Il film, come più volte dichiarato dal regista, non ha mai aspirato a essere una biografia dei personaggi rappresentati. Ma, a detta di Steve Wozniak, uno dei protagonisti, i ritratti e gli eventi narrati sono abbastanza affidabili. Nel giorno della scomparsa di Jobs, però, il film torna prepotentemente alla ribalta grazie a un aneddoto accaduto al Macworld Expo nell'anno di uscita della pellicola, l'ormai lontano 1999.
A mettere in piedi la scenetta sono stati lo stesso Jobs e Noah While, l'attore che lo interpretava sul set. A presentarsi sul palco per presentare le novità Apple fu proprio quest'ultimo. Solo in un secondo momento saltò fuori dalle quinte il vero Jobs, tra applausi e ilarità del pubblico. "E' un me migliore di me", commentò allora il fondatore di Apple, per nulla infastidito dalla sua rappresentazione cinematografica. "Arrabbiato io? - ha risposto allora alla provocazione dell'attore - E' solo un film. Ma se proprio vuoi mettere a posto le cose potresti farmi avere una piccola parte in E.R.".
La pellicola e' tratta dal libro Fire in the Valley, di Paul Freiberger e Michael Swaine. A narrare la storia sono i "numeri due" dei due colossi dell'informatica: Steve Wozniak, co-fondatore di Apple e Steve Ballmer, suo omologo sul fronte Microsoft.
In un arco di tempo compreso tra il 1976 e il 1984 viene descritta, anche se con diverse "libertà", la nascita del "mito" Apple, dai primi esperimenti nel garage di Jobs al successo dei computer della mela. Sull'altro fronte Gates riesce a convincere Ibm a istallare il suo sistema operativo, l'Ms-Dos, nei personal computer, macchine che "Big Blue" aveva creato quasi per caso senza pensare potessero avere un futuro.
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