venerdì 4 settembre 2009

LA "PASSIONE" NAPOLETANA DI TURTURRO

Di Diego Del Pozzo

(Il Mattino - 4 settembre 2009)

John Turturro abbraccia Bassolino indossando la t-shirt della Piedigrotta 2009, poi si ferma ad ammirare il numero de La Tavola Rotonda che reclama il primato napoletano sulla pubblicazione del manifesto del movimento futurista, smentendo tutte le celebrazioni del centenario tenutesi sinora: la rivista piedigrottesca edita da Bideri che apre la mostra curata da Achille Bonito Oliva nella Sala Dorica di Palazzo Reale anticipò di una settimana (14 febbraio 1909) il francese Le Figaro (20 febbraio 1909). Poi John Turturro svela i primi particolari del suo atteso film sulla canzone napoletana, al centro, con il concerto-evento di Elton John l’11 settembre in piazza del Plebiscito, di questa Piedigrotta 2009 che il governatore campano sottolinea con orgoglio «tornata a coniugare alla grande tradizione e voglia di futuro, radici e apertura al mondo».
Bassolino si augura che il suo film, titolo provvisorio Passione, rilanci nel mondo la canzone napoletana come Buena Vista Social Club ha fatto con quella cubana. Ma che tipo di film girerà da lunedì prossimo al 23 settembre, mister Turturro?
«Ancora non lo so con precisione, mi sono riproposto di scoprirlo giorno per giorno, anche durante le riprese. So, invece, la domanda che mi sono posto quando è nata l’idea del film: com’è possibile che in un’unica città ci sia sempre stata così tanta musica, dal Duecento del Canto delle lavandaie a oggi?».
E ha trovato la risposta?
«Esistono città speciali, in tutto il mondo, che hanno con la musica un rapporto unico e viscerale: penso, per esempio, a Rio de Janeiro, Nashville, New Orleans, La Havana, Napoli, capitale musicale d’Italia. Insieme con il melodramma, le canzoni napoletane hanno viaggiato nel mondo, penso a 'O sole mio, lanciata proprio dalla Piedigrotta con il cui ritorno si intreccia il mio film, e dalla stessa rivista che annunciò la nascita del movimento di Marinetti. Nel film cercheremo di ricostruire la storia di questo rapporto inscindibile tra la città e le sue canzoni: quelle di Bovio e Di Giacomo, ma anche quelle più recenti, come Carmela di Bruni e Palomba, che con la voce di Mina dovrebbe accompagnare i titoli di testa, o la Napule è di Pino Daniele scelta invece per quelli di coda».
Come sarà strutturato il film?
«Non si tratta di uno show di varietà, e nemmeno di un’enciclopedia della melodia partenopea: ho dovuto lasciare fuori canzoni bellissime, ne ho ascoltate oltre tremila, e interpreti validissimi. Penso a una docu-fiction, un documentario cantato che vuole emozionare e divertire chi lo vedrà in tutto il mondo, raccontando l’internazionalità di brani celeberrimi, ma anche il potenziale internazionale di pezzi meno conosciuti fuori dall’Italia. Attraverseremo la città e faremo parlare, e cantare, anche la gente comune, insieme a grandi artisti, recuperando al fianco dei nostri sequenze d’archivio di voci mitiche: Caruso, Gilda Mignonette, Carosone, Murolo, Bruni. Ma anche di star internazionali prestate alla causa di CantaNapoli, da Elvis Presley e Ray Charles».
Parliamo del cast, allora?
«Ci saranno Massimo Ranieri, Lina Sastri, Peppe Barra, Angela Luce, Fausto Cigliano, Raiz, gli Avion Travel con la star del nuovo fado Misia, Lucio Dalla, Fiorello con una speciale versione di Caravan petrol, Enzo Avitabile, Pietra Montecorvino. E poi giovani interpreti, voci americane e arabe che a Napoli hanno trovato casa, oltre che le canzoni da rileggere».
Quale Napoli mostrerà?
«Quella del mare e dei vicoli, quella turistica e quella dove i turisti non entrano mai, quella ricca e quella povera, quella di oggi e quella, per me emozionante, che viene a galla da preziosissimi filmati in bianco e nero del Luce e delle Teche Rai. Cercheremo di capire se c’è qualche neomelodico pronto a esplodere proprio ora, mostreremo con orgoglio la Phonotype Records dei fratelli Esposito, prima etichetta discografica d’Italia, tuttora dedita alla causa di CantaNapoli».
Diretto e interpretato da John Turturro, che l’ha scritto con Federico Vacalebre, Passione nasce da un’idea di Carlo Macchitella. La produzione è della Skydancers di Giorgio Magliulo e della Squeezed Heart, in collaborazione con Madeleine, Cinecittà Luce (che lo distribuirà), Rai Cinema e Regione Campania. La Film Commission regionale ha assicurato il sostegno nell’individuazione delle location.