Una caratteristica ricorrente delle produzioni di Fulvio Lucisano è sempre stata quella di rispettare i gusti del pubblico. Ciò, ovviamente, ha prodotto i tanti grandi successi commerciali che hanno contrassegnato la carriera del produttore, nominato cavaliere del lavoro, nel 2007, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ma come nasce, chiediamo a Lucisano, questo rapporto così saldo e costante tra i suoi film e il pubblico?
“Una volta Buster Keaton mi disse che un film comico deve essere composto da dieci rulli di pellicola e che in ciascuno deve sempre esserci una risata. Questo esempio mi serve per sottolineare che, in cinquant’anni di carriera, io ho sempre cercato di capire che cosa desiderasse il pubblico. Per questo, quando valuto un progetto di film, la prima cosa che mi chiedo sempre è se il pubblico pagherà il biglietto per vederlo. Se la risposta è affermativa, lo produco. Anche quando mi confronto con i miei sceneggiatori, li invito a porsi questo quesito. La stessa cosa, per esempio, mi è successa anche con Fausto Brizzi ai tempi di Notte prima degli esami: da allora, però, con lui non metto più becco in nulla, perché le sue sceneggiature sono sempre perfettamente calibrate”.
L’attenzione alla sceneggiatura è una caratteristica dei film prodotti da lei.
“Questo perché da una buona sceneggiatura verrà fuori sempre un buon film. Purtroppo, noi italiani abbiamo il limite linguistico, che impedisce spesso a film commerciali di buona qualità di essere venduti e visti anche all’estero, magari sul mercato statunitense. Per fortuna, però, non sempre è così: ricordo ancora con grande piacere, per esempio, i complimenti di un appassionato sincero e competente come Quentin Tarantino alla Mostra di Venezia 2005, dopo la proiezione di Cosa avete fatto a Solange? di Massimo Dallamano. Quentin aveva visto tanti miei film e li conosceva benissimo, nonostante le differenze linguistiche”.
L’attività della IIF procede a ritmi serrati, sia al cinema che in televisione. A quali progetti sta lavorando in questo periodo?
“Nonostante le difficoltà di fare cinema in Italia e le incertezze derivanti dal nuovo taglio del FUS, continuiamo a produrre a pieno ritmo. I progetti sono tanti, a partire da quelli nei quali è impegnato Fausto Brizzi: i due film-gemelli Maschi contro femmine e Femmine contro maschi, esperimento unico in Italia di pellicole che gireremo contemporaneamente con due cast differenti tranne che per alcuni ruoli. I due film saranno commedie sulla “guerra” tra i sessi, con tanti episodi e situazioni divertenti”.
C’è un altro film, a modo suo rivoluzionario, che la IIF ha deciso di realizzare.
“In effetti, se rispetteremo il piano di lavorazione e gireremo nei primi mesi del 2010, sarà il primo film italiano in 3D: lo ambienteremo nel Museo archeologico di Napoli e negli Scavi di Pompei. Sarà una commedia avventurosa per ragazzi, sul modello dei Goonies. Il titolo provvisorio è Alla ricerca del favoloso tesoro di Pompei. Lo sta scrivendo Luca Manzi, mentre regista e cast sono ancora in via di definizione, con Gianluca Grecchi, il bambino del televisivo Due imbroglioni e mezzo, tra i protagonisti. Visti i costi, stiamo cercando anche un partner statunitense e siamo in trattative con Avi Lerner”.
Dal 2004, la sua casa di produzione ha allargato il campo d’azione anche all’attività televisiva, realizzando numerose miniserie. Qual è il prossimo progetto per il piccolo schermo?
“Si tratta di una fiction sulla vita del popolare giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora: abbiamo comprato i diritti del libro di Vittorio Pezzuto, Applausi e sputi. Le due vite di Enzo Tortora; e alla sceneggiatura sta già lavorando Andrea Porporati, con la collaborazione della famiglia Tortora e, in particolar modo, delle due figlie Silvia e Gaia. Nella serie si vedrà l’ascesa professionale di Tortora e anche l’allucinante vicenda giudiziaria che, da innocente, lo vide coinvolto e che, suo malgrado, lo trasformò in un simbolo della “malagiustizia” all’italiana”.