, adesso, Aurelio De Laurentiis vuol fare proprio, grazie a un nuovo film d'animazione digitale - di qualità tecnica e artistica superiore al primo, che fondamentalmente era un progetto "low budget" - da produrre e poi distribuire in tutto il mondo. Per questo motivo, dopo aver assistito a Roma-Napoli di domenica e aver risolto anche il rebus riguardante il destino dell'allenatore Roberto Donadoni, ripartirà già lunedì per gli Stati Uniti, dove proseguirà nella complessa lavorazione di questo e degli altri suoi progetti cinematografici.