(Il Mattino - 12 ottobre 2011)
Come descriverebbe il suo personaggio, Preziosi?
“Interessante e misterioso. Insomma, il classico eroe da romanzo popolare. Si chiama Lorenzo Bermann e sembra arrivare dal nulla, mosso da una incrollabile sete di vendetta. Il suo bisogno di vendicarsi, però, è comprensibile, perché dodici anni prima tre suoi presunti amici gli hanno portato via tutto: i sogni, la donna che amava, il futuro. Lo scopo di Lorenzo, dunque, è scoprire chi sia tra loro il vero colpevole, anche se man mano che la trama si sviluppa capirà che forse le cose non sono andate come lui immaginava. La storia prende sempre più respiro, proprio come in un mélo: e lui, da uomo gelido col cuore privo di emozioni, cambia e torna sui suoi passi. Fino a riprendersi l’amore, l’amicizia, la vita: tutto ciò che aveva perduto in passato e che non ha intenzione di perdere ancora”.
In che modo si è posto nei confronti del classico letterario di Dumas?
“Il personaggio di Edmond Dantès lo conosco bene e, anzi, l’ho utilizzato come ispirazione anche ai tempi di Elisa di Rivombrosa. Comunque, nel caso di Un amore e una vendetta l’ispirazione è piuttosto libera, anche perché molti temi sono tipici di tutta la grande letteratura popolare. In ogni caso, pur essendo ovviamente imparagonabili tra loro il romanzo e la nostra fiction, sono molto soddisfatto del risultato e penso che il pubblico rimarrà affascinato dai grandi sentimenti e dall’umanità dei vari personaggi. Certo, se qualcuno dovesse scoprire Il conte di Montecristo dopo aver visto la nostra serie, sarei ancora più felice”.
Com’è stato, sul set, il rapporto con gli altri interpreti?
“Molto buono, anche perché siamo riusciti a creare un’atmosfera intima che ha contribuito al nostro affiatamento. Con Anna Valle si è creata un’ottima intesa, anche perché tutti e due eravamo molto coinvolti: per entrare meglio nei rispettivi personaggi, infatti, è stato decisivo il fatto che entrambi fossimo genitori. Però, mi sono trovato benissimo anche con Lorenzo Flaherty e Ray Lovelock”.
La lavorazione di questa fiction, comunque, non le ha fatto certo trascurare il teatro e il cinema. Quali sono i suoi impegni attuali?
“Proprio ieri sera, ho recitato un testo su San Filippo Neri a Saluzzo, in Piemonte. Però, nei prossimi mesi mi dedicherò a Cyrano de Bergerac, una grossa produzione teatrale con la quale sarò in tournée, anche a Napoli, dall’inizio dell’anno. E poi, sono curiosissimo di vedermi nel nuovo film di Pappi Corsicato, Il volto di un’altra, nel quale ho il ruolo di un chirurgo plastico che, assieme alla moglie interpretata da Laura Chiatti, si muove in uno scenario grottesco e amaro impregnato dell’ossessione contemporanea per l’immagine e la bellezza a tutti i costi”.
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