(Il Mattino - 3 ottobre 2011)
Crialese è l’ospite d’onore della seconda giornata della manifestazione fortemente voluta dall’assessore comunale alla Cultura, Antonella Di Nocera. “E questa di Napoli - spiega il regista - è un’accoglienza che porterò con me lungo quel percorso che spero possa coronarsi come tutti noi ci auguriamo. Quella di rappresentare il cinema italiano nella competizione per il miglior film straniero è un’enorme responsabilità, che però ho accettato con gioia e onore. Adesso, comunque, tutto è nelle mani degli americani, perciò, da meridionale scaramantico quale sono, preferisco attendere in silenzio, ovviamente incrociando le dita”.
Terraferma scuote anche gli spettatori accorsi al Pierrot, con la sua storia di umanità respinte e di identità desiderose di libertà e movimento. “Più che l’aspetto socio-politico - racconta Crialese - ho privilegiato quello umano, lavorando in profondità con gli attori, cercando di farli calare nei luoghi delle riprese, per provare, in qualche modo, a catturare quanta più vita possibile”. La Lampedusa di Terraferma è crocevia e prigione al tempo stesso: “Questo perché da Paese di emigrazione - aggiunge il regista - l’Italia si è trasformato in Paese chiuso, applicando norme che contrastano pericolosamente con quella legge del mare che impone il soccorso e l’apertura verso l’altro”.
Oggi, intanto, Venezia a Napoli prosegue alle 16 all’Astra, con la maratona dedicata alla Trilogia del potere di Aleksandr Sokurov (Moloch, Taurus e Il sole proiettati uno dopo l’altro, in attesa, domani sera alle 20.30 sempre all’Astra, di quel Faust premiato col Leone d’Oro alla Mostra di quest’anno); inoltre, al Vittoria (alle 18) col film giapponese Himizu di Sion Sono e al Modernissimo (alle 20.30) col cinese A Simple Life di Ann Hui.
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