E, dal racconto di Geraldine Chaplin, questo amore emerge in modo chiaro: “Per lui, Napoli era il cuore stesso dell’Italia, una nazione che gli piaceva tanto. Ogni volta che parlava di Napoli in famiglia, era solito toccarsi in petto e mimare un’espressione di commozione: e questo suo gesto, negli anni, era diventato per noi un vero e proprio tormentone. Papà è stato in città diverse volte, prima di conoscere mia madre, con la quale poi era solito andare a Capri. E, per il trasporto col quale parlava di Napoli, noi iniziammo addirittura a pensare che vi avesse lasciato un amore segreto”. Di Partenope, Chaplin amava le canzoni, “cuore” senza tempo della festa di Piedigrotta, ma pure autentici simboli artistici come Totò: “Papà lo ammirava molto – ricorda Geraldine – e, anzi, a volte ho avuto l’impressione che fosse persino un po’ geloso della sua bravura. D’altro canto, poi, anche Totò nutriva una grande ammirazione nei confronti di Charlot”. E c’è un’altra napoletana illustre che Geraldine Chaplin ricorda con affetto: Sophia Loren, che il padre scelse come protagonista femminile dell’ultimo film da lui diretto nel 1966, La contessa di Hong Kong. “Papà era pazzo di lei – spiega – mentre non riusciva proprio ad andare d’accordo col protagonista maschile, Marlon Brando. Sophia, d’altra parte, è una persona splendida, della quale anche io sono diventata amica: e a Ginevra c’incontravamo spesso”.
Ma cosa rappresenta, invece, Napoli per Geraldine Chaplin? “Un colpo di fulmine senza fine. Ogni volta che la visito, ne resto letteralmente intossicata, in senso positivo. E’ un luogo che non può essere descritto compiutamente, perché quando poi lo visiti capisci che è un’altra cosa rispetto a qualsiasi racconto. In passato ci sono stata tre volte e la considero una città viva: terribile e magnifica, come tutte le città vive dovrebbero essere”. L’esperienza come madrina della Piedigrotta la incuriosisce molto: “Non so davvero cosa aspettarmi. Penso, però, che questa festa potrà farmi tornare ad ascoltare canzoni con regolarità, dato che da qualche anno ho smesso di sentire musica perché mi procurava emozioni troppo forti. Infatti, durante la Piedigrotta spero proprio di non piangere”. Prima della sfilata prevista per le ore 19, Geraldine Chaplin incontrerà a Palazzo Reale gli artigiani che hanno costruito i vari carri allegorici. Mentre la sua giornata si aprirà, in mattinata, con una visita al museo di Capodimonte, dove il soprintendente Nicola Spinosa, nel suo ultimo giorno in carica, la accoglierà e le farà da “cicerone”.
Ieri pomeriggio, invece, l’attrice ha incontrato il governatore campano Antonio Bassolino, che l’ha premiata con una scultura di Lello Esposito dedicata alla Piedigrotta. Lei, a sua volta, ha omaggiato Bassolino con una mattonella originale della celebre “walk of fame” di Hollywood, con tanto di stella e nome (mentre le impronte dovrà apporle, naturalmente, il diretto interessato). Dopo la Piedigrotta, Geraldine Chaplin tornerà sul set del nuovo film di Roland Joffé, There Be Dragons, sulla storia di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei: “Stiamo girando in Argentina e Spagna e io interpreto una strana cuoca-zingara, molto misteriosa, che ha una grande influenza su Escrivà da bambino”.